giovedì 31 dicembre 2009

Eccolo qui, il 2010 !

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Gli auguri sono spesso doverosi e formali, ma qui, nello spazio virtuale, non esiste l’obbligo dell’esternazione doverosa dei sentimenti.

Qui, si fa strada spontaneamente la bella, timida, esigente, spesso insoddisfatta voglia di tenerezza. Da dare e da ricevere.

Voglia di coccole ? Che male c’è? Diceva Leo Buscaglia che nessuno è troppo grande, per un abbraccio.

Il mio è stritolante ed affettuoso.

martedì 29 dicembre 2009

L'eccezione e la regola. B.Brecht.

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-.. Quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. In questi tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità, di nulla sia detto " è naturale". Così che, forse, nulla valga come cosa immutabile."

(Die Ausnahme und die Regel ) B.Brecht.

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domenica 27 dicembre 2009

Armi improprie.

Pubblicato da Il Giornale - lettere del 29 dicembre 2009
MISTER no - cesare@lamescolanza.com il 28/12/2009
Giornale di Brescia lettere - del 4 gennaio 2010------------------------------------------------
facebook 16 giugno 2013
Droga, alcool e incoscienza
Quando penso alle vittime della strada, mi chiedo se c’è in me l’incapacità di accettare la realtà o se c’è, nella realtà, qualche anomalia di troppo.
Non ha senso, tanto per chiarire, che venga definito “omicidio involontario” quello perpetrato da un ubriaco o da un drogato alla guida di un’automobile. Un individuo che, armato di pistola uccide, rischia l’ergastolo e un altro che sale sulla sua autovettura, parte velocemente e investe in pieno una donna e fugge...se viene arrestato, gode di assurde attenuanti.
Perché? Si tratta di incoscienza colpevole e assolutamente volontaria. Sappiamo tutti che un’autovettura deve essere guidata con perizia e che ci si deve mettere alla guida perfettamente sobri.
Lo sappiamo tutti, che perfino la sonnolenza è colpevole, quindi nel momento in cui uno accosta alle labbra un bicchiere o un secondo bicchiere di una qualsiasi bibita alcolica o peggio ancora sniffa qualche sostanza che lo limita nelle sue facoltà, lo sa di essere un potenziale pericolo pubblico.
E’ inutile girarci intorno. Lo sa e se ne infischia! E sarebbe proprio il caso di cominciare a rendere esemplari le pene conseguenti ad un omicidio quale che sia l’arma usata. Sia essa un pistola o l’alcool, o la droga o l’indifferenza colpevole, dannosa e deprecabile.
Credo fermamente che soltanto pene esemplari siano l’auspicabile deterrente. E voi ?
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sabato 26 dicembre 2009

Il dubbio.

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Il dubbio è il padre delle massime virtù dell’uomo:

La Curiosità e la Tolleranza.

Il Dubbio è un buon amico che bussa gentilmente alla tua porta e chiede di essere ascoltato. Espone le sue idee, ma è anche pronto a cambiarle non appena qualcuno gli dimostra che sono sbagliate.

Socrate.

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mercoledì 23 dicembre 2009

Le feste di Elena Alberti Nulli.

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Trascrivo per voi la lettera della poetessa Elena Alberti Nulli
evidenziando le perle che costellano questo suo cielo di Natale.
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Quella tavola apparecchiata per quattordici

Giornale di Brescia lunedì, 21 dicembre 2009

Meno male. Non ne poteva proprio più. Le "Feste" andavano bene quando lei era una ragazzina con il manicotto di pelliccia e i suoi quindici anni passavano per corso Goffredo Mameli sotto la neve che cadeva abbondante a stelle, a farfalle, a cristalli e la Pallata aveva la fontana coi candelotti che erano guglie di una cattedrale a testa in giù. La neve non mancava mai e scendeva a dondolarsi e sciogliersi sulle sue guance di primavera. Allora il Natale era santo e le cantava dentro con la voce degli angeli e dei pastori.

Lei ricorda benissimo le Feste nel grande palazzo, la sua casa nella Brescia antica, il giardino nascosto che le appariva, come un miracolo, ogni volta che apriva il portone. "I bresciani sono come la loro città - recitava a sé stessa - la Brescia dura del ferro che nasconde, dietro i portoni, la leggerezza allegra dei giardini". E a Natale il suo giardino, tutto bianco e luminoso nel riverbero dei lampioni, si spalancava agli zampognari d'Abruzzo "Astro del Ciel / Stille Nacht / Tu scendi dalle stelle" suoni e canti che erano chilometri di tenerezza da portarsi dentro per tutta la vita.

Le Feste toccavano il cielo con le dita quando "lui" arrivava a sussurrarle buon Natale amore mio e improvvisamente il pavimento della stanza diventava gommapiuma, prato, tappeto. Erano innamorati e i loro ginocchi si sfioravano sotto la tovaglia mentre le campane del Duomo, della Pace, di Sant'Agata e di San Faustino suonavano tutte insieme, solamente per loro, la gioia infinita di essere in due su questa terra.

Era bello a Natale il peso sacro dei figli, i camicini ricamati, i golfini sferruzzati con la lana rossa, soffici e corti tanto così, da mettere sul presepio vicino a Gesù perché li benedicesse. Non c'è niente da dire, era bello.

È così la vecchiaia? Le Feste adesso le danno sui nervi. I posti vuoti. Tutti i posti vuoti. Le viene voglia di gridare, di cadere, di andarsene chissà dove, ma non può né gridare, né cadere, né andare chissà dove. Lei, finché ha la testa a posto, deve dire Tutto bene. Tutto occhèi. Ci mancherebbe. I suoi "ragazzi" ne hanno già abbastanza di mogli e mariti e figli e cellulari. Ci mancherebbe che anche lei, vecchia signora, non consentisse ai figli di passare il Natale dove vogliono, con chi vogliono. Ci mancherebbe.

Ma quest'anno si è divertita a giocare con le Feste. Ha preparato nella sala grande, quella con il poggiolo che sorveglia corso Magenta, una tavolata tutta oro giallo, tovaglia oro giallo, tovaglioli oro giallo, fiori oro giallo. Posate d'argento, candelieri d'argento. Quattordici posti. I tovaglioli, piegati come canne d'organo e aperti a ventaglio nel bicchiere (non è di classe ma è un colpo d'occhio di estrema dolcezza) dondolano buffi e felici. Lei ogni tanto li tira su se si afflosciano da una parte o dall'altra. A centro tavola si accende una marmitta di arance.

Le amiche, la portinaia, il fiorista e il prevosto restano a bocca aperta:- Ma che meraviglia!

- Sì, stasera li ho qui tutti. Dalla Vigilia all'Epifania Lei li ha "qui" tutti.

- Nei prossimi giorni, sparecchiare sarà una sciocchezza, niente da lavare, niente panni stesi, solo un colpo di ferro ai tovaglioli. Che meraviglia.

Elena Alberti Nulli - Monticelli Brusati

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domenica 20 dicembre 2009

Babbo Natale. Ti scrivo anch'io!

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Caro Babbo Natale,

vuoi per una volta ascoltare la preghiera di chi è stata bambina tanti, tanti anni fa ? Non ti ho mai scritto perché non ostante tutto, penso che la vita sia stata buona con me, ma adesso – pensando serenamente che le occasioni di scriverti potrebbero non essere molte, ti chiedo qualcosa di importante per i bambini di tutto il mondo.

Non giocattoli, ma doni essenziali per un’esistenza serena. Dobbiamo già confrontarci con le malattie, con la morte e con tutto ciò che è inevitabile, ma mi piace pensare che i bimbi di oggi possano evolversi veramente ! La mia voce è debole, ma appassionata e – per quel futuro che non mi riguarda – ti chiedo , caro Babbo Natale, aiuta l’umanità a ritrovare un po’ di buon senso. Siamo tutti stanchi di ucciderci tra di noi per motivi talvolta incomprensibili.

Morire in molti per la volontà di pochi, non mi è mai sembrato giusto. I soldati sono adesso, tutti volontari, ma i civili che vengono coinvolti e che quando non muoiono rimangono invalidi, non hanno scelta. Sprona "i grandi della terra" ad intraprendere la strada della diplomazia. Ti sto pregando, caro, Grande Vecchio.

E poi vorrei che i costruttori di abitazioni, ospedali e scuole pensassero che li dentro potrebbero trovare dimora i loro figli, i loro nipoti e si liberassero della squallida, colpevole esosità che li porta a costruire con materiali inadatti e su terreni instabili o franosi.

E poi vorrei che ti adoperassi per ottenere che i notiziari non si limitassero ad annunciare che l’aria è densa di veleni, ma che annunciassero che si sta facendo il possibile per renderla respirabile.

E poi, e poi, provaci tu a ricordare a tutti che per andare avanti bisogna, talvolta, fare qualche passo indietro. Tornare ai passi lenti, alle gioie semplici. I miei occhi ricordano i tempi della parsimonia, dell’avversione verso lo spreco e rivivono i disagi di ore tristissime, di guerra, di freddo e di privazioni, i tempi dell’odio, che non dovrebbero tornare. Mi piace pensare che ti impegnerai e farai da intermediario, caro Babbo Natale, perché nella tua postazione vicina a Dio, dovrai chiedere il suo aiuto, se vorrai veramente realizzare i miei sogni.

Io credo ancora, sai, a Babbo Natale e - sottovoce aggiungo – credo ancora nell’amore e negli uomini . Con immensa fiducia mi firmo renata mucci da Brescia

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Inoltro,per conoscenza, la mia letterina, all'amico Ermanno Frassoni che spero voglia ospitarla nel suo spazio ed esprimo il mio sincero apprezzamento al giovane direttore de L'Angolo del Webmaster che propone il giornalismo verità, in una nicchia speciale, impegnata e colta, offrendo un intrattenimento culturale piacevole e vario.

Visitate l'Angolo del Webmaster

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venerdì 18 dicembre 2009

Rapporti pre matrimoniali.

su facebook 27 luglio 2013
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Sono contrario ai rapporti sessuali prima del matrimonio.
Fanno arrivare tardi alla cerimonia” Woody Allen
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mercoledì 16 dicembre 2009

La magia del disincanto.

Giornale di Brescia del 18 dic. 2009
su facebook e Piemonte Over 40 il 26 luglio 2013
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Ho avuto modo di affermare, recentemente (su Corriere Forum) che “Un laborioso, tenace percorso di autodisciplina, mi ha permesso di assaporare,....il disincanto. Ed ho aggiunto che Io e le mie emozioni abbiamo imparato a guardarci da da pari a pari e non ci inganniamo più... da molto tempo. “ Una gentile corrispondente mi chiede “Ma come hai fatto ?”. E io, ho tentato di essere esauriente, ma so quanto è difficile dar voce alle sfumature dell’anima. :
L'incanto emozionale, fortemente coinvolgente che - specie in amore - impedisce la visione reale, l'abbiamo sperimentato tutti almeno una volta nella vita ! Può però lasciare il posto al disincanto, quando cerchiamo di gestire le emozioni per amare senza esaltazione, profondamente, nella consapevolezza dei limiti nostri e del partner.
Ed è una sensazione stupendamente serena.
Mi chiedi perentoriamente "Come hai fatto!" ma, la risposta non può essere altrettanto chiara e immediata. E' successo, forse ho lavorato su me stessa, probabilmente ho messo un mattoncino ogni giorno, per costruire le mie difese senza privarmi delle emozioni.
Perché le emozioni sono irrinunciabile nutrimento, ma con tenacia mi sono semplicemente impegnata per arginarle.
- Si tratta di una conquista lenta che matura nella sofferenza. Quando il dolore prevarica si adottano tattiche di difesa tra le quali, ottimale, è la cautela. Moderati gli impulsi, tenere sotto controllo le emozioni diventa possibile. Faticoso, ma possibile.

So che è successo, mi sento serena nel mio sognante disincanto e mi mantengo fiduciosa !

"salvo prova contraria".
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lunedì 14 dicembre 2009

Il buonsenso,

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Il buonsenso è la misura del possibile;

è composto di esperienza e previsione;

è calcolo applicato alla vita.

Henry Frédéric Amiel

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sabato 12 dicembre 2009

Signori, in carrozza !

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Parlavamo tra amici e con nostalgia dei nostri giovanili spostamenti in treno. Prima, seconda, terza classe. Ordine e accoglienza negli scompartimenti che ci trasferivano da un capo all’altro della nostra bella Italia.

Il Capo stazione, i passaggi a livello, il fischio del treno e improvvisa, la perentoria esortazione : “Signori, biglietti!” e il personaggio obliterava allontanandosi poi, con un sorriso. Chiacchiere, pisolino e il paesaggio scorreva veloce dietro il finestrino.

L’ingresso in galleria con un rumore assordante e poi, di nuovo, il chiarore. Nuovi incontri, esperienze, dialogo. Non so come si viaggia oggi su rotaia, ma sento di ritardi, di scioperi, di sporcizia, di maleducazione. E osservo l’afflusso convulso di autovetture, tir, mezzi pubblici.

Non so se funzionano ancora i “treni merci”, ma osservando i mezzi pesanti che ingombrano strade e autostrade deduco che il trasporto su gomma é prevalente. "La debacle delle Ferrovie dello Stato –affermavo anni fa, intenzionata a fare dello humour – servirà a favorire l'industria automobilistica!" Ma, mi pare che sia proprio questo che si è verificato.

Recentemente ho sentito parlare di maggior attenzione verso le rotaie e privatizzazione delle Ferrovie. Se è vero, ben venga la competitività in un settore che potrebbe decongestionare il traffico e ripristinare socievolezza, risparmio e confort.

Sono quindi in fiduciosa attesa degli eventi, pronta ad infoltire la schiera dei tanti sognatori che non rinunciano a sperare.
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giovedì 10 dicembre 2009

Il contributo di ognuno, per il bene di tutti.

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Chilometri di marciapiede saranno transitabili...se ognuno spalerà la neve davanti alla sua soglia! E pianure immense si manterranno verdeggianti, se ognuno coltiverà - con amore- il suo orticello!

per la serie “fai la tua parte”.

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martedì 8 dicembre 2009

Lager e gulag !

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Trascrivo per voi due interventi di assidui lettori de LA STAMPA.
Mi pare siano meritevoli di attenzione. Che ne dite ?

I giovani conoscono i lager ma non i gulag
In Italia c’è un grave deficit culturale con possibili equivoci storici che incidono negativamente sulla mentalità dei giovani. Per esempio, mentre si sa quasi tutto sui crimini del nazismo, incluso l’elenco dei lager - come Treblinka, Auschwitz, Buchenwald, Dachau ecc. - quasi nulla è noto dei gulag comunisti in Russia. I giovani hanno spesso atteggiamenti di solidarietà esotica verso l’Africa e altri Paesi lontani, ma ignorano i propri genitori e nonni. Sarebbe utile organizzare visite alle case di riposo, dove sono «rinchiusi» coloro che hanno lavorato perché le attuali generazioni possano godere di libertà e benessere.
Deviati da ideologi da strapazzo, alcuni giovani non sanno far altro che protestare. Con preoccupante frequenza le città italiane sono percorse da cortei di giovani manipolati da chi, tra ignoranza e malafede, li strumentalizza.
MAX MONTI

Ma nei locali non c’è il divieto di fumare?

Sbaglio o in Italia è in vigore una legge che vieta di fumare nei locali? Dove sono finiti i buoni propositi? E i controlli? Ospite di amici a Torino, decidiamo di passare la serata in una discoteca: è sabato e nel locale c’è una one-night gay-oriented. Entriamo e siamo accolti subito dalla puzza di sigarette. Si fuma dappertutto. Mi chiedo se non abbiano creato delle zone all’aperto per fumatori. Mi risponde un buttafuori dicendo che fuori fa freddo, una sigaretta dura solo qualche minuto, quindi se dovessero stare dietro a tutti quelli che fumano... Aggiunge che se però mi dà fastidio il fumo posso uscire io a prendere una boccata d’aria, e che è sempre meglio l’odore del fumo a quello delle ascelle.
Sono sconvolto. Pensavo che la mia città di origine avesse ancora un po’ di rispetto per la gente, e i locali dei loro clienti. Come sei cambiata Torino...
FABIO
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sabato 5 dicembre 2009

Non è farina del mio sacco !

su Piemonte oiver 40 il 26 luglio 2013

Lo ripropongo da anni, ogni anno, perchè è bellissimo !
Tu
che
ne dici
Signore
se in questo
mese faccio un
bell'albero dentro
il mio cuore e ci attacco
invece dei regali
i nomi di tutti i miei
amici? Gli amici lontani e
vicini, gli antichi ed i nuovi,
quelli che vedo tutti i giorni e
quelli che vedo di rado, quelli che
ricordo sempre e quelli che - alle volte -
restano dimenticati, quelli
costanti e quelli intermittenti,
quelli delle ore difficili e quelli delle
ore allegre, quelli che mi hanno fatto soffrire, quelli
che conosco profondamente e quelli dei quali conosco
solo le apparenze, quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto.
I miei amici semplici ed i miei amici importanti.
i nomi di tutti quelli che sono gia' passati
nella mia vita. Un albero con radici molto profonde,
perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore, un albero dai rami
molto grandi perché i nuovi nomi venuti da tutto il mondo si
uniscano ai
gia' esistenti.
Un albero con
un'ombra molto
fresca affinché
l’ amicizia sia
un momento di
ristoro durante
le lotte della vita.

Amore, amor !

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La noia nuoce alla coppia più delle avversità.
Che ne dite ?
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giovedì 3 dicembre 2009

Per conoscenza !

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Il vertice di Copenhagen si fa con i gesti quotidiani.

Il Dott:Mario Calabresi su La Stampa del 3 12 2009

Rispondo da Copenhagen dove tra pochi giorni si aprirà il vertice Onu sui cambiamenti climatici. L’attesa è grande, la città si prepara a ricevere il mondo per due settimane di discussioni, dibattiti, proteste e happening.
Le facciate dei palazzi del centro sono già coperte di grandi manifesti: mostrano iceberg che si sciolgono, inondazioni, grandi pianure desertificate.


I danesi, che speravano di legare il nome della loro capitale a uno storico trattato sul clima, non si fanno più illusioni ma sono convinti che si arriverà almeno a un accordo politico capace di sbloccare quell’immobilismo che ormai da anni paralizza la pratica «riduzione delle emissioni».


Il sentimento prevalente però somiglia di più alle parole della sua lettera:

i danesi, che sfrecciano in bicicletta anche mentre nevica, parlano di un nuovo modello di sviluppo a cui ogni cittadino del mondo è chiamato a partecipare.
Si tratta sempre più - al di là delle partite politiche planetarie - di ridurre gli sprechi individuali, di riciclare, di fare attenzione ai nostri gesti quotidiani.


Il vertice di Copenhagen può essere un successo se ognuno lo prenderà sul serio a casa propria, anche solo per pochi minuti, per esempio ragionando in famiglia su come impegnarsi davvero ad abbassare la bolletta energetica e l’inquinamento.mario calabresi

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martedì 1 dicembre 2009

Fiero di saper stirare.

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A Stefano Masino 36 anni, geometra di Asti è stato riservato dal quotidiano LA STAMPA, l’editoriale dei lettori del 24 nov.2009.

Ne ne propongo – con vivo compiacimento – uno stralcio :

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È la seconda volta, in poco tempo, che mi sento dire: «Sei il classico uomo da sposare». Solo perché so gestire una lavatrice, un forno. E un ferro da stiro.

Raccontavo infatti a delle mie amiche di essere in grado di gestire con una certa competenza la lavatrice (a seconda dei capi: numero di operazione «14» o «9»; temperatura zero per i «colorati» e i «delicati»; ammorbidente, «lip» o sapone Marsiglia da versare nel cassetto giusto, eccetera), stendere la biancheria, stiracchiare un po’, girare il «nodo» alla cravatta, fare la spesa al supermercato, cucinare un piatto di pasta e di verdura, mettere in forno una pizza congelata.

…………………………omissis………………………..

Conclusione. Da buon romantico irriducibile continuo a credere nella forza di condivisione e dell’amore fra uomo e donna (allargato poi anche ai figli).

Naturalmente mia mamma stira e cucina sempre meglio di me; però è anche vero che, nel mio piccolo, sono fiero d’essere sufficientemente autonomo nel gestirmi (almeno per qualche mese) la vita.

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Io applaudo. Qualcuno vuole unirsi a me ?

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