giovedì 30 luglio 2015

Amarcortd - ultima puntata

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Anche qui una decina di ragazze, me compresa, battevano sui tasti per otto ore al giorno fatti salvi gli intervalli imposti dall’ululare delle sirene che ci sollecitavano a lasciare il lavoro per correre nei rifugi.
Erano tempi difficili e quegli anni di guerra portarono in ogni casa lutti e sofferenze di ogni genere. Ma io – se chiudo gli occhi – rivedo i volti di quelle ragazze e colgo, come allora, nei loro occhi l’insopprimibile vitalità che la giovinezza regala, assieme alla fiducia, anzi, alla sicurezza di un avvenire migliore. Carla, Teresa, Emma, Elena e le altre si sono poi sparpagliate nella vita…e non le ho più riviste ma, per un po’, io rimasi legata a Clara . Veniva da un paesino a pochi chilometri da Brescia e aveva una grande casa ( una specie di cascinotta) in mezzo alla campagna. Ricordo un fresco portico che dava sul cortile acciottolato perché, oltre ad un lungo tavolo fiancheggiato da due lunghe panchine, c’era il forno nel quale la mamma di Clara cuoceva il pane bianco che in città non si vedeva da tempo e non mancava mai di offrirmene. Nel rivivere quelle sensazioni di gioia risento il profumo – indimenticabile – di quel pane appena sfornato, profumo che mai nessuna torta o brioche potrà sostituire nel mio ricordo e nel mio cuore.  Clara era come quel buon pane fresco : sincera e buona e – in quel periodo – era innamorata. Mi faceva leggere i bigliettini che lui le scriveva pregandomi di aiutarla a esprimere al meglio quello che sentiva, cosa che io facevo volentieri conquistandomi una sproporzionata gratitudine.
A guerra finita ci scrivemmo per un po’ e poi senza un fruscio uscì dalla mia vita per ritornarvi ogni tanto nel ricordo sempre dolce e grato che ho di lei. Mi sono spesso ripromessa di rintracciarla ma non l’ho mai fatto, e adesso.....si è fatto tardi!

Tra i miei piedi, un batuffolo che abbaia mi riporta all’attualità, così lontana dai tempi che sono tornati, vividi, alla mente.  Il cielo è azzurro e il sole ridona calore, piacevolmente, anche ai ricordi. r.m.
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Amarcord 2/a puntata

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 C’era la guerra e quando suonava l’allarme tutti scappavamo per raggiungere una galleria sotto il Castello per trovarvi rifugio. In ognuna di quelle occasioni lui trovava sempre il modo di sussurrarmi : “non ritorni in ufficio al cessato allarme… vada pure a casa”. E io ne approfittavo. In quello stesso periodo cominciai a trovare, sulla mia scrivania, un minuscolo pacchettino che conteneva tre gianduiotti. Superato lo stupore si faceva strada la gioia e – considerato che l’omaggio era anonimo – io mi sentivo esonerata dall’obbligo di ringraziare e li dividevo, sornionamente felice, con le mie colleghe. Seppi in seguito che l’omaggio (straordinario per l’epoca) mi veniva in virtù di una cotterella che il Dott.Di Pace si era preso per me. Questo timido dottorino dai capelli rossi e i denti giallognoli era il nipote amatissimo del Dott. Rosani. All’epoca io ricambiavo con affettuosi sentimenti il ragazzo che sarebbe poi diventato mio marito e il dr. Di Pace era al corrente di ciò ma il suo languido sguardo mi seguiva costantemente nella speranza di un qualsivoglia incoraggiamento. Anche il dr. Rosani aveva incominciato a perorare la causa del nipote. “Lei è tanto giovane....il suo impegno non può considerarsi definitivo.... la invito a riflettere... ci pensi....anch’io le voglio già bene, mi prometta almeno che valuterà questa possibilità..” E altro ancora. Ma così anche i preziosi gianduiotti persero la loro funzione gratificante.
La storia non ebbe seguito anche perché,proprio nello stesso periodo, fui trasferita alla sezione del Ministero del Tesoro che aveva la sua sede in un’altra zona della città in un signorile, bellissimo e antico palazzo nobiliare con suggestivi affreschi e una struttura d’insieme di notevole fascino, ma ….. mi ritrovai, di nuovo, all’ufficio copie......continua  

Amarcord a puntate


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Correva l'anno 2008 e con Trapy, la mia cagnolina,  mi sono inoltrata nel parco cercando di tenere a freno i pensieri che si accavallano e si spintonano per prevalere gli uni sugli altri costringendomi ad un percorso a ritroso. Sono tornata così, ad un mattino di tanti anni fa quando lavoravo al Ministero delle Finanze che si era trasferito a Brescia – da Roma – scalzato via dalle truppe americane e inglesi che conquistavano palmo a palmo la nostra povera terra martoriata. Era il 1943 e c’era la guerra, ma i miei sedici anni mi conferivano una naturale sicurezza non ostante i momenti difficili. Al Ministero ero stata assunta come dattilografa e all’ufficio copie eravamo in dieci, più o meno della stessa età. Il rumore dei tasti di dieci macchine che contemporaneamente battevano i loro tasti era forse fastidioso, ma noi non ce ne accorgevamo. Qualche risatina, qualche allusione su rapporti tra colleghi di altri uffici e la bella incoscienza dell’età erano un provvidenziale aiuto nell’affrontare quei giorni intrisi di dolore, di inevitabili disagi, di ristrettezze e – anche – di fame. Dopo alcuni mesi, fui trasferita all’archivio. Io ero convinta che l’archivio fosse l’ultima tappa delle scartoffie ministeriali; invece scoprii che era anche il loro punto d’arrivo. Lì eravamo in quattro ed ognuna occupava un enorme tavolo. Il nostro compito era quello di protocollare la posta in arrivo e dirottarla ai vari settori di competenza. Il Ministero aveva sede in una bella scuola e di fronte, in una bella villetta a due piani (anch’essa requisita) avevano sede gli Uffici dei più alti Funzionari tra i quali il mio superiore diretto che mi riservava benevoli, paterni sentimenti. Veleggiava verso l’età della pensione, aveva un modo di vestire accurato, capelli bianchi e folti e ammiccanti occhi azzurri. I baffetti rimasti inspiegabilmente biondicci e una dentatura gradevole, completavano l’insieme di questa figura snella e signorile. Vestiva sempre di grigio. Gli sorridevo spesso e lo rispettavo. Il nome di battesimo non l’ho mai saputo. Per me era “il dottor Rosani”.....continua –

mercoledì 29 luglio 2015

Sedetevi accanto a me che vi racconto una bella storia.



Amarcord !.

Sessant'anni fa, avevo ventotto anni. Non male nell'aspetto e in una calda giornata di luglio mi trovavo in una zona della città distante dalla mia abitazione. Era domenica, poca gente intorno e quasi nessun pedone. Io usavo, al tempo la filovia n.7 per spostarmi da casa ma, nei pressi, non vedevo alcun avviso di fermata. Finalmente vedo un giovane, alto, elegante, disinvolto che si avvicina a passo svelto e io azzardo la domanta che mi preme : " Scusi, passadi qui il 7 ?" Lui mi osserva divertito e risponde " mi spiace, il 7 sarò fuori Brescia ma, oggi sarei libero tutto il giorno !". Lo guardo stupita e superato il lieve imbarazzo scoppio in una risata e mi allontano agitando la mano in cenno di saluto ! Rivisitando il ricordo sorridendo penso "Ho perso qualcosa ? Chi sa ?" non lo saprò mai ! Ma è passato più di mezzo secolo  ! Avete presente ? Non era nemmeno pensabile, accettare delle avance in strada e confesso che l'idea non mi ha nemmeno sfiorato. E' soltanto oggi -  che anche la mia mentalità si è modificata - che nel pensiero si insinua quel malizioso "chissà "

martedì 28 luglio 2015

Una botta di autostima !

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Una mattina, quando sarai ben sveglio, vai davanti allo specchio. Guardati, sorridi e poi canta a squartciagola "Tu sì na cosa grande pe mè...." e anche Modugno ti sorriderà !
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Benedetta vecchiaia !

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Da molti anni sono ufficialmente la "decana del Forum "Questioni d'amore" che la d.ssa Schelotto intrattiene e gestisce da par suo, su iI Corriere della Sera.
Questa è una lettera che ho appena inoltrato e che spero vi piaccia leggere. Che ne dite ?
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Cara Maria ! Che belle parole ha scritto nella sua lettera. Belle e di spessore perché affrontano un tema che mi è caro. LA VECCHIAIA che tutti desideriamo raggiungere, ma che - quando questo avviene – i più, non si sentono di festeggiare. E nemmeno l'apprezzano ! Cara Maria e cari amici del Forum, non crediate che l'anagrafe mi abbia fatto sconti. Se trovate errori nei miei testi è perché i miei occhi sono malati. Se non mi muovo è perché sono impedita, se mi incontrerete noterete una miriade di rughe che si sono assestate sul mio volto, ma io - quando mi guardo - ho l'impressione che non si tratti di me e sorrido a questo mio aspetto diverso che mi fa anche tenerezza. E mi sento un po' un'imbrogliona perché sono rimasta la ragazza ruspante che ero ! Con le mie ribellioni, con il mio immenso amore per la vita, con i miei languori e con la mia voglia di regalarmi agli altri, come faccio ormai da sempre. Grazie Maria per questa bella occasione e accetti il mio augurio di buena vida, che le trasmetto col cuore in festa. renata

domenica 26 luglio 2015

E pure, era felicità !

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La consapevolezza é uno stato di grazia.
"Volete sapere quante volte siete stati veramente felici senza rendervi conto di vivere un momento speciale ?" "Tutte le vote che rimpiangete una sensazione che non avete saputo apprezzare come meritava ! ".


Ancora in difesa degli animali.

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E' domenica e vorremmo che fosse un giorno di sereno relax, per tutti . Poi ci mettiamo a tavola e spensieratamente accogliamo sulle nostre mense, nutrendoci di carne, il risultato di atrocità inenarrabili.Gli animali di qualsiasi genere e peso soffrono come gli animali domestici che sinceramenmte amiamo. Per favore, NON DISTOGLIETEVI DALL'ASCOLTO. Circolano video terrificanti su allevamenti intensivi che rendono infernale la vita degli animali TUTTO CIò AVVIENE PER SODDISFARE IL NOSTRO PIACERE e LA RICHIESTA DEL MERCATO. Minore richiesta uguale minore massacro, minore ferocia, minore dolore per tutti gli animali ai quali viene imposta una vita di dolore, prima di una fine atroce. Fin qui eravamo incolpevoli perché ignoravamo le procedure in atto, ma adesso non possiamo più ignorare. Se vogliamo almeno ridurre il dolore di queste povere creature innocenti, modifichiamo gradualmente le nostre abitudini alimentari e riduciamo drasticamente il consumo di carne. Questa mia è una preghiera che - a seguito ad una concreta documentazione - si traduce in una supplica.

venerdì 24 luglio 2015

Siete vegetariani ?

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scrive l'amica Maria Gioia sulla mia pagina in facebook :

Si . É circa vent'anni che vivo in campagna , e il primo pelosetto a non mangiare più é stato il coniglio . Avevo una vicina che li allevava , e quando decideva di cucinarne uno lo sentivo piangere come un bimbo . Poi é stata la volta dell'agnello ... In un campo vicino c'erano de belle pecorelle .... Peccato che quando portavano via i piccoli , belavano dei giorni interi alla loro ricerca. Piano piano ho smesso di mangiare tutto il resto della carne. Quando penso agli allevamenti intensivi , mi chiedo come facciano gli altri a pensare di nutrirsi con carne intrisa di paura e sofferenza!

mercoledì 22 luglio 2015

Qualcuno aiuti l'HOMO sapiens a capire gli animali.

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Quando capiremo che gli animali sono diversi da noi nell'aspetto, e molto, molto migliori di noi nell'anima ?

Rispettare la vita diventa facile, facile !

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attenzione - attenzione - attenzione 

Se non potete piu' tenere il vostro cane, telefonate al n: - Verranno a prenderlo dove voi segnalate di averlo lasciato. Potete farlo senza esporvi, in totale anonimato, ma non abbandonatelo. telefonare al DITE DOV'E' e al resto CI pensano loro . E gli salveranno la vita

lunedì 20 luglio 2015

Amore senza confine !

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Ecco la lettera che ogni cane abbandonato scriverebbe al suo padrone. Una lettera che non parla di odio, di rancore, ma solo soltanto e sempre D'AMORE. Trasuda dolore ad ogni parola e chi sente questa invocazione non può che piangere. Come ho fatto io, a lungo.
Leggete e DIVULGATE, por favor e chi sa che qualcuno rifletta e si astenga dal procurare tanto dolore.
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... ma io ti amavo...
Stamani ti sei alzato presto e preparato le valigie, hai preso il mio guinzaglio... non sai come sono felice!! Ancora una passeggiata prima delle vacanze...
Hurra !!... Siamo andati in macchina e tu ti sei fermato sul ciglio della strada... la portiera hai aperto e mi hai lanciato un bastoncino...ho corso tanto prima di trovarlo e metterlo tra i denti per riportartelo ... ma tu non c`eri piu`...in panico e con il cuore impazzito sono andato in diverse direzioni per trovarti... ma sono sempre più solo... Non so quanto tempo è passato... ora ho fame e tanta paura... uno sconosciuto mi ha preso al guinzaglio e mi trascina via ... non voglio andare... voglio ancora aspettarti, ma lui è forte...
Ora mi trovo in una stanza dove regna l'odore della morte, aspettando ancora il tuo ritorno... La mia ora è arrivata e allora lancio il mio ululato: Mio caro padroncino devi sapere che nonostante tutti i dolori che mi hai arrecato, sempre e per sempre ricorderò il tuo viso, e se un giorno dovessi ritornare sulla terra voglio che tu sappia che io ti correrò incontro ... PERCHE´ TI AMO!!!!---

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Questa triste lettera è apparsa in un giornale belga con la preghiera di divulgarla affinchè possiamo riuscire a salvare dal loro destino anche solamente un peloso dalla vivisezione o dall'uccisione...
Fino a quando le persone pensano che gli animali non sentano, gli animali sentiranno CHE L`UOMO NON PENSA !!!!.

                                                                              

domenica 19 luglio 2015

Cupido, colpisce ancora !

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Sembra, a volte, che certi sentimenti siano diventati secondari. Pare che i giovani rincorrano soltanto effimere sensazioni, ma non è questa la norna. E’ sempre lui, L’AMORE imperioso, prepotente e totalizzante che si pone alla ribalta come unico affascinante protagonista. Latente o in piena esplosione, con insinuante invadenza, entra nei nostri sogni e alimenta le nostre speranze. Lo avverto ovunque, questo bisogno d’amore che aleggia nei cuori e nelle menti e ancora mi contagia. Mi piacciono le mani che si cercano, gli sguardi che promettono, i sospiri che aleggiano, i silenzi che accarezzano. L’AMORE  che  affida alla sessualità, l'esaltazione dell'appartenenza, sarà sempre la star sul palcoscenico della vita !
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Quatant'anni dopo !

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Et voila la diffrence ! Questa foto è del giugno 2015 in occasione del rinnovo patente e senza occhiali si vede chiaramemnte il mio occhietto malato, Patience !
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Sono volubile ?!

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Come mai ? Quanto é stata scattata questa foto ( Riomaggiore anno 1972) ero furente per il
risultato, Mi trovavo brutta, troppo abbronzata e con altri mille difetti. Adesso la guardo e penso, ma dai ! che carina. Cos'é successo ? In fondo sono passati soltanto una quarantina d'anni ! Non si dovrebbe cambiare idea cosi in fretta ! Mah !
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La logica del tempo che passa !

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Dovevo fare una capatina al super-mercato, ma ero a disagio, Con questo caldo la piega non tiene e sono milto in disordine. Stavo per rinunciare quando sono stata soccorsa da un pensiero consolatorio :

 " I giovani non mi guardano
 e, quelli della mia eta...
ci vedono talmente poco ! "
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martedì 14 luglio 2015

Amarcord la fatica delle donne !

Le lavatrici - ai miai tempi - le trovavi sulle rive dei fossi o dei laghi e, in città - alle fontane prestiposte dai Comuni, nelle strade e nelle Piazze. Oggi basta un clic e la tecnologia solleva e risolve. Ma forse, vale la pena di ricordare, che ne dite ?


lunedì 13 luglio 2015

domenica 12 luglio 2015

Giannetto Valzelli - Giornalista e scrittore

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Italo Russo con Renata Mucci MuccinaOmaggio a una Signora
foto di Italo Russo.
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Giannetto Valzelli, scrittore e giornalista bresciano, già animatore delle pagine culturali del "Giornale di Brescia" e - dopo l’esperienza alla Rivista "Il bruttanome" - Direttore di "Brescia oggi", critico d’arte e ricercatore storico. I suoi interessi letterari sono raccolti antologicamente in " Brescia, giornale di viaggio e di sentimento" e nell’ "Elogio delle cose"(1989). "Cul de sac"(1999) ispirato al sacco di Brescia del 1512.

MOICA

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Oggi, ad attirare la mia attenzione é il MOICA - Movimento italiano casalinghe che si occupa di varie tematiche, concrete e attuali come l'integrazione. Tema che merita tutta la nostra attenzione perché é inevitabile e coinvolgente su più livelli. Tratta di matrimoni misti, di tradizioni, di figli e l'approfondimento aiuta la conoscenza, imprescindibile per affrontare - nel concreto - la nuova realtà. L'argomento appassiona perchè non ha proprio niente di astratto e ci rende consapevol che l'approccio a diverse culture allarga il nostro orizzonte, allo stesso modo fin qui affidato alla cultura. La Scuola ci ha prioritariamente aiutato a conoscere e attualmente é la vita con i suoi stravolgimenti, che impone e propone l'introduzione di nuovi, diversi orizzonti. Si viaggia per conoscere il mondo, ma ormai é il mondo che viene da noi a confermare che la conoscenza é la vera ricchezza.
Non sarà facile, ma niente che valga lo é !

P.S. In google, tutte le informazioni sul Movimento.  
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sabato 11 luglio 2015

L'utilità del vivere.

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Il vero pericolo che incombe sulla vecchiaia, è la sensazione di sentirsi inutili. Ed è grazie agli amici, anche virtuali, che mi é stata risparmiata questa angosciante sensazione.Pare che i fiori raccolti nel giardino della vita abbiano ancora un qualche profumo, almeno fino a quando c'é chi si impegna a rinfrescarli per mantenerli in vita. Anche recentemente, qualche gratificante commento conferma che il mio dolce riandare, rende attuali i sani, ovvi ma dimenticati principi del vivere e del convivere.
E se il mio conversare arriva ad insinuarsi in qualche bell'anima io resterò saldamente in pista, pronta ad augurarvi sempre col cuore : "Buena vida !"


venerdì 10 luglio 2015

L'autonomia emotiva é il pass per la conquista della serenità

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Come ogni venerdi il Giornale di Brescia, nella pagina dedicata al benessere ospita il "block noter di renata mucci" Oggi si parla di
Indipendenza emotoiva - Un valore da trasmettere ai nostri figli.
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Se dovessi incominciare oggi il mio percorso di madre, insegnerei DA SUBITO ai miei figli, fin dall'asilo che l'incontro con qualcuno che non merita la nostra considerazione, non deve rovinare la nostra giornata. E nemmeno un momento di essa. Approfitterei di ogni occasione per ricordare loro, che all'asilo incontreranno dei bambini, NON ANGIOLETTI ! E questi bambini si differenziano l'uno dall'altro e se uno di essi ti dirà "Il mio gioco é più bello del tuo !" Se ti scanserà o non vorrà giocare con te o di ogni cosa preciserà "E' mio !" significherà che questo bambino, e lui soltanto, ha problemi E NON TU ! Vorrei togliere dall'animo di mio figlio, motivi di sofferenza ben più gravi e futuri, perché nessuno potrà evitargli l'incontro con l'egoismo, la cattiveria e la meschinità. E vorrei addestrarlo e lasciarsi scivolare addosso tutto questo, impedendo alle situazioni negative di influenzare il suo tempo. Lo aiuterei ad essere benevolo, ma ANCHE selettivo. Lo farei anzitutto con l'esempio, ignorando volutamente le meschinità e attivando l'indifferenza di fronte alle manifestazioni della grettezza e della meschinità umana.Quando ero una giovane mamma, pensavo a tutelare la sua serenità del momento perché, pensavo, ci penserà la vita ad istruirlo in merito. Invece ora lo farei da subito perché io - che l'ho imparato nel percorso - ne ho pagato un prezzo a volte destabilizzante.

mercoledì 8 luglio 2015

Le news

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Mi sveglio accaldata e non proprio ristorata da questa notte torrida, ma subito mi soccorre un’espressione straniera che è ancora più efficacie del mio consolatorio “non importa”. E mi riferisco al “NO PROBLEM che - non nascondendo le difficoltà - si propone di risolverle. Nello specifico, il rasserenante “no problem” si contrappone alla sgradevole sensazione con la prospettiva di una deliziosa doccia che riequilibrerà la temperatura corporea. In alcuni casi, fare ricorso a questa espressione ridimensiona le contrarietà e ci ridona il sorriso.
Venuta da lontano, questa locuzione è entrata nel linguaggio quotidiano e anche abusata, ma mi piace. A più tardi amici e, nel frattempo, auguro a tutti di trovare idoneo l’uso del “no problem”, a fronte di disagi, obiettivamente risolvibili . Hasta luego !

lunedì 6 luglio 2015

Lunedì 6 luglio 2015

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E’ arrivato il  lunedì
e ad accoglierlo, siam qui
con propositi ambiziosi
che però, non sian costosi

Con dolcissimo sussurro
spunta  il sole nel  cielo azzurro
a confermare che è garantito
tutto ciò che ci è gradito

per il resto, amici cari
se vogliamo essere solari
ci dovremo un po’ impegnare
e non fermarci lì a sognare

e per un tempo infinito
il successo è garantito
se attiviamo in fretta l’arte
di far bene la nostra parte

muccina