giovedì 30 giugno 2011

Doposcuola multiraziale.

Bresciaoggi - 9 luglio 2011
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Me ne ha parlato per la prima volta un amico che ha dedicato all’insegnamento, tutta la sua attività di educatore con una passionalità trascinante.
Neo pensionato, non riesce, evidentemente, a discostare la sua interiorità più intensa, dai bambini e dai ragazzi che ha imparato ad amare. E parlo di un individuo che distrae il tempo che dedica a questo doposcuola multirazziale, da attività incombenti, che già lo assorbono in maniera pressante.

Ma lui, un paio d’ore almeno due volte alla settimana, torna a dedicarsi con gioia ai suoi ragazzi. Tentata, incuriosita e con la speranza di poter fare a mia volta, qualcosa di utile sono andata un giorno dello scorso maggio, dopo le sedici all’Oratorio di Santa Maria in Silva e - nell’accingermi a descrivere ciò che dallo sguardo è passato al mio cuore - mi accorgo che non so trovare espressioni adeguate.

Trascriverò, quindi, ciò che lo stesso Prof. Gabriele Chiesa ha scritto, anticipando ciò che avrei trovato :

 "Tre aule traboccanti di costruttiva confusione: porte aperte, gioia e tanta voglia di stare insieme. Non so dire quanti sono i popoli e le religioni rappresentate."

E a questo fedelissimo quadro, che mi si è trasferito nell’anima, non ho altro da aggiungere. muccina
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lunedì 27 giugno 2011

Un'esortazione per Tremonti.

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Forza Giulio !Adesso che hai sollevato il coperchio, rovescia in mare il contenuto della pentola ! Dai, Tremonti, non mollare, ti supportano tutti gli italiani che - anche se  nauseati e stanchi – ritrovano un barlume di speranza. Devi farlo perché l’hai promesso. Fallo per chi si vergogna di un debito pubblico che non si risana mai. E, devi farlo affinché gli alti papaveri capiscano che il rispetto dell’elettorato, si conquista sul campo, e dimostrerai così che c’ è chi ha il coraggio di togliere le bende alla piaga, per impedire che imputridisca. Porta a termine il lavoro intrapreso e non deludere chi ha voglia di tornare a sperare. Io sento la voce della gente e posso assicurare che – davanti a fatti che si adeguino alle parole – sarà possibile ritrovare la fiducia e un po’ di coraggio.
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sabato 25 giugno 2011

Piano, andiamoci piano !


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Percorrere frettolosamente la strada del tempo è come guardare un persona nel suo insieme e non lasciar sostare un po’, nei suoi occhi, il nostro sguardo.
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mercoledì 22 giugno 2011

Contro le dittature.

"Il sonno della ragione genera mostri"
 ( Francisco Goya contro le dittature)
  
e il mondo...si sta svegliando  !

domenica 19 giugno 2011

L'arduo compito genitoriale. suicidi giovanili.

Bresciaoggi 16 luglio2011
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I giovani sono il mio pallino. Il futuro, la mia speranza. Leggo di due recenti suicidi giovanili e i pensieri attivano il vortice dei numerosi per
ché. Qualche esperienza, frutto del lungo cammino, mi aiuta a riflettere. E' ovvio che non esiste una motivazione generica, ognuno cova per motivazioni soggettive la sua disperazione che sfocia nell'insano gesto, ma il malessere che li accomuna ha una matrice comune: la difficoltà di inserirsi in una società diversa da quella che sognavano.

Ciò denuncia una scarsa preparazione ad affrontare le negatività e ci orienta verso il concorso di colpa di chi favorisce il consolidarsi di aspettative eccessivamente rosee. Sostengo da sempre, la necessità di contrapporre decisi "no" ad alcune infantili richieste. Perché i "no" sono formativi ed evitano l'impatto improvviso con i "no" che incontrano fuori dall 'àmbito ovattato della famiglia.

Niente è dovuto e l'impegno é indispensabile al conseguimento dei risultati; le delusioni sono dietro l'angolo e - se cadere è normale - risollevarsi è indispensabile. Questo però da sùbito, dal primo vagito. Guardiamoci dal prevenire, per un malinteso senso d'amore, i loro desideri e abituiamoli ad orientare le aspettative valutando le eventuali difficoltà del percorso. Questo per evitare che la vita si prospetti come un gioioso Gardaland nel quale li attendono solo emozioni positive.

Questo non risolverà il problema, ma rafforzerà la resistenza dei nostri ragazzi agli urti di una realtà, non sempre benevola. Se queste esortazioni possono sembrare ripetitive ricordo che - sentenziavano già i latini - " Gutta cavat lapidem." (la goccia scava la pietra) -muccina

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venerdì 17 giugno 2011

Insegnamento a confronto

Bresciaoggi - 25 giugno 2011
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Il mio percorso scolastico si è concluso con il diploma di “avviamento al lavoro” conseguito al termine della scuola media. E oggi ripenso a come era intesa – a quel tempo- la scuola e l’insegnamento.

Sette/otto ore ogni giorno (compreso un efficace doposcuola.) Niente scioperi, una giusta dose di severità, importanti "compiti delle vacanze", buoni e talvolta ottimi insegnanti e il senso del dovere precocemente inculcato. Ecco com'è stata la mia scuola media che mi ha consentito di seguire mio figlio fino al diploma senza difficoltà riscontrando notevoli lacune rispetto ai programmi svolti ai miei tempi. E quando è venuto il turno delle mie nipoti le carenze sono emerse in modo ineludibile.

Oggi lo attestano fior di Magistrati che compiono vergognosi errori d’ortografia e ignorano la grammatica e si palesa in vari settori una dilagante miseria intellettuale! Le mie nipoti non conoscono un poeta italiano e quel poco che sanno l'hanno appreso per scelta personale. Un po’ triste il panorama.

E'stato detto "aboliamo il nozionismo! Cosa serve mandare a memoria brani di poesia ?"
BENE ! Ma il nozionismo cos’é ? un insieme di nozioni. Ed è questo un male? Imparare a memoria le poesie, è un male? Ma per favore! Io recito ancora a memoria le poesie del Pascoli, del Leopardi, del Carducci del Giusti (Sant’Ambrogio in particolare) e mi fanno ancora compagnia i brani dei Promessi Sposi, dell’ Iliade e dell’Odissea e sono viva, vegeta e piena di gioia.

Non credo sia lo scarto generazionale ad ispirare le mie parole ma, piuttosto il rammarico per il dispendio di tempo e di energie al quale vengono comunque sottoposti i nostri ragazzi in una scuola che sembra far acqua da tutte le parti. Almeno guardando i risultati su alcuni diplomati e laureati che dovrebbero rimboccarsi le maniche per imparare veramente.
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lunedì 13 giugno 2011

Referendum.

La Stampa - 14 giugno 2011
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11 giugno 2011 - h.10 - Esco dal seggio, sorridente e piacevolmente stupita. Io, che ho qualche problemino di deambulazione, faccio con piacere la coda per prendere l’ascensore mentre alcuni ragazzi che salgono i gradini due per volta, affrontano le scale. Gente dappertutto. Ordinata, serena si appresta ad esercitare il suo “diritto di voto”. E una sensazione di sollievo mi pervade. Constatare che l’apatia e il malcontento non chiudono la porta alla speranza, che l’indifferenza non canta vittoria, che la gente prende atto della sua forza, mi riconcilia col mondo. Non posso conoscere i risultati, ma posso constatare che - uniti per il bene comune e per il futuro dei nostri figli - possiamo costituire un elemento determinante.
Forza Italiani ! Riprendiamo la posizione che spetta al “popolo sovrano” . Non solo dobbiamoma, possiamo farlo. muccina
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venerdì 10 giugno 2011

Italiani....al voto !

Giornale di Brescia - 12 giugno 2011
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Stupisce e disorienta sentire che qualcuno dichiara “Non andrò a votare” Stupisce e sgomenta perché le decisioni relative al risultato delle votazioni sono di vitale importanza. Questo referendum dà al cittadino la possibilità di interferire in decisioni che lo riguardano direttamente e condizionano il futuro dell’umanità e io mi chiedo, forse ingenuamente, perché vogliono privarsi di una facoltà di tale rilievo ? Com’ è possibile esprimere (non votando) una tale colpevole neutralità ? Ma, considerando che con  l’astensione  si palesa un disinteresse  riprovevole che coinvolgerebbe, inevitabilmente,  le generazioni future,  io confido nel ripensamenti dei cittadini, eventualmente riluttanti. C' é tempo e - non so se influirà - ma  a chiederlo è una vecchia signora che ha quasi esaurito il suo futuro, ma guarda fiduciosa a quello dell'umanità. E,  brandendo il bastone che la supporta...andrà a votare. 
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mercoledì 8 giugno 2011

Compensi scompensati !

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il Giornale  - 05 giugno 2011  
Bresciaoggi 14 giugno 2011 

I compensi dei nostri parlamentari,i loro privilegi, gli scandalosi trattamenti di quiescenza vengono stabiliti dagli stessi fruitori e davvero, niente è più assurdo. E’ vero però che, anche nel caso che probiviri estranei divenissero responsabili dei compensi fissati per le alte cariche, i latini direbbero :

 “Quis custodiet ipsos custodes? “ (Chi controlla i controllori ?),  evidenziando il fatto che nulla e nessuno potrà –  particolarmente in quest’ambito – garantire l’equità.  Non rimane quindi che appellarci alla coscienza individuale di chi ha ottenuto la fiducia dell'elettorato. (;-( . I cittadini che fruiscono di pensioni inadeguate, quelli che non trovano lavoro, i precari e coloro che in anni non più verdi si ritrovano senza stipendio perché le ditte falliscono, i giovani imprenditori demoralizzati dalla burocrazia, gli imprenditori storici che riparano all’estero o cessano prematuramente le loro attività,
sono tutti consapevoli di interagire in un Paese in crisi e indebitato e guardano sconcertati ai lauti compensi riservati a chi dovrebbe offrire garanzie di partecipazione. E il malcontento dilaga ! 

Mediti chi deve, prima che l'insofferenza minacci la quotidianità di tutti.
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lunedì 6 giugno 2011

Tempo di cresime .

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 Non vi pare che si stia esagerando ? Questi eventi sono sempre stati connotati da una atmosfera di gioia, ma negli ultimi tempi hanno assunto la netta impronta dell’evento mondano. La giocosità, che pure deve essere presente…prevarica sul raccoglimento. Una inopportuna sfilata di moda,  si é inserita in un evento che ne risulta inopportunamente stravolto. L’imposizione di una casta, lunga e sobria tunica bianca,  uguale per tutti  i partecipanti, ricorderebbe a giovani ed adulti che – almeno davanti a Dio – siamo tutti uguali.
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sabato 4 giugno 2011

C'era una volta....la pazienza !

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Parlo di quella femminile, ovviamente. Ed inizio col ricordare la pazienza imposta anzitutto dal subordine economico, quella pazienza coercitiva, pesante, tirannica in nome della quale la donna immolava anche le più lecite aspirazioni, quella stessa  pazienza che oggi legittimamente viene rifiutata. L’indipendenza economica ha molto contribuito ma, anche la maggior presa di coscienza e l’autostima. Ma – per quanto attiene alla vita di coppia – il passaggio alla nuova situazione è stato brusco, improvvisa, radicale e non ha mancato di provocare sconcerto nei nostri uomini, improvvisamente destabilizzati nel loro ruolo di maschio dominante. Se siamo pronti a riconoscere tutto ciò, sarà facile recuperare un altro tipo di pazienza ! Quella adottata per scelta, senza imposizioni, in nome del buon senso e dell’amore. La pazienza che ci restituisce al ruolo privilegiato che ci compete e che meritiamo da sempre. Alcune conquiste le abbiamo fatte, non ci resta che abbandonare l’aggressività e recuperare la dolcezza. Abbiamo sempre saputo cogliere le sfumature, abbiamo saputo essere comprensive perché siamo visceralmente predisposte a ciò, dal nostro ruolo di madri. Ed è questo che ci rende uniche. Signore mie, non rinunciamo ai privilegi naturali che la natura ci ha assegnati  ! muccina

giovedì 2 giugno 2011

Fusione nucleare fredda.

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IMPORTANTE : Cercate su Google  : FUSIONE NUCLEARE FREDDA . Peccato che gli Organi d'Informazione ne parlino poco, perché  SI PUò FARE ! Se siete contro il nucleare leggete, informatevi, diffondete e vi convincerete ! YES WE CAN .
  Non si saprà mai quante vite sono state immolate per Chernobil e Fukuschima, ma si sa che sono innumerevoli e ne comprometterà altre per molti anni ancora, mentre la Fusione nucleare fredda - in caso di eventuale errore umano o ambientale - non compromette la vita dell'umanità  I rischi del nucleare non si possono e non si devono ignorare  quindi, perché non favorire la sperimentazione in quest'altra direzione ? Ve lo chiede l'umanità angosciata, ve lo chiedono i nostri figli, i nostri ignari nipoti. Le scelte, in questo ambito sono determinanti per la speranza di un sereno futuro della nostra già disastrata umanità. r.m.
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