domenica 31 gennaio 2010

Cos'é facebook ?

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Certo, superficialmente e tecnologicamente si sa, cos’è facebook. Ma cosa rappresenta veramente, me lo sto chiedendo da tempo. Una “vanity fair ? Si, fiera della vanità è certamente e funziona sussurrando : “ Voglio esserci “ “Ci sono anch’io”.

Un po’ come lo struscio che si fa, avanti e indietro sulla passeggiata in centro, per vedere e farsi vedere. E’ anche uno spazio pubblicitario, una vetrina in cui porsi e proporsi concedendo spazio anche all'immancabile giocherellone, che pratica a vita l'allegra gogliardia.

Ma c’è ’altro, molto altro ! Vi riconosco la solitudine, il bisogno di comunicare, la ricerca di un appagamento intellettuale, il sogno dell’incontro speciale e c'é chi fa, di facebook, la ragione della speranza, andando incontro a probabili delusioni. Non è remota, infatti, l’eventualità di lasciarsi andare a costruire castelli di sabbia che la prima modesta onda, cancellerà per sempre.

Certamente, ne cancella i segni evidenti, ma l’ amarezza se ne andrà con altrettanta facilità. ? Facebook è il delizioso ritrovarsi tra uguali, oppure realizza il confronto tra diversi per un arricchimento reciproco? Oppure è altro ancora?

Me lo chiedo perché so di qualche anima travagliata, che scivola nell’adescante illusione di una perfetta, virtuale, vita parallela che disturba quella reale.

Realisticamente, penso sia bene accostarsi a facebook con un sorriso e avere l'accortezza di diradare la frequentazione quando ci si accorge che il sorriso non è più né divertito né spontaneo. E prima che riesca a creare dipendenza.

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venerdì 29 gennaio 2010

Qualcosa di straordinario e vitale.

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Sento nell'anima, il conforto di un sentimento importante !

Così privo di egoismo; così bello, così delicato, così unico,

così vivo, così partecipe, così totale.

Non tenterò di descriverlo, ma auguro a tutti di vivere in

piena consapevolezza, l'intensità di un sentimento che si

colloca nella sfera affettiva, senza chiedere niente in

cambio ed ha un nome dolcissimo : amicizia !

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mercoledì 27 gennaio 2010

Il giorno della memoria.

Il prof.Fulvio Scaparro pubblica oggi su Corriereforum
la poesia che trascrivo.
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"Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla perché
non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti
e io non dissi nulla perché
non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non dissi nulla perché
non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa."

Martin Niemoeller
Pastore evangelico deportato a Dachau

martedì 26 gennaio 2010

Donne - quando la parità fa rima con volgarità.

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Il Giornale – 24 gennaio 2010

www.lamescolanza.com di cesare lanza 26 gennaio 2010

Bresciaoggi - 03 febbraio 2010

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Mi rivolgo a quelle signore, che chiedono a gran voce di non essere trattate come donne oggetto e poi non evitano di proporsi nelle vetrine televisive con i glutei in esposizione e decoltè che sfiorano l’ombelico.

Riviste specializzate nel gossip esibiscono di tutto, gravidanze comprese, per la gioia degli immancabili guardoni. E questa non è certo, ormai, una novità.

Un po’ più mortificante è stato, invece il gesto – ormai nella cronaca – della jena televisiva Elena di Cioccio che – in un locale di Milano - si è lanciata (non metaforicamente) sul calciatore Beckham per effettuare un brutale palpamento delle parti intime del malcapitato.

Non solo, la giovane signora ha voluto comunicare al mondo l’esito del suo sopraluogo sui genitali del calciatore ed ha urlato a gran voce “E’ piccolo! E’ piccolo!”.

Vogliamo ridere ? Vogliamo ridere davanti a gesti da caserma riservati fin qui a qualche maschio ubriaco ? Povere, quelle signore che vogliono la parità con l’altra metà del cielo e tentano di raggiungerla con comportamenti da bordello.

Secondo me, hanno fatto una gran confusione.

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domenica 24 gennaio 2010

Cantilena mattutina.

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La mia rima del mattino

è per sentirti a me vicino

e se il cuore si fa attento

senti ? affiora il sentimento !

Mentre l'anima fanciulla

dolcemente si trastulla


si risveglia, biricchina,

nel mio cuore la bambina

e sorride ancor dal letto

perché cerca un po' d'affetto!

Tu conosci già il giochino

di chi, stando al bel caldino,

mette in atto furbe azioni...

per aver le tue attenzioni.

Ma non son più, molto esperta

e mi sento ormai scoperta

e confesso che il mio cuore

cerca sempre, solo amore.

the end

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venerdì 22 gennaio 2010

Storiella con morale.

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Un mattino il marito torna dopo molte ore di pesca e si appresta a fare un sonnellino.

Anche se non pratica del lago, la moglie decide di uscire in barca. Accende il motore e si spinge ad una piccola distanza: spegne, butta l'ancora, e si mette a leggere il suo libro.

Arriva una Guardia Forestale in barca. Si avvicina e le dice:

"Buongiorno, Signora. Cosa sta facendo?"

"Sto leggendo un libro" risponde lei (pensando "non è forse ovvio?!?").

"Lei si trova in una Zona di Pesca Vietata," le dice

"Mi dispiace, agente, ma non sto pescando. Sto leggendo".
"Sì, ma ha tutta l'attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento. Devo portarla con me e fare rapporto".
"Se lo fa, agente, dovrò denunciarla per molestia sessuale" dice la donna.

"Ma se non l'ho nemmeno toccata!" dice la Guardia Forestale.

"Questo è vero, ma possiede tutta l'attrezzatura. Per quanto ne so potrebbe cominciare in qualsiasi momento."
"Le auguro buona giornata signora" e la guardia se ne va.

MORALE: Mai discutere con una donna che legge. E' probabile che sappia anche pensare. .

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mercoledì 20 gennaio 2010

Non è un libro Hard !

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Il Giornale - lettere - 18 gennaio 2010
Mister no - cesare@lamescolanza.com 22 gennaio 2010
Corriereforum- 23 gennaio 2010
Bresciaoggi - 27 gennaio 2010
Libero - 29 gennaio 2010
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Il "diario" di Anna Frank, non è un libro hard !

Parte dall’alto la richiesta di scoraggiare nelle scuole, la lettura della versione integrale del “Diario di Anna Frank”.

Motivo ? Anna, nel percepire il suo sbocciare alla vita, parla della sua fisicità più intima con il legittimo stupore che -da sempre- coinvolge e turba gli adolescenti di tutto il mondo. Il transito che trasporta la fanciulla verso la donna che Anna non diverrà, ha in sé le legittime curiosità che dovrebbero essere soddisfatte anche nella scuola.

E mi piace pensare che sia proprio questo il modo gentile di chiarire, coinvolgendo, ciò che turba e frequentemente disturba, il mondo adolescenziale. La sessualità osservata da chi la scopre su di sé, potrebbe conferire al tema l’auspicata naturalezza, togliendo la “ pruderie” di cui pare soffrire chi propone di ignorare l’alba di una sensualità ineludibile e ancora casta.

In subordine, proprio per una questione anagrafica di appartenenza, proporrei di spostare la lettura del “Diario” dalle elementari alle medie. C’è abbastanza materiale su cui riflettere, vi pare ?

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domenica 17 gennaio 2010

Il dramma di Haiti.

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Il Giornale - lettere. 16 gennaio 2010
Bresciaoggi .......... 16 gennaio 2010
Il giornale di Brescia - 19 gennaio 2010
La Stampa ................. 19 gennaio 2010
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Da Haiti... scosse sismiche per l’anima.

La catastrofe, la tragedia, i lutti, saranno un’occasione per riflettere ? Per pensare, ad esempio, perché anche i detentori del «potere» rivolgono solo oggi un pensiero partecipe verso quell’ umanità sofferente che trascinava il suo vivere nell’indigenza, nella povertà?


Il mondo sa - da sempre - quali sono le condizioni di vita di quella gente misera costretta a quotidiane privazioni, che convive con scarsità di cibo, con la mancanza di norme igieniche, che sopravvive in baracche sporche, con una scarsa prospettiva di vita. Il mondo lo sa da sempre e da sempre, guarda da un’altra parte e ha colpevolmente ignorato quei rifugi fatiscenti, quei bimbi denutriti, sporchi, sofferenti.

Questo quadro apocalittico farà da monito ? Farà riflettere chi può intervenire, sulla precarietà del vivere di alcune parti del mondo?

Porgere aiuto nelle calamità è giusto, va bene, ma il fascio di luce proiettato oggi sul quel mondo è comunque rabbrividente. Soccorriamo nella tragedia quell’umanità che abbiamo lasciato morire ogni giorno, miseramente, in condizioni di inenarrabile indigenza.

Continuo a sperare che dal male, possa nascere un po’ di bene perché non sperare è già un po’ morire, anche per noi
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sabato 16 gennaio 2010

Grazie ragazzi !

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Il 14 gennaio del 2010 questo Blog ha compiuto due anni dal suo ingresso in internet e conta - ad oggi - poco più di 45.000 visitatori e 75.000 pagine viste.

L'unica cosa che posso fare è abbracciare tutti gli amici che hanno voluto condividere i miei pensieri e hanno scelto di restarmi accanto in questi due piacevolissimi anni della mia esistenza.

La gratitudine è sincera e la speranza di non deludere in futuro è grande. Col vostro affetto e il mio impegno mi auguro di potervi offrire, ancora a lungo, un sorriso e qualche attimo di riflessione.

Un abbraccio stritolante e affettuosamente grato, dalla vostra "muccina".

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venerdì 15 gennaio 2010

Un sorriso.

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L'amica blogger Manuela (alias manufatto ) indica queste
regolette che mi hanno disegnato sulle labbra....un sorriso :

INFRANGI LE REGOLE.
PERDONA IN FRETTA.
BACIA LENTAMENTE.
AMA VERAMENTE.
RIDI SENZA CONTROLLO
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mercoledì 13 gennaio 2010

Ti ho cercato.

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Mi è stato chiesto di riproporre una riflessione non recente.
Lo faccio, con piacere.
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Ti ho cercato e ti cerco ogni giorno.

- ti ho cercato là dove potevi fermare la mano sacrilega che rendeva parricida un figlio;

- ti ho cercato dove un bimbo indifeso subiva attenzioni indesiderate, sporche, spregevoli;

- ti ho cercato accanto ad un uomo senza braccia che pur nella pienezza della maturità esibiva la sua menomazione mendicando;

- ti ho cercato dove si combatte, dove si soffre, dove si muore, dove si bestemmia, dove si odia, dove corpi a brandelli giacciono incompassionati;

- ti ho cercato dove un vecchio smarrito e fragile veniva sradicato dalla casa, dai ricordi, dagli affetti per essere affidato a mani mercenarie ed estranee;

- ti ho cercato dove una madre piangeva, straziata dalla perdita ingiusta, irreparabile;

ti ho cercato dove regna il sopruso, la violenza, la prevaricazione, la falsità;

- ti ho cercato sgomenta nel reparto oncologico infantile dove bimbi incolpevolmente sofferenti eludono, con l'ingenuità dello sguardo fiducioso la loro tragedia personale.

E mi sono chiesta : Ma dove si posa il tuo sguardo? Dove? Vedi quello che vedo io? Vedi che a quel paradiso che ci è stato dato in sorte, vengono indirizzate ignobili e meschine finalità? Dove sta andando questa umanità composta da eroi, criminali, santi, intrallazzatori, geni, imbecilli, individui mediocri e persone eccezionali?

Quando la ribellione stava per cedere il posto alla sfiducia mi è parso udirti sussurrare: " Ti ho dato il libero arbitrio".

Ho creduto di capire e ho continuato a cercare. Poi, inaspettatamente ...

- ti ho intravisto sull'ambulanza che mi trasportava nell'emergenza ed eri negli occhi amorevoli di una sconosciuta che mi regalava conforto;

- ti ho percepito nella mano che stringendo la mia, mi richiamava alla realtà.

- ti ho trovato nel sorriso di un ragazzo che, in una casa di riposo, regalava gioiosamente il suo tempo a un’ anziana signora.

- ti ho visto a fianco dei City Angels che aggirandosi nella notte soccorrono i miseri e disadattati.

- ti ho incontrato nella generosità di chi si prodiga senza compenso nell'emergenza e nella quotidianità.

- - ti ho rivisto negli occhi di madri coraggiose.

- ti ho riconosciuto nella disponibilità di un amico, nella dedizione di un insegnante, in chi lavora con onestà, in chi si sforza di praticare quotidianamente la tolleranza.

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Dio! Tu sai che la natura umana è debole, che i pensieri fluttuano nell'incertezza, che la fede è privilegio! E' facile dimenticare che il sole sorge ogni giorno anche per noi; è comodo investire altri di responsabilità che ci competono; è confortevole costruire un guscio da cui estromettere il coinvolgimento. Ma finalmente ho imparato che dare spazio alla speranza e risollevarsi dopo essere finiti in ginocchio è possibile ed essenzialmente doveroso. Cercherò quindi di conservare la capacità di spaziare con lo sguardo senza mai dimenticare le inesauribili risorse di cui disponiamo e .......continuerò a cercarti là dove so di trovarti.

lunedì 11 gennaio 2010

Albert Einstein.

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Imparare è un'esperienza,

tutto il resto è solo informazione.

Albert Einstein

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domenica 10 gennaio 2010

Immigrazione.ovvero, niente di nuovo .

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Da La Stampa – lettere – del 09 gennaio 2010

Italiani in Usa: dal disprezzo degli inizi ai vertici di oggi

C aro Direttore, ho appena terminato di leggere il seguente breve testo che vorrei condividere con i lettori del suo giornale.

«Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno e alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. «Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali?».

Sembra scritto in questi giorni da qualche leader della destra italiana. E invece no. È un passo tratto dalla relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano relativa agli immigrati italiani negli Usa. È del 1912. Meritevole di meditazione, o no?
-DEO FOGLIAZZA

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venerdì 8 gennaio 2010

Per condividere.

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Dal 30 dicenbre 2009 al 3 c.m. ho trascorso cinque giorni

con febbre a 39° e terapia antibiotica con manifestazioni

collaterali difficili da gestire e sopportare.

Dal 4 gennaio, finalmente, la febbre mi dà tregua.

Ho chiesto ovviamente il silenzio stampa per non gettare

nel panico migliaia e migliaia di fans (;-( ..........ma oggi sto

proprio benino e sento tornare tutti i richiami della vita :

ho fame, desidero farmi un bagno, vestirmi con cura e

aspirare la fragranza del mio profumo, spruzzato sulla pelle.

E’ così bello ! e come diventa facile inventarsi la felicità !

Buena vida amigos !

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mercoledì 6 gennaio 2010

Immobili votati al degrado.

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Osservo frequentemente, con inesprimibile pena, edifici abbandonati inevitabilmente soggetti a quell’ incessante decadimento che deturpa anche l’ambiente circostante, senza che i Comuni o lo Stato possano intervenire per attivare adeguati provvedimenti.

Si tratta, in genere, di proprietà indivise - passate di mano per eredità a persone che non si trovano concordi nella fruizione.

Nel frattempo gli anni scorrono tra riunioni e beghe varie, mentre le proprietà degradano vergognosamente. In altri casi, quando l’erede o gli eredi potrebbero provvedere in tempi brevi…manca semplicemente la volontà di provvedere.

Una legge in merito, ci sarà certamente; vorrei solo sapere se prevede la confisca di quei beni che, nell’arco di un tempo prefissato, non abbiano avuto una manutenzione decorosa o un opportuno utilizzo da parte degli aventi diritto. E, se la legge già esiste, spero possa essere attuata nella sua concretezza.

Sono certa che un periodo di tempo adeguato ( ma ben definito) spronerebbe gli interessati a trovare un accordo tutelando in tal modo la proprietà, nel rispetto anche di coloro che l’hanno lasciata. In fondo…se i proprietari non si rendono disponibili per l’utilizzo, al recupero e nemmeno alla vendita degli immobili, è legittimo che lo stato intervenga (dopo un ragionevole e congruo lasso di tempo) destinando i beni a scopi sociali. Naturalmente questa è soltanto un’ opinione e valutarne i contenuti spetta a chi è competente e preposto. Intanto, continuiamo a sperare !

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domenica 3 gennaio 2010

Ma che bel mestiere, fare il Consigliere !

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Apprendo da un noto quotidiano che in Piemonte: i consiglieri hanno deciso di andarsene a casa con 85mila euro in sacoccia . Che in Puglia i consiglieri intascheranno 80mila euro lasciando il terzo posto alla Lombardia con 68mila euro. I più morigerati sono quelli di Veneto, Emilia Romagna e Calabria, che prendono “solo” 20mila euro. Precisa inoltre, il noto giornalista che "nell’"azienda Consiglio regionale chi decide se concedere il premio non è chi lo paga, ma chi lo riceve...

Procedura davvero indecente E io, cittadina italiana riferendomi a persone che non si vergognano ad attribuirsi dopo soli cinque anni importi superiori a quelli che - solo eccezionalmente -vengono percepiti dai lavoratori italiani dopo 35 anni di lavoro urlo a gran voce il mio personale disgusto e quello degli italiani tutti.

Le ingiustizie sfrontate, palesi, indifferenti alle necessità dei più, provocano reazioni estreme. Lo sappiano i Consiglieri, i Parlamentari e tutti coloro che voglio trarre dalle loro funzioni politiche e sociali compensi offensivi del comune senso del pudore! Serpeggia, intorno a noi un preoccupante disagio, una tracimante insofferenza. che...fa paura. E io, personalmente ho paura di qualsiasi eventuale manifestazione di legittima insorgenza popolare.
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