venerdì 21 marzo 2008

Madre Savoldi.

Premessa : Ho fatto stasera un giretto ed ho visionato, per la prima volta il blog" educatore" che è tra i link che ho segnalato. Potete ovviamente non dare seguito alla mia indicazione, ma chi spera di "metter su famiglia" ; chi ha già figli, chi li segue quindi amorevolmente, potrebbe toccare con mano l'impegno di un Professore che svolge il suo ruolo per quello che è. Una missione. Ne ho conosciuti altri come lui, in tempi meno tecnologici. E lui si serve della tecologia per portare a conoscenza e mettere in evidenza le necessità, le carenze e le positivita della scuola dei nostri figlie e degli uomini di domani. Buona passeggiata. Ispirata da lui assecondo il desiderio di trascrivere la mia esperienza.
---------------------------------------------------------------------------

Giornale di Brescia 14 aprile 2001
riproposta dal Giornale di Brescia il 9 ott.2008
(nel bicentenario della presenza educativa delle Rev.de Madri Canossiane a Brescia)
"Passeggiando nella vita " edito nell'aprile 2005 - pag.80
---------------------------------------------------------------------------
Una suora, un’educatrice

Insegnante di italiano,storia e geografia, suora canossiana, indimenticata maestra di vita. Il ricordo di Lei che quasi quotidianamente riaffiora, mi sprona a renderLe omaggio.
Fisicamente era, ai miei occhi, il Don Camillo al femminile. Alta, snella, dava però la sensazione della robustezza fisica; l’uniforme nera e marrone dell’Ordine delle Canossiane si completata con una cuffietta nera, rigida che copriva le orecchie e avrebbe dovuto conferire grazia, ma sembrava che Lei la indossasse sempre troppo in fretta e distrattamente. Aveva piedi grandi calzati in nere scarpe basse, mascoline e stringate. Il colorito pallido, proprio dei “topi di biblioteca”, il viso ovale, le labbra sottili avevano poca familiarità col sorriso e gli occhiali rotondi con una essenziale montatura in metallo chiaro (alla Cavour) conferivano al Suo penetrante sguardo un magnetismo carismatico. Camminava con passi lunghi e quando si avvicinava per affrontare direttamente l’interlocutore (nella fattispecie noi ragazze) sembrava sovrastarle provocando un rispettoso, reverenziale atteggiamento. Ma soprattutto fissava, sempre, direttamente negli occhi riuscendo ad esigere, tacitamente, il massimo dell’attenzione. Era, senza saperlo, depositaria di un magnetismo al quale nessuno desiderava sottrarsi, tanto è vero che porsi all’ascolto delle Sue attese lezioni era, per me e per molte che ancora la ricordano, un privilegio.
C’era in Lei l’arte rara del coinvolgere, riuscendo a fare dell’ascoltatore un fan. Per me, la consultazione del programma scolastico settimanale era improntata sulla ricerca delle ore che prevedevano il suo intervento perché erano ore di genuino godimento e di partecipazione assoluta. Le Sue parole erano accolte in un silenzio quasi palpabile…il mondo esterno esiliato, le menti avide, l’attenzione totale. Qualunque argomento che si presentasse ostico, sgradevole, difficile, poco assimilabile diventava – elaborato dalle sue spiegazioni – facile, gradevole, appassionante. Iliade, Odissea, Divina Commedia e…i Poeti. Lei riusciva a collocarli nelle nostre giovani menti in posizione privilegiata in modo che alla fine, dopo le sue appassionate indagini per scavare nelle intenzioni più segrete dell’autore, alla fine, noi li amavamo! Quel suo seminare appassionato e appassionante ha dato frutti di perenne fioritura.

Spesso, quando mi vedeva disturbata dagli eventi che – nel particolare contesto di quegli anni- si verificavano in ogni ambito, prendeva posto sulla seggiola e scostava le ginocchia l’una dall’altra, dava (con la sua grande mano) un colpo deciso alla gonna, tendeva le braccia e – prendendo le mie mani tra le sue – mi collocava in piedi davanti a Lei e mi invitava a liberarmi dei miei crucci con un semplice : “Racconta!”…e con i Suoi opportuni, orientativi interventi…mi ridonava la serenità.
Sarebbe certamente contenta di sapere che, spesso, nei momenti in cui la vita impone un qualche dolore e la mente ha bisogno di un rifugio nel quale ritrovare lucidità…in quei momenti me la ritrovo accanto. Mi prende per mano e come allora racconta “I cipressi che a Bolgheri, alti e schietti van da S.Guido in duplice filar…” e io, che conservo – senza merito – intatta memoria, spesso mi ripeto i versi della sempre attualissima Sant’Ambrogio del Giusti e apprezzo, come Lei mi ha insegnato, le sfumature, le pause, i significati espressi e quelli soltanto intuibili.

Cara, carissima Madre Savoldi...severa e comprensiva, intransigente e tollerante senza essere in contraddizione; dotata di una capacità di penetrazione nel cuore altrui che le consentiva di adattare i comportamenti alle situazioni e agli stati d’animo delle Sue amatissime allieve.
Erano poi, sempre presenti, le essenziali, puntigliose norme di vita, gli insegnamenti, gli orientamenti di base : “Se non vuoi osservazioni…mettiti in condizione di non fartene fare!” “ Se sarai tu a dare, sarà soltanto perché sei più dotata e dovrai dire grazie per i maggiori doni che hai ricevuto” “Quando vedi la sofferenza, non girare lo sguardo” “Quando porgi un aiuto …aggiungi sempre un sorriso, uno sguardo attento”.

Grazie, cara Madre Savoldi. Grazie per essere passata dolcemente nella mia vita e grazie per avermi insegnato a guardare…cercando sempre di vedere. r.m.

9 commenti:

JANAS ha detto...

una delle poche suore che avrei voluto conoscere anch'io!!!
se ogni uomo o donna incontrasse nella sua vita..un insegnante come il tuo, al mondo sicuramente ci sarebbe molta bella genta!!

Lara ha detto...

Un bellissimo ritratto di una educatrice eccezionale.

Concordo su quanto ha scritto Janas, perché purtroppo oggi gli educatori sono davvero scarsi.

Grazie Renata di averci proposto, ancora una volta, qualcosa su cui pensare e da ricordare.

Buona giornata, cara!

Renata ha detto...

Janas -Mi dà gioia intuire che il lungo plauso alla mia insegnante, non ha annoiato. Condivido il tuo pensiero. Sarebbe auspicabile che ognuno potesse avere un faro per rischiarargli il cammino, invece si tratta quasi sempre di un privilegio.
Dama Verde – La tua gioiosa accoglienza è consolante e ti ringrazio. Adesso che l’avete letto...va bene se lo tolgo? Spassionatamente lo vedo molto ingombrante sul blog.

Luigina ha detto...

Renata, ingombranti sono le stupidaggini scritte anche se brevi. Questa non mi sembra proprio che lo sia. Ho riletto con piacere il ritratto di Madre Savoldi così magistralmente descritta da te che quasi mi sembra di averla conosciuta. Forse la premessa è un po' esagerata, ma non spetta a me dirlo. Gabriele mi incarica di ringraziarti di cuore per la stima che sempre gli dimostri. Purtroppo in questi giorni non riesce proprio a leggere i nostri blog a causa del rapido peggioramento delle condizioni di salute del suo babbo. Io nei limiti del possibile farò da tramite fra te, gli altri amici blogger e lui.

Lara ha detto...

Non togliere questo stupendo post, Renata!

Non è ingombrante, è invece un ritratto eccezionale di una figura eccezionale.

Mi oppongo alla rimozione! :))

Un abbraccio e tanti tanti auguri di una PASQUA FELICE!

Renata ha detto...

Luigina non trova ingombrante la mia madre Savoldi e Dama Verde "mi impone" di non togliere il post che la riguarda. Poi, arrivo io - che adoro essere violentata nelle mie decisioni,quando nascono da benevole motivazioni, e che adotterei soltanto per non annoiare il lettore. Quindi ! Madre Salvoldi resta al suo posto e io ringrazio Luigina, Dama Verde, Janas.

silvia dell'isola ha detto...

Che fine ha fatto il tuo splendido libro-diario-anima-fantasia-invenzione-amore dove anche Madre Savoldi camminava tra le pagine? Sto ancora aspettando. Altro che cancellare il blog, datti una mossa e finisci quello che devi finire. Un abbraccio con i rami di pesco tutti rosa nel'alba di pasqua.

JANAS ha detto...

ottima decisione!!
Buona Pasqua, spero che almeno da te ..splenda un bel sole per una bella passaggiata!

Renata ha detto...

E, adesso, ringrazio anche la mia stimatissima Silvia dell'Isola. Lei lo sa che ho ancora tanta carne al fuoco e,affettuosamente, mi sprona. O.K !
Quindi, io (che non aspettavo altro) vi accontento subito con un vecchio amarcord. Per la serie : bussate....e vi sarà aperto !