domenica 31 dicembre 2017

Nei piccoli gesti, un mare di bene.

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block notes di renata mucci
Giornale di Brescia, domenica 31 dicembre 2017.
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Si conclude  oggi un anno travagliato che ci ha coinvolti tutti e, tutti insieme, ci lasciamo alle spalle tristi eventi dolorosi e tragici.  Nell’imminente notte di San Silvestro si brinderà al nuovo anno, pieni di speranza in un futuro migliore, ma mentre ci inoltriamo nell’incerto futuro carichi di buona volontà è d’obbligo ricordare che è inutile che ci aspettiamo eclatanti eventi perché è soprattutto il costante buon comportamento di ognuno che porterà ad un futuro positivo cambiamento. 

L’esortazione “Comportati bene !” serve più alla società che al singolo individuo perché è imprescindibile che ognuno faccia la sua parte, con dignità, diligenza e determinazione. Anche il mare, nella sua imponenza, non è altro che un insieme di singole gocce che lo formano e lo rendono immenso, a allo stesso modo la società si compone di singoli individui che possono renderla forte e invincibile. 

Non lasciamo ad altri il compito di contribuire, ma impegniamoci personalmente con fermezza affinché ogni nostro gesto si ponga a sostegno del bene. Ognuno di noi ha la possibilità di posare un mattone per la costruzione di un solido edificio destinato a proteggerci tutti, isolando il male. Questo è ciò che possiamo e dobbiamo fare, singolarmente e insieme. ! Sono fermamente convinta che i buoni propositi debbano coinvolgerci ognuno, personalmente e  – a sostegno dei miei radicati convincimenti - mi appresto a concludere questo mio breve intervento, con le meditate parole di Gustav Le Bon che ci ricordano un importante mònito : 

“L’eroismo può salvare un popolo in circostanze difficili, ma soltanto un complesso di piccole, quotidiane virtù determina la sua grandezza.” (r.m.)

lunedì 25 dicembre 2017

albero di Natale - replay

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Tu
che
ne dici
se in questo
 giorno faccio un
 bell'albero dentro
il mio cuore e ci attacco
i nomi di tutti i miei
amici? Gli amici lontani e
vicini, gli antichi ed i nuovi,
quelli che vedo tutti i giorni e
quelli che vedo di rado, quelli che
                                        ricordo sempre e quelli che - alle volte -                                  
restano dimenticati, quelli
costanti e quelli intermittenti,
quelli delle ore difficili e quelli delle
ore allegre, quelli che  mi hanno fatto soffrire, quelli
 che conosco profondamente e quelli dei quali conosco
solo le apparenze, quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto.
 I miei amici semplici ed i miei amici importanti.
 i nomi di tutti quelli che sono gia' passati
 nella mia vita. Un albero con radici molto profonde,
 perché i loro nomi non escano mai dal mio cuore, un albero dai rami
molto grandi perché i nuovi nomi venuti da tutto il mondo si
uniscano  ai
gia'   esistenti.
Un albero con
un'ombra molto
fresca affinché
 l’ amicizia sia
 un momento di
ristoro durante
  le lotte della vita.

domenica 24 dicembre 2017

Donare dà gioia.

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bloch notes di renata mucci
Giornale di Brescia 24 dicembre 2017
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In questi giorni di vigilia, dolcemente amarcord ! Io e mia sorella (di tre anni più grande) frequentavamo le elementari passavamo obbligatoriamente per recarci a scuola, davanti alla Chiesa delle Grazie, poco distante dalla nostra abitazione e notavamo quel paio di mendicanti che sostavano, accovacciati sotto il volto, intirizziti dal freddo.Spesso davamo loro un panino che acquistavamo, caldo e fragrante, nella forneria di fronte o lasciavamo qualcosa che portavamo da casa ma, nei giorni precedenti il Natale, davamo vita ad un rituale sempre uguale. 

Confortate dal sorriso e dall’approvazione della mamma, vuotavamo emozionate i nostri salvadanai e - che, per la verità non contenevano grandi capitali – e ne facevamo due mucchietti già mentalmente destinati ai soliti mendicanti. Non era sempre gli stessi, ma li vedevamo comunque per mesi sotto quel portico. Ai nostri pochi risparmi, la mamma aggiungeva qualche indumento smesso, suo o del papà e ne faceva un bel pacchetto infiocchettato. 

Ricordo che, al momento della consegna, uno dei due disse una volta “Che Dio ti benedica !” ed io fui molto contenta per quel saluto augurale. Poi venne la guerra, noi cambiammo casa e quel rito cessò ma, da allora, e sono passati più di ottant’anni . io continuo a destinare ogni anno a Natale una piccola cifra da regalare ad un paio di ragazzi di colore che – soli e lontani dalla loro terra d’origine e dalla loro famiglia -tendono la mano. Il loro grato stupore e il loro ampio sorriso mi ricordano quel “Che Dio ti benedica !” che era premio allora come oggi. Domani è Natale e io auguro a voi tutti, da questo spazio, tanta salute e tanta serenità, Che sia un Natale di gioia.(r.m.)



martedì 19 dicembre 2017

Quasi una favola.

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Tempo fa, tramite posta elettronica mi ha scritto un entusiasta cuinquantenne per congratularsi dei miei scritti della domenica sul Giornale di Brescia.. Chiariva, in quell'occasione di essere un pizzicagnolo con bottega nell'entroterra del Lago di Garda e che aveva preso l'amorevole abitudine di infilare - nei circa sessanta sacchettiu del pane che distriuisce ogni giorno - una copia del mio block notes della domenica che viene apprezzato e attesi.
Grata e compiaciuta ho iniziato con lui un'assidua, piecevole, affettuosa corrispondenza e ieri Claudio è passato a trovarmi con una immacolata bellissima orchidea, per porgermi gli auguri per Natale.
E' stato piacevolissimo l'incontro con questo virtuale nipote (senza portafoglio) che ha la mia stima e il mio affetto ! WOW !
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lunedì 18 dicembre 2017

Sono già passati due anni.

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18 dicembre 2015 replay

E' stato bello finchè è durato

Non sono mai stata attaccata alle cose ed ho sempre lasciato senza rimpianto, guardando avanti. Ma in questi giorni mi sono imposta di lasciare, non soltanto una cosa, ma un’epoca. Manderò a rottamare la mia gloriosa diciottenne Lancia Y e non rinnoverò la patente. Accetto l’evento che, nessuno mi impone, con serena gratitudine verso la vita che mi consente, ancora di scegliere. 

Rivivo la mia efficienza in città, sulle strade provinciali e in autostrada e apprezzo la fortuna di non avere mai avuto incidenti o problemi e di essermi sempre posta alla guida, con genuino piacere. Ma
I miei occhi malati, l’età rispettabile e il residuo buon senso, mi consigliano di lasciare dolcemente ciò che mi sta lasciando. 

Ma stavolta non è stato facile ! Perderò un po’ della mia autonomia che mi consentiva l‘accesso al supermercato, in farmacia e i piccoli spostamenti intorno a casa, utili e piacevoli considerando che le mie ex belle gambe non sono più così efficienti. Mi ascolto e mi sorprendo serena e grata con la capacità di ammettere che “è stato bello, finché è durato!”
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domenica 17 dicembre 2017

Dicembre in festosa attesa.

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Giornale di Brescia domenica 17 dicembre 2017
block notes di renata mucci
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Si, non v'è dubbio ! Dicembre è un mese un po' strano nel quale aleggia l'attesa. Un mese che conclude un anno, ma prima, festeggia il Natale e ci coinvolge tutti - speriamo - festosamente. Un mese che si veste a festa con addobbi luminosi e vetrine invitanti e per molti è un’occasione per programmare gioiosamente il tempo libero nelle molte festività 

Se poi c’è la neve a dare un tocco fiabesco al panorama ecco che il Natale è veramente come noi lo sogniamo e accontenta i giovani che poi si spostano in montagna per godere veramente la neve.
Ma io non dimentico la messa di mezzanotte, gaudiosa e suggestiva che – fino a quando ho potuto concedermela - mi ha emozionato sempre molto. E c’è il pranzo di Natale o il cenone a seconda delle abitudini, ma – in ogni caso – c’è il raduno conviviale della famiglia con i parenti più cari. Un bell’impegno per chi organizza in casa cercando di accontentare tutti e accoglierli con i profumi della buona cucina. Un rituale questo che ha luci e ombre perché a volte c’è una culla un più e a volte un posto vuoto. La vita è anche questo normale alternarsi di presenze e di assenze.

E poi c’è chi vive di stenti e sente in questo periodo riacutizzarsi il disagio. Pensiamo alla gente del centro Italia che passa i giorni con sistemazioni provvisorie e poco confortevoli e a tutti coloro che soffrono. Ma è innegabile che a trasportarci in un’atmosfera festosa è proprio il periodo di Natale e della notte di San Silvestro che conclude un anno travagliato e si apre ad un 2018 che speriamo sia migliore per tutti. Questo è l’augurio che sale dal cuore alle labbra e ci riguarda tutti. Buon dicembre agli amici lettori e al mondo intero ! (r.m.)
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domenica 10 dicembre 2017

Il riposo domenicale

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block notes di renata mucci
Giornale di Brescia domenica 10 dicembre 2017
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Il riposo domenicale

Il supermercato vicino a casa mia è aperto la domenica e io mi ci sono recata – per pura curiosità – domenica mattina verso le undici. Com’era nelle previsioni, ero la sola cliente a fronte dei cinque addetti alla vendita , alla cucina e al riordino. Io - che sono profondamente convinta del ruolo essenziale e positivo della famiglia nella società – mi sono immediatamente posta il problema che, con questa nuova norma, coinvolge un numero rilevante di individui (titolari e dipendenti).

Ma vale veramente la pena di togliere a molti lavoratori il diritto al riposo domenicale e alla simbiosi familiare ? Per quanto riflette il settore alimentare non è certamente indispensabile e anche chi lavora fino a tarda sera ha sempre il sabato per approvvigionarsi o può provvedere come ha fatto fino a ieri. Mi pare che questa novità porti soltanto nocumento a tutti i lavoratori del settore che si vedono privare del legittimo piacere di godere con i familiari di quello che è un sacrosanto e sancito giorno di riposo dal lavoro.

Tutto ciò che vale per la sanità, i vigili del fuoco, le farmacie, non è assolutamente applicabile al comparto alimentare che credo tragga pochissimi, irrilevanti vantaggi dall’apertura domenicale. Anzi, inserisce una serie di disagi nel panorama concorrenziale creando disguidi e malcontento in tutto il settore. Presumo che la pensi come me, tutta la gente che si lascia guidare dal buon senso e da un criterio di libertà e di doveroso rispetto per tutti.

Credo fermamente che – ove possibile, come nel caso in esame – sia giusto ed essenziale che il riposo festivo venga rispettato. E mi piace infine ricordare che, la domenica, anche Dio riposò ! (r:m:)

giovedì 7 dicembre 2017

Senza titolo.

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lunedì 4 dicembre 2017

D I A R I O .

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Ieri ho fatto un bel bagnetto a Ketti che adesso saltella ancora più bionda, spumeggiante e profumata. E' stata bravissima, come sempre e si è lasciata asciugare perfettamente con il fon. Missione compiuta.
Ho passato una buona domenica serena anche perchè mio figlio è venuto a trovarmi. Una bella chiacchierata col mio Mauro mi ha fatto molto piacere.
Mi sento benino e la settimana comincia sotto i migliori auspici.
Che sia una buona sottimana per tutti !..

domenica 3 dicembre 2017

La violenza che non ha ragioni.

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block notes di renata mucci
Giornale di Brescia domenica 3 dicembre 2017
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La cronaca recente ci costringe a riaffrontare il tema del femmimnicidio, deprecabile fenomeno che angoscia la società.  Come mamma e donna, provo a cercare – nella personalità di questi assassini – i bambini che sono stati e che, tenere piantine, dovevano essere opportunamente indirizzati e supportati con il dovuto impegno. 

Ci sono state carenze educative ? O forse l’ambiente sfavorevole ha influito ? Difficile districarsi perché questi assassini vengono dalle più diverse estrazioni sociali. E’ certo che, precocemente, anche il più lieve indizio di propensione alla prepotenza, all’ egoismo e alla violenza, deve essere prontamente dirottato verso il più rigoroso rispetto “dell’altro”. 

Ovviamente, non ci sono garanzie che un aiuto in tal senso, da parte della famiglia e della scuola possa essere determinante, ma d’altra parte – è l’unico  comportamento che rimane imprescindibile per chi è preposto alla formazione di qualsiasi individuo. Ma ciò sicuramente non basta e non fa testo. Uccidere per sancire il possesso di una donna e farlo, talvolta, senza un pensiero ai figli è talmente assurdo e inaccettabile che rende difficile, anzi impossibile, trovare una causa, che poi non sarà mai una sola. 

Resta il fatto che questi eventi si ripetono e lasciano soltanto sgomento. Sarà quindi affidato alla GIUSTIZIA il compito e il dovere di intervenire con punizioni drastiche ed esemplari, senza sconti o attenuanti, per confermare il doveroso rispetto verso le vittime e gli orfani che perdono entrambi i genitori, nel modo più imprevedibile e traumatizzante. Questo si aspetta la società tutta, coinvolta dal dilagare di eventi ingiustificati e soprattutto inaccettabili.
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