martedì 29 marzo 2016

Quando la bilancia premia.

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Quando la bilancia premia.
Senza sforzi o sacrifici, sono uscita indenne dai bagordi alimentari. E’ bastato qualche “no, grazie” per ritrovare la gioia di sentire che gli abiti mi scivolato addosso senza stringere e provocare disagio. Già da qualche mese ho messo in pratica il precetto di una dietologa giapponese che – dal teleschermo – raccomandava : 

“No  linunce, ma SEMPLE, qualche folchettata meno !”

P.S. Non confidiamo troppo nell'aforisma riportato nell'immagine ! Buona primavera amici,

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lunedì 28 marzo 2016

Il sano rito della polenta !

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Giornale di Brescia del 27 marzo 2016
Block notes di renata mucci

Il sano rito della polenta 

Ricordo i risvegli al canto del gallo e al vociare degli uomini che accudivano il bestiame o andavano al lavoro nei campi. Mentre e donne si dedicavano all’accudimento dei figli e dei nonni che, al tempo, vivevano in famiglia fino al loro ultimo respiro. Si dedicavano alla pulizia della casa riservando un bel margine di tempo per cucinare.
Il camino veniva acceso d’estate e in inverno per cuocere la polenta, alimento quotidiano, immancabile e sempre gradito. Alla catena nel focolare veniva appeso il paiolo con l‘acqua salata e a seguire, veniva versata la farina gialla per essere rimestata con la lunga canna di legno per non meno di quarantacinque minuti.
Attualmente la polenta, cotta sul gas, nel più breve tempo possibile, viene servita morbida e a cucchiaiate/, ma allora era tutta un’altra musica ! Le donne erano espertissime nel rovesciare sul tagliere la polenta che si presentava sufficientemente soda per essere affettata con una filo bianco nuovo ogni volta. Una bella fetta di polenta era già di per sé sufficiente a sfamarci, ma era quasi sempre completata da un uovo al burro o da un pezzo di formaggio o più frequentemente da qualcosa in umido come fagioli, patate e qualche volta, raramente, carne.  Gli ossi buchi, lo spezzatino e il cappello da prete/, il filetto e i tagli pregiati, oggi abitualmente consumati, sono arrivati molto anni dopo sulle nostre mense. L‘alimentazione era essenziale e sana e privilegiava le verdure che trionfavano convertite in saporiti minestroni oppure con i legumi e cereali in umido. Altri tempi che, a chi non li ha vissuti sembrano primordiali e lontanissimi, ma che ai pochi superstiti della mia generazione sono rimasti eloquenti nel cuore. remucci@ alice.it


domenica 27 marzo 2016

Un augurio, una speranza !

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Credo non ci sia niente di meglio, oggi, 
che trascrivere un' esortazione 
con il tramite delle parole di David Maria Turoldo.

Voi che credete
voi che sperate
correte su tutte le strade ...
Andate a dire ai quattro venti
che la notte passa
che tutto ha un senso
che le guerre finiscono
che la storia ha uno sbocco
che l'amore alla fine vincerà l'oblio
e la vita sconfiggerà la morte.
Voi che l'avete intuito per grazia
continuate il cammino
spargete la vostra gioia
continuate a dire
che la speranza non ha confini

David Maria Turoldo

giovedì 24 marzo 2016

Confidenziale !

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mercoledì 23 marzo 2016

Oriana Fallaci docet.

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"I terroristi, i kamikaze, non ci ammazzano soltanto per il gusto d'ammazzarci. Ci ammazzano per piegarci. Per intimidirci, stancarci, scoraggiarci, ricattarci. Il loro scopo non è riempire i cimiteri. Non è distruggere i nostri grattacieli, le nostre Torri di Pisa, le nostre Tour Eiffel, le nostre cattedrali, i nostri David di Michelangelo. È distruggere la nostra anima, le nostre idee, i nostri sentimenti, i nostri sogni..."

Oriana Fallaci, "La forza della ragione" 2004

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Se ci affrettiamo, possiamo salvarci !

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Nulla da aggiungere a questa speranza che può salvare il Mondo !
Solo una preghiera : CONDIVIDETE ! renata
 
 

martedì 22 marzo 2016

Vite spezzate

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Sorrisi e desideri finti in tragedia:
 vite straordinarie di sette normali ragazze italiane 

1) Serena Saracino  -. Il sogno spezzato della torinese che lavorava per pagarsi gli studi   : diventare  farmacista in ospedale
2) Elisa Valent – a majorette del paesino, innamorata del medioevo  
3) Valentina Gallo  - Aspettava la mamma per mostrarle Barcellona  
4) Elisa Scarascia Mugnozza - In una famiglia di accademici, voleva fare il medico dei poveri  
5) Francesca Bonello - volontaria con il fidanzato per aiutare i bimbi africani  
6) Elena Maestrini  - Studi da manager e cuore nello sport
7) Lucrezia Borghi -  La catechista curiosa del mondo

Si crede che, quando i fiori sono troppo belli, Dio li voglia per sempre nei Giardini del Cielo
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lunedì 21 marzo 2016

21 marzo, é primavera !

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Nei rami, le gemme pulsano e premono per raggiungere il calore del sole e le sforsizie, gialle e cespugliose compaiono nei parchi e ai bordi delle strade a porgere il saluto dell’incombente primavera. E queste prepotenti pulsioni che fluttuano intorno a noi, pulsano anche in noi come a voler portare nuova linfa. Accogliamo con gioia questi stimoli e dirottiamoli verso qualsiasi espressione di bontà e di altruismo. Ne trarremo gratificanti riscontri. GARANTISCO !
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domenica 20 marzo 2016

Nonno Luigi ! Amarcord.

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Giornale di Brescia domenica 20 marzo 2016

Block notes di renata mucci
Diario di famiglia d’altri tempio (che sono i nostri)

L’omaggio a nonno Luigi

        Nonostante l‘età davvero rispettabile,  ho l‘audacia di impegnarmi a scrivere un diario che si propone - attraverso amarcord e vicende personali - di ripercorrere il mio lungo cammino che si è dipanato, in un contesto storico veramente di rilievo. E recentemente, è nato in me il convincimento che, anche dalla fedele descrizione di eventi personali, possa emergere il panorama più vasto che ha convolto la società nella sua interezza. Inizio con l’omaggio a nonno Luigi :  Nonno Luigi era una omone imponente e leggeva, leggeva di giorno e di sera al lume di candela e quando trovò l‘Odissea nella biblioteca Comunale inizio e leggere ad alta voce, ma più che leggere declamava e io lo ascoltavo rapita. Nonno Luigi  leggeva per vivere la vita che sognava mentre - per sopravvivere in quella reale - faceva il calzolaio e io o guardavo per ore svolgere il suo lavoro con quell’attenzione che gli consentiva di ottenere risultati davvero gratificanti.  Lo pagavano spesso con uova fresche di  giornata o verdure appena colte dall’orto e nonna Virginia esultava in particolare quando, raramente, arrivava un polletto. La nonna lo spennava immergendolo per un attimo nell’acqua bollente affinché e piume non andassero dappertutto e poi cominciava  un rito sempre uguale. Apriva la pancia del pollo ed estraeva il fegato ei cuoricino come oggetti preziosi, li lavava e sorridendo esclamava : “ Stasera minestra sporca !”. Con le zampe, il collo e le ali , una costa di sedano e  mezza cipolla faceva un brodo che a me sembrava squisito. E, finalmente, metà in umido con patate e metà arrosto sulle brace del focolare serviva a rallegrarci il corpo e l’anima .(continua)
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sabato 19 marzo 2016

Al me papà.

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Giornale di Brescia del 18 marzo 2016

!9 marzo, la festa del papà e avrei voluto che fosse istituita quando c’era il “mi babbo” per rendere omaggio alla sua ironia di toscanaccio verace che aveva lo humour nel DNA. Lo amavo molto e mi incantavo a seguire le sue molteplici attitudini perché lui sapeva fare moltissime cose, ma guardarlo rilegare libri sgualciti che compravo usati, era uno spettacolo veramente affascinante. Artigianalmente, in casa, con pochi attrezzi si metteva pazientemente all’opera e questi volumi uscivano dalle sue mani, rinnovati e belli. Mi piace la festa del papà, che onora questa figura familiare a cui finalmente è stata offerta l’opportunità di godere della vicinanza ad un figlio, fin dal primo vagito. Ai miei tempi un figlio era sotto il governo esclusivo della mamma fino all’età scolare e si privava così, involontariamente, un padre delle gioie intime e irripetibili della presa di coscienza dei nostri cuccioli nei confronti della vita. E’ bello veder un papà con un bebé tra e braccia o mentre gli offre le prime pappe col cucchiaino e sempre, in queste occasioni, tornano alla mente le parole di una poesia dell’amica Elena Alberti Nulli che affidava al nostro dialetto il compito di sublimare i sentimenti. La trascrivo per voi con la stessa emozione del primo stupito ascolto.

Al me papà

Nei dé de primaera, papà come l’è bel
fa ‘n giradì con tè söi Ronc o söl Castel.


Töta la zent la dis: “ma varda chei du lé
‘na pianta che camina en fiur che ghe cor dré”


Che bel parlà con te, pò fa na cantadina,
ne la tò mà issé granda se perd la mé manina.


Che salti le gambine per caminà con te,
per pudì sta al to pass de pass g’hó de fan tré


 Töta la zent la dis: “ma varda chei du lé
‘na pianta che camina, en fiur che ghe cor dré


Se te me völet bé, papà tègnel a ment
regalem tante ólte do ure del tò temp.

Fra tanti tanti agn, per el tò pas cürtì
se scürterà anche el mé per stat sempre vizì.


Elena Alberti Nulli

Al mio papà Nei giorni di primavera, / papà, quanto è bello / fare un giretto con te / sui Ronchi o sul Castello./ Tutta la gente dice / “ ma guarda quei due lì/ una pianta che camminaun fiore che la rincorre. / Come è bello parlare con te / poi fare una cantatina, / nella tua mano così grande / si perde la mia manina./ Che salti le gambine per camminare con te, / per poter stare al tuo passo / di passi ne devo fare tre. / Tutta la gente dice“ ma guardaquei due lì / una pianta che cammina / un fiore che la rincorre”.Se mi vuoi bene, / papà, tienilo a mente, / regalami tante volte / due ore del tuo tempo. / Fra tanti tanti anni / per il tuo passo diventato corto / si accorcerà anche il mio / per starti sempre vicino.

giovedì 17 marzo 2016

Un'altra vergogna, anche italiana.

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Maurizio Molinari su LA STAMPA affronta - tra altri - un probllema che dovrebbe tornare alla costante attenzione di TUTTI.

Il grande spreco 

Oggi inauguriamo una nuova rubrica settimanale di Data Journalism: affrontiamo un tema di attualità dal punto dei vista dei numeri, con un colpo d’occhio per far capire, in modo immediato, i termini del problema. Partiamo con la legge contro gli sprechi alimentari, arrivata alla Camera, e parliamo di una voragine che si mangia ogni anno 13 miliardi di euro delle famiglie italiane.

lunedì 14 marzo 2016

Il mio sogno ad occhi aperti.

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Vorrei poter sussurrare all'orecchio di ognuno :
NON NUOCERE e farai del mondo un Paradiso !


E, ovviamente, vorrei essere ascoltata !
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sabato 12 marzo 2016

Pensierino del mattino

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Sarà perché, a breve l’amica Franca deve sottoporsi ad un intervento chirurgico importante e io le sono vicina col pensiero, sarà perché ci penso spesso o sarà senza motivo, ma oggi i miei pensieri si attardano nel corridoio di un Ospedale qualsiasi  e posano un  fiore su ogni comodino e una carezza su ogni cuscino. Poi, i miei pensieri  tornano a me per aiutarmi a scacciare i flussi negativi e ricordarmi di sorridere e sperare. Sempre e comunque !   
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venerdì 11 marzo 2016

Quel "NO" detto con docezza.

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Giornale di Brescia pag.70 del'11 marzo 2016
Block notes di renata mucci

Ci auguriamo tutti di vedere un mondo migliore e trascuriamo, a volte inconsapevolmente, la possibilità di contribuire attivamente a all’auspicato miglioramento che avverrà soltanto attraverso la formazione di individui idonei a formare una società nuova. Dal grembo materno, nelle famiglie e poi nelle scuole, si formano gli individui che popoleranno la società di domani, ma spesso, per un malinteso senso d’amore, evitiamo ai nostri figli l’osservanza delle regole e l’accettazione dei divieti a cui dovranno adeguarsi appena lasceranno l’atmosfera ovattata della famiglia. Certamente i NO, sono più formativi di una dannosa condiscendenza genitoriale che, nell’ immediato, gratifica con gli appaganti sorrisi dei nostri rubacuori, ma vale la pena di rinunciarvi considerando la necessità di contribuire al loro bene . Vale quindi la pena di convincerci che una dolce fermezza aiuterà i nostri pargoli ad accettare le regole e consentirà loro di interagire al meglio in ogni contesto proposto dalla società, di cui saranno membri attivi e consapevoli. Escludiamo la rude severità, ma adottiamo la dolce fermezza sussurrata dal vecchio monito che recita : “ Pugno di ferro in guanto di velluto“. Auguri di buon lavoro a tutti i genitori di buona volontà.- remucci@alice.it
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Temi sociali

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Queste immagini sono la vergogna dell'umanità. Continueremo a sciupare ? Continueremo a favorire l'usa e getta, mentre nel mondo, bambini denutriti piangono ? Risapettiamo a natura e i suoi generosio frutti e urliamo la nostra indignazione affinché CHI PUO' intervenga !In attesa CONDIVIDIAMO e inoldiamo facebook di questa immagine chissa che qualcuno ci ascolti CONDIVIDIAMO in massa





mercoledì 9 marzo 2016

Diamo il benvenuto al nuovo giorno !

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Cronologia di un risvegio.

1) Un grazie al nuovo giono e un pensiero bene augurante "ai miei "
2) Coccole chiacchiere affettuose a Ketti
3) stampella alla mano, prova di equilibrio, ma l'anca è dolente. pazienza ! Tachipirina subito.
4) Lento approccio con la normale manutenzione,
5) Frugale colazione ( due noci,tre o quattro mandorle, té e 4 biscotti
6) Due gocce di profumo e un sorriso tutto per voi


Tutto banale e tutto nella norma ??? NO cari amici, se si pensa che qualcosa avrebbe potuto incepparsi e impedirmi questo piacevole contatto col nuovo giorno e con voi ! E quindi, scendiamo in pista, con gioia !
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martedì 8 marzo 2016

Per festeggiare pienamente ................

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8 marzo ! I risultati fin qui raggiunti dalle donne, nella quotidianità e nel sociale, sono offuscati dalla mancanza dell’attesa evoluzione maschile che dovrebbe annientare la violenza sulle donne. Il femminicidio incombe  e sgomenta e, per un futuro migliore sarà opportuno che anche i genitori forniscano esempi di rispetto reciproco e , in particolare, il padre verso la mamma, verso  le donne di famiglia, le colleghe e le donne in generale. 

Occorre che tutti gli uomini esprimano il loro disprezzo verso la violenza, occorre che l’uomo impari a privilegiare l‘amore e Non il possesso. Parliamone in casa, davanti ai nostri ragazzi ! Parliamo di rispetto come valore ineludibile e aiutiamo, con ogni mezzo, la donna a NON  diventare vittima, nel rapporto di coppia. 

Nel contempo, la donna - accolta nell’universo maschile con il dovuto rispetto - NON abbandoni mai la dolcezza, NON dia spazio alla strafottenza e conservi il suo ruolo fondamentale che prevede l‘accoglienza partecipe che è garanzia di sicurezza. Avanti, insieme verso un futuro dignitoso per tutti renata mucci – remucci@alice.il. 
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