venerdì 31 dicembre 2010

Vivere in libertà e pagarne il prezzo.

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"Una donna liberà è l’assoluto contrario di una donna leggera.”

(S.De Beauvoir)

Spero che il mondo osservi - in quest'ottica - il significato vero di una scelta, non facile. Conquistare l'autonomia economica e la libertà di gestione materiale e affettiva implica una forza d'animo non comune.

Anche a voi auguri di buon anno, guapissime senore !

mercoledì 29 dicembre 2010

Filastrocca augurale.

Ti voglio spronar con un moto del cuore

Se vuoi che sian liete le prossime ore

un contributo anche tu dovrai dare

e il pelo nell’uovo non devi cercare!


Sorvola, sorridi, guardati intorno,

ricorda che l’oggi non avrà ritorno.
E quindi,sorseggia le ore e gusta la vita,

impegnati sempre e vincerai la partita.

lunedì 27 dicembre 2010

Il caso Yara

Il Giornale del 23 dicembre 2010

Libero……… 22 dicembre 2010

www.lamescolanza.com - 23/12/2010

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Helph ! Ho bisogno che qualcuno mi aiuti a capire a cosa serve che RAI 2, Mediaset e altre emittenti porgano, sul rapimento di Yara, notizie che possono essere di aiuto, soltanto ed esclusivamente agli eventuali sequestratori o agli eventuali (Dio non voglia) assassini. Ci illustrano in televisione e molto dettagliatamente il procedimento delle indagini – svolte e da svolgere - e io…rimango letteralmente basita. “Estenderemo le indagini verso la Svizzera” e ancora” stiamo intercettando numero tot telefonate sul cellulare “ e ancora “Manderemo 15 esponenti delle forze dell’Ordine nel tal posto, alle ore tali “ Ma si può sapere a chi giova tutto questo ? A soddisfare partecipi o morbose curiosità, o possono invece essere di grave nocumento alle indagini ? Qualcuno, può aiutarmi a capire. Riangrazio vivamente per l’eventuale risposta. r. m.

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sabato 25 dicembre 2010

La gazza ladra. 4/a puntata.

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Leggendo le parole di Gabriele Chiesa e di Elena Alberti Nulli, non va dimenticato che – nelle loro espressioni – vibra e si palesa l’affetto. Io li ringrazio entrambi per la commozione che mi hanno regalato e accetto di ammettere che il mio amore per la vita e per “l’altro” sono l’impulso e la gratificazione del mio impegno. Trascrivendo le loro considerazione ho inteso esprimere la mia gratitudine e, soprattutto, rendere omaggio alla loro meravigliosa, ineludibile capacità espressiva.

giovedì 23 dicembre 2010

La gazza ladra. 3/a puntata.

Dopo il Prof.Chiesa, interviene Elena Alberti Nulli, poeta :

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Mi è piaciuto subito il titolo la “Gazza ladra”, perché Renata veramente ruba alle cose, alle persone agli animali autentiche storie che poi racconta a tutti noi con eleganza di stile e vivacità di immagini. Lei guarda la cose le case i bar le strade, ferma gli sguardi nel gancio delle parole, li cuce, li lega, li incolla. Renata ferma il tempo e lo divide ordinatamente nei vari cassetti del pensiero. I fazzoletti di tutti i giorni da una parte e i gioielli delle emozioni speciali dall’altra- Infatti io al posto di “raccolta di riflessioni” io avrei scritto furto di emozioni. Robin Hood…..

Noi che conosciamo Renata la ringraziamo di essere leggera sognante positiva, l’amica del sorriso" , Lei così elegante, così bella, così signora-bene, lei, l’amica del bicchiere sempre mezzo pieno si siede per noi sulla sua seggiolina davanti al pc e si aggrappa al filo dei ricordi e li tira su dal pozzo delle memorie, e nascono pagine che ubbidiscono al gusto romantico di ciò che è passato, ma soprattutto Renata osserva ciò che è presente. Guarda legge ascolta la vita, consiglia con garbo i piccoli trucchi per tante piccole felicità

Ma ci deve pur essere qualcuno che diventa la sua memoria, lo scrigno dei suoi segreti qualcosa da “lasciare” e ecco allora “La gazza ladra” che come la famosa sinfonia di Rossini ci delizia con pagine di tenerezza, con lettere indirizzate a ciascuno di noi, lettere che sono racconti, fotografie canti preghiere rabbia e letizia

Pagine che si susseguono in uno stato di assoluto equilibrio emotivo, che va da un respiro di religiosità profonda a un tocco di lieve intelligente ironia.

Meditazione, tempo e riflessioni si fondono in un'unica voce che è dentro la vita, in ogni spazio, nei suoi rumori e nei suoi silenzi. Riflessioni che diventano anche atto di liberazione capace di confortare la malinconia del cuore. La sofferenza, pulsante nella condizione umana, dà a volte l'impressione di piegare l'anima di Renata, ma Renata, pur accettando che si può piangere , non cede mai alla rassegnazione.

Ogni immagine raccontata da Renata è un pretesto per rievocare un paesaggio interiore teso a dividere, con gli altri uomini, il prodigio di vivere nella certezza che non esiste inverno che non abbia già in cuore la primavera.

I rumori familiari, campane, orti e giardini e tutti gli aspetti consueti delle cose sono attorno a Renata e lei soffia l’anima dentro le cose nello spazio privilegiato di una sapiente consapevolezza.

Lei ripete sempre che le persone felici non sempre hanno il meglio in ogni cosa, ma da ogni cosa traggono il meglio.

E mi piace ricordare alcuni dei suoi pensieri più belli:

Infatti Saggia e divertente, Renata Mucci, dichiara di “avere raggiunto la primavera della vecchiaia” “di avere passato metà della vita a cercare l’amore e l’altra metà a cercare gli occhiali”. Da giovane partiva con la valigia piena di sogni adesso la riempie di medicine, da giovane mostrava foto orgogliose di smaglianti sorrisi adesso confronta rassegnata le squallide radiografie. Ma quello che conta è il buon senso, la meraviglia della conclusione: ritrovare gli occhiali e servirsi delle medicine.

Fantastica Renata

Termino con una paginetta che le ho dedicato :

Dolce Renata che reciti la vita

con il tic tac leggero del computer,

nelle tue mani l’anima del mondo

è una tempesta che s’abbatte e tuona,

ma è sempre primavera di alberi fioriti.

Disegni la letizia sopra i tasti

con lettere d’amore e di saggezza,

rinchiudi lo splendore dell’Immenso

nel fiume in piena di parole accese.

Dolce Renata che passi le tue notti

a risciacquare l’abito dei giorni,

tu porti nelle case il cantico dei vespri,

il volo dei colori in ogni stanza.

Li benedica Iddio tutti quei fogli

cuciti di sapiente tenerezza,

aquiloni di carta di giornale

sempre sospesi tra la terra e il cielo

a contemplare il mondo dalle stelle.

Elena Alberti Nulli

mercoledì 22 dicembre 2010

La gazza ladra, 2/a puntata.

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Prende la parola il Prof. Gabriele Chiesa, l'amico che stimo e ha il mio ben radicato affetto, assieme alla mia gratitudine per la disponibilita che mi offre, da sempre. trascrivo il testo che mi ha davvero e profondamente commosso :


Grazie a tutte le persone che sono qui a condividere questo momento di gioia per la presentazione del nuovo libro dell’amica Renata Mucci. Mi chiamo Gabriele Chiesa e a Renata mi lega l’amicizia e la stima che costituiscono l’elemento che accomuna chi si è riunito in questa sala.

Ringrazio Renata Mucci per avere scritto il libro, Giulio Mancabelli per averlo simpaticamente illustrato, e l'amica Elena Alberti Nulli per essere compagna presente e vicina

Questo è il terzo libro pubblicato da Renata. Quando un filone di successo prosegue con ulteriori opere è difficile restare all’altezza delle attese e mantenere il livello che si attende chi già ha apprezzato quello delle precedenti pubblicazioni. La sorpresa è che questo ultimo lavoro supera i precedenti. Ciò complica parecchio le cose perché comporta la sfida impossibile di migliorare ancora, la prossima volta. Questa terza raccolta di scritti di Renata Mucci si intitola “La Gazza Ladra” ma l’Autrice non si è lasciata attrarre da gioielli brillanti da rubare per sé, ma piuttosto da luci che ha saputo scoprire e donare agli altri.

I brani che costituiscono i diversi capitoli sono tratti da interventi pubblicati sui maggiori quotidiani italiani e rappresentano l’espressione del pensiero di una persona che non rinuncia a condividere le sue considerazioni con chi possiede ancora il gusto dell’ascolto attraverso la lettura.L’oggetto delle sue riflessioni sono gli eventi piccoli e grandi della quotidianità e i fenomeni della globalizzazione contemporanea, prendendo spunto da un articolo di cronaca o da un incontro fortuito per strada o al bar.

Renata Mucci interviene pubblicamente per insopprimibile impulso di partecipazione.Sono convinto che se tutti sentissimo così profondamente l’urgenza di esprimerci e partecipare, indignarci, rivendicare … forse l’Italia in cui viviamo sarebbe un Paese migliore. Purtroppo la norma è che i fatti accadono e cadono nella rassegnazione imperante e tutto resta sconsolatamente inalterato, anzi si deteriora e si inasprisce col tempo.

Dunque Renata Mucci non tace e prende la penna, anzi preme i tasti sulla tastiera del suo computer perché non è stanca di rivendicare il diritto di valorizzare qualcosa di bello e degno o di esprimere disapprovazione quando osserva ciò che non funziona come dovrebbe. Così finiamo per riconoscerci nelle sue parole e ritrovarci alleati nello sdegno o nella dolcezza di un moto di affetto.

A volte può anche accadere di non essere completamente d’accordo o di considerare le cose da una diversa prospettiva. Dalla lettura dei pensieri di Renata però non si ricava mai opposizione, ma integrazione, perché sempre il suo punto di vista offre l’opportunità di osservare il verso di una medaglia che credevamo di conoscere, un aspetto che ci era sfuggito, un nuovo elemento su cui riflettere.

Renata Mucci non si accontenta nemmeno di criticare superficialmente come accade a tanti opinionisti che vediamo in televisione: vuole capire per proporre. Non esibisce soluzioni ma apre ipotesi.

Quando davanti alla complessità delle circostanze non sono nemmeno pensabili risposte, lei se ne esce con la risposta del cuore, con la delicata conclusione di un’emozione che non ha bisogno di giustificazioni. Un esempio ? Vi leggo il brano che troverete a pag. 113

Ogni domenica mattina, ore 10 o giù di lì, una tromba suona nella mia via le note di

«Besame mucho» e qualcuno si affaccia, butta una moneta e riceve un sorriso a

basso costo. Recentemente, accompagna chi suona un bambino di circa 5/6

anni con una piccola fisarmonica. Il piccolo corre, raccoglie l’obolo e urla «grazie segnora».

Dicono che il bambino rappresenti una tattica per aumentare il uadagno.

Sarà! Ma lui, è così vero, così sporco, così fiducioso!

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Ecco! Renata Mucci è questa: non una pedante opinionista televisiva, ma una donna, una mamma, una nonna integrale da leggere e da ascoltare per poter avere ancora qualcosa da imparare. Gabriele Chiesa

lunedì 20 dicembre 2010

"La gazza ladra" 1/a puntata

Ho presentato il libro “La gazza ladra” nel pomeriggio di sabato e, nel raccontare, certamente riuscirò a riportare i fatti, ma trasferire su carta le emozioni sarà tutta un’altra faccenda.

Dunque, dopo l’ansia per le sfavorevoli condizioni meteorologiche, finalmente…il sole!. Però, anche il ghiaccio sulle strade pertanto, numerose telefonate dello stesso tenore : “mi spiace…. le strade non sono percorribili, ….vedremo all’ultimo momento…. faremo il possibile….”

“Va bene” pensavo, “ormai tutto è pronto, ne faremo una festa di famiglia” e poi, vedremo. Invece gli amici sono arrivati numerosi, eleganti, col naso e le mani ghiacciate, il sorriso sulle labbra e la gioia nello sguardo. Amici recenti, amici di vecchia data, amici di assidua frequentazione, nuove conoscenze, qualche curioso. Tanti !

E in breve la bella accogliente sala della Galleria Spazio Aref in Piazza Loggia in Brescia si presenta gremita. Vengono aggiunti frettolosamente posti a sedere, ma molti rimangono in piedi. Io, figlio e nuora e due giovani nipoti siamo presenti, disponibili, pronti a mettere a proprio agio gli amici. Il fotografo, l’attore, il professor Chiesa, la poetessa Elena Alberti Nulli e la sottoscritta siamo nelle nostre postazioni . segue

venerdì 17 dicembre 2010

La Gazza ladra.


Vedo anch'io che il tempo è poco invitante, ma continuo a sperare di vedervi numerosi in quest'occasione ! E' per questo che mi permentto di ricordarvi la data, l'ora, il luogo e la mia previsione di una giornata felice.

giovedì 16 dicembre 2010

C'è una bella differenza !

su FB 22 agosto 2014
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La satira è eccessiva, pungente, sboccata, fortemente aggressiva. Quando è elegante si chiama umorismo, che è tutt'altra cosa.
Per la satira occorre essere un po' carogna, per l'umorismo, ci vuole "classe".
anonimo
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lunedì 13 dicembre 2010

E' arrivata Santa Lucia !

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Santa Lucia bella, dei bimbi sei la stella
porti balocchi e doni...a tutti i bimbi buoni !

E tutto, nel mondo infantile, gravitava intorno a quel monito " a tutti i bimbi buoni". Invece poi, tutto si è sfaldato e si concentra nella domanda (certamente esaudita) "Cosa vuoi che ti porti Santa Lucia!" Che peccato !
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sabato 11 dicembre 2010

Sciopero in RAI.

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Ma va ! Pare proprio che la RAI, sia intenzionata a risanare il bilancio. Veramente io con l’occhio della buona madre di famiglia, davanti ad un bilancio negativo ridurrei immediatamente e drasticamente le spese. Ma in RAI quest’idea non passa “manco pa'a capa”.

Infatti continuano ad essere erogati eccessivi premi in denaro in qualsiasi spettacolo pre/serale e compensi esorbitanti a conduttori che fanno semplicemente il loro dovere. MA pare che in RAI pensino alle solite soluzioni : aumento del canone e maggior spazio alla pubblicità. O.K.

Aspettavamo da tempo idee così insolite e geniali (;-).ma cosa ne pensano i telespettatori ? Va davvero tutto bene anche per loro?.

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giovedì 9 dicembre 2010

Anno dopo anno.

pubblicato da IL GIORNALE il 13 dicembre 2010
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Corpulento e benevolo, gioviale e sorridente, di rosso vestito arriverà, anche quest’anno, Babbo Natale ! Si assesterà nei nostri cuori, rimasti bambini e a tutti strapperà un sorriso grato, felice, o malinconico, ma sarà sempre un sorriso e darà concretezza alla favola eterna della nostra vita.

Tutti almeno una volta ci siamo chiesti “Cosa vorrei da Babbo Natale?” Ed è così che innumerevoli, ipotetiche letterine formano la bianca schiuma del fiume in piena che traghetta le nostre speranze nell’oasi del possibile.

Guardo la gente e cerco di intuire i suoi sogni ! E sono certa che al Grande Vecchio che tutto può, arrivano mille desideri, disuguali o simili, ma uno unisce tutti noi adulti ed è il desiderio di una stabile serenità.

Quella che si è persa, la serenità di chi trova giusto combattere per una dignitosa collocazione per sé e per i suoi cari, di chi apprezza e non sciupa, di chi si sa accontentare,di chi offre la sua attenzione all’altro. La serenità che deriva dalla consapevolezza che niente ci è dovuto. E, anche, dal piacere del dovere compiuto.

E, anche, il ritorno alla parsimonia, figlia primogenita del buon senso, per fruire consapevolmente e utilizzare apprezzando, senza sciupare. E la conquista della serenità passa anche attraverso quell’ Italia ormai stanca dell’enfatizzazione di ogni fatto di cronaca, l’Italia che – anche nello spazio dedicato alla criminalità – chiede - dopo l’informazione doverosa - un po’ di silenzio.

Forse,questo desiderio di serenità rimarrà inespresso, ma tu Babbo Natale che intuisci i pensieri degli uomini forse guarderai benevolo verso questa travagliata umanità e sussurrerai nell’orecchio di ognuno “ Fai la tua parte ! E la costruirai così la tua vera serenità” r.m.

martedì 7 dicembre 2010

La serena saggezza.

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Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)… ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca…

E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa! La Vita è troppo bella per essere insignificante!

Charlie Chaplin

domenica 5 dicembre 2010

Dicembre.

Pubblicato su STAMPA il 7 dicembre 2010
su IL GIORNALE dell'8 dic.2010
su LIBERO del'8 dicembre 2010
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Eccolo qui, dicembre ! Si annuncia con le sue lucine sparse qua e là, che ci fanno dimenticare il grigiore del cielo. Approda nella nostra quotidianità con le sue spruzzate di neve, le sue notti lunge, i berretti, le sciarpe colorate, i passi affrettati della gente. E arriva sorridendo attraverso gli occhioni fiduciosi dei bimbi, che aspettano “la bella cosa”. Non potrà fare i miracoli di cui avremmo bisogno, ma noi apprezziamo il suo timido tentativo di regalarci un sorriso e gli sussurriamo “benvenuto dicembre!”

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sabato 4 dicembre 2010

Una giornata speciale ?

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La giornata ti sembrerà speciale
se saprai considerarla un dono, che non ti era dovuto.

muccina
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martedì 30 novembre 2010

La gazza ladra.

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Raccolgo - per la terza volta - pensieri e parole.

Passeggiando nella vita (2005) e Caleidoscopio (2008) e ancora “La gazza ladra”.. in questo 2010. Tutte le edizioni, radunano riflessioni che hanno trovato ospitalità sui quotidiani della mia città e in alcuni nazionali.

Il titolo ? Forse perché colgo i palpiti delle anime inquiete o, forse, perché traduco in parole ciò che attrae la mia attenzione partecipe . E’ vero, comunque, che cerco sensazioni, caldi pensieri, elementi impalpabili e preziosi. Forse, mi comporto proprio……. come la gazza ladra. Ma ho scritto con passione e spero di essere letta con piacere. Buona lettura ! renata mucci

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sabato 27 novembre 2010

Inconsuete fonti di forza.

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“…la pazienza e la tolleranza non vanno considerate un segno di debolezza e di rinuncia, ma anzi, un segno di forza: la forza che proviene dalla saldezza interiore. Reagire a circostanze difficili con pazienza e tolleranza, anzichè con rabbia e odio, significa avere un controllo attivo delle cose, che è frutto di una mente forte e autodisciplinata.”

Dalai Lama

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giovedì 25 novembre 2010

Peccati e peccatori.

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Se tutti noi ci confessassimo a vicenda i nostri peccati,

rideremmo sicuramente per la nostra totale mancanza di originalità.

Kahlil Gibran

martedì 23 novembre 2010

Del tradimento.

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E’ consuetudine che all’inizio di una attività (commerciale, artigianale o altro) tra due soci venga sancito e a volte precisato per iscritto, l’obbligo della fedeltà verso il socio. In pratica se avrai offerte o prospettive migliori, prima avverti e poi agisci.

E’ norma imprescindibile anche nel matrimonio l’obbligo della fedeltà verso il coniuge, ma sono diverse le reazioni della così detta opinione pubblica.

E non mi sono mai data una ragione plausibile. Siamo tutti pronti a dare del farabutto a chi carpisce la buona fede di qualcuno, ma nel rapporto matrimoniale, abbondano i dubbi, i forse, i però. “In fondo….se l’è cercata….” “Forse…le troppe assenze….” “Però avrebbe dovuto accorgersene…”

Insomma una buona parte di torto viene assegnata alla parte lesa. Ma è indubbio che anche il matrimonio è un contratto con diritti e doveri, ben sanciti ed accettati e il mancato rispetto è sempre deprecabile.

Questo in teoria, ma – in pratica – si tende ad indulgere cercando ragioni provocatorie e giustificanti di un atto come il tradimento, che dovrebbe essere considerato estremo.

E, considerato che mi è difficile considerare disinvoltamente atteggiamenti che calpestano la dignità dell’individuo, vi chiamo in causa, amici. Sono davvero eccessiva ? Ma, non è meglio chiudere una storia prima di inziarne un’altra ?

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domenica 21 novembre 2010

Ho imparato che……

pubblicato da IL GIORNALE il 27 novembre 2010

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Non so se dalla vita ho imparato davvero qualcosa, se è stata una buona maestra e se ho colto il vero messaggio, ma ho comunque fatto tesoro di qualche insegnamento.

Credo nell'efficacia dei binari. Non ci si riesce sempre, ma è bene contenere anche la generosità ricordando che essere generosi è facile, ma è meglio e più difficile, essere giusti.

Aspirare ad un buon equilibrio interiore ed impegnarsi per raggiungerlo è importante ed, altrettanto opportuno, che ognuno faccia la sua parte con impegno e onestà, senza sentirsi in dovere di fare anche quella degli altri.

E ancora ho imparato che l’angoscia sterile fa male a chi la prova e non aiuta gli altri. Mi spiego meglio dicendo che non è in nostro potere, reinventare la vita e farla diventare l’Eden che vorremmo.

Insomma, non possiamo togliere le spine dalle rose che fioriscono sul sentieri di coloro che amiamo , ma possiamo fare al meglio ciò che ci compete.

Personalmente, mi basta sapere che qualcuno è contento di avermi incontrato.

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venerdì 19 novembre 2010

Il narcisismo.

Riporto integralmente un chiarimento fornito oggi dalla psicologa d.ssa Gianna Schelotto, su Corriere Forum. Sono certa che lo troverete interessante e mi auguro fornisca anche a voi una diversa, più approfondita visione di un atteggiamente sottovalutato.
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La parola "narcisismo" ispirata alla funesta sorte del pastorello Narciso è diventata con gli anni di uso comune, ma non tutti sanno quanta angoscia e quanta sofferenza affliggono le persone che hanno un bisogno compulsivo di far notare continuamente quanto siano belle, brave e intelligenti. Le loro millanterie non sono, come in genere si crede, un atteggiamento egocentrico e vanesio ma nascondono un drammatico bisogno di usare gli altri come uno specchio in cui riflettesi e ritrovarsi. Secondo Sennet il narcisismo "ha più punti in comune con il disprezzo di sé che con l'ammirazione di sé" E' solo chi non si ama che ha l'urgenza di continue conferme esterne. E' vero che chi vive in una società ha un gran bisogno di essere "riconosciuto" dalle persone che lo circondano, ma è altrettanto vero che si tratterà sempre di falsi riconoscimenti se non vi corrisponde un sano e concreto apprezzamento di ciò che si è.
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mercoledì 17 novembre 2010

Soffocare nel silenzio.

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Cio che teniamo avvolto nel silenzio potrebbe - senza il minimo fruscio - uscire dalla nostra vita. E' questo che vogliamo ?
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domenica 14 novembre 2010

Ognuno Qualcuno Ciascuno.

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Questa è la storia di tre individui chiamati:

Ognuno

Qualcuno

Ciascuno

C’era un lavoro urgente da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno l’avrebbe fatto.

Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma nessuno lo fece. Finì che Ciascuno incolpò Qualcuno perché nessuno fece ciò che Ognuno avrebbe potuto fare!

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venerdì 12 novembre 2010

L'amore ostacolato.

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Lo sfogo di un ragazzo innamorato, mi ha riempito di amarezza . Lui è davvero innamorato, ma i suoi genitori non approvano la sua scelta e ritengono che sia stato irretito. Ed è così che si rivela un atteggiamento non raro.

I nostri ragazzi meritano stima, soltanto se si adeguano ai nostri desideri ? E solo in quel caso meritano considerazione? Se invece fanno scelte autonome, siamo pronti a ritenerli fragili e irretiti da artificiose manovre femminili ?

Ma, talvolta, sono ragazzi che trovano continui ostacoli alla loro personale maturazione. E qualche incauto genitore arriva a pronunciare la frase odiosa e ricattatoria “Con tutto quello che ho fatto per te!” dimenticando che diamo ai figli ciò che (in genere) abbiamo ricevuto dai nostri genitori e che i nostri ragazzi daranno ai loro figli.

Non ricordano, questi genitori, di aver fatto – a loro volta – alcune scelte autonome ? Siamo sicuri che amare significhi spianare il percorso dei figli o addirittura predisporlo ? Maturare significa anche scegliere, sbagliare, cadere e rialzarsi e io vedo il compito dei genitori svolgersi al meglio, nell’amore e nella comprensione.

Anche mio figlio ha lasciato presto il nido e questo non rientrava certo nei miei desideri, ma mi sono subito chiesta “perché?”. In seguito ho cercato mia nuora, negli occhi di mio figlio. Il suo sguardo sereno mi illustrava il loro rapporto, più di ogni parola.

Facciamo sapere ai nostri ragazzi che le nostre braccia e il nostro cuore sono pronti ad accoglierli sempre. E se capita che non approviamo le loro scelte, restiamo comunque al loro fianco con il nostro amore intatto. Perché e così che l‘amore rivela tutta la sua intensità.

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mercoledì 10 novembre 2010

Punti di vista.

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Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro manca di professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da dilettanti e il Titanic da professionisti....

anonimo
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martedì 9 novembre 2010

Film e violenza.

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E’ davvero deprecabile che venga consentita la proiezione di film violenti che indulgono volutamente su scene di improponibile crudeltà.

Se Zorro era l’idolo dei tempi andati, forse possiamo rimproverare ai vecchi film l’eccessivo romanticismo troppo al di fuori della realtà, ma il male che certe pellicole producono nell’inconscio dei nostri giovani è incalcolabile. Non si deve mai dimenticare che film, telefilm e anche i reality si propongono ad una platea vastissima verso la quale è doveroso il rispetto.

Chi è preposto alla vigilanza dovrebbe darsi davvero una vigorosa regolata e dare ai nostri giovani, dei modelli meno distruttivi e violenti.

Ma questi pseudo censori, non hanno figli ? Hanno presente l’importanza del loro ruolo ? Per favore, ponete un argine a certi spettacoli che non hanno proprio nulla di buono da proporre. Forniamo esempi da imitare e indichiamo strade percorribili! I nostri giovani lo meritano !

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domenica 7 novembre 2010

Puntualità : Un doveroso segno di rispetto

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Ma, essere puntuali significa spesso...

perdere un sacco di tempo aspettando chi è in ritardo !

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venerdì 5 novembre 2010

Centellinando la vita..

Giornale di Brescia 8 novembre 2010
Il Giornale ..............9 novembre 2010
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Consapevole e grata, centellino la vita. Sorrido al nuovo giorno con lieto stupore. Carezzo con lo sguardo, gli alberi, il cielo, il mondo. Quel nero silenzioso che, vicino al parcheggio, spera “in un aiutino” mentre due innamorati si baciano più in là. Quel ragazzo che corre, il vecchio che va piano, la mamma che sorride al bimbo e ai suoi perché. L’aria che vien da fuori, il tepor della casa e la mia solitudine che chiamo libertà. Guarderò nello specchio il mio volto segnato e poi, teneramente, mi sorriderò. muccina

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mercoledì 3 novembre 2010

Il dovere di non demordere.

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Università di Bologna 1969: sul muro dell'aula Carducci uno studente aveva scritto

"Non voglio un posto nella società.

Ma una società nella quale valga la pena di avere un posto”

Bellissima frase che presuppone fiducia e voglia di contribuire. Mi auguro che questo giovane di allora abbia dato il suo tangibile contributo anche costruendo un famiglia unita e attenta ai valori e – a quarant’anni da quel giorno – potrà dire di aver fatto la sua parte, egregiamente. Per costruire una società “sana” quelli come lui dovrebbero essere la quasi totalità degli individui. Ma constatare che non è così che vanno le cose, non dev'essere il mortificante alibi per non dare il meglio.

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lunedì 1 novembre 2010

Novembre.

su LIBERO del 3 novembre 2010
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Novembre, si annuncia come da copione. L’aria arruffa le foglie che giacciono a terra, vulnerabili. Pedoni infreddoliti transitano frettolosi e il ritorno al nido è più allettante. I profumi (prosaici ?) dei cibi che cuociono lenti, identificano un sottile adescante richiamo.

Una manciata di lucenti castagne e un foglia d'alloro nell'acqua salata bollicchiano piano e dalla cucina effondono un profumo che sa di nostalgia. Quella latente, insabbiata, voglia di intimità si fa imperiosa, si effonde, pervade. E’ novembre.

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domenica 31 ottobre 2010

Ubriachi al volante.

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E l’unico deterrente è il ritiro della patente per un periodo davvero punitivo e comunque per non meno di sei mesi. E in caso di incidenti gravi costringere questi incoscienti a vivere da pedoni e quindi a rischio, molto a lungo.

Oggi, senza l’automobile è problematico gestire la quotidianità e per chi si mette al volante dev’essere istintiva e imprescindibile LA SOBRIETA’. Indossare il casco sulle due ruote, allacciare le cinture in macchina, non usare il cellulare (se non è a viva voce), non fumare dovrebbe essere naturale.

Non bere prima di porsi alla guida dovrebbe essere ovvio. Ma ci vuole uno spauracchio davvero preoccupante per ottenere che tutto ciò diventi stile di vita. Purtroppo, confidare nel buon senso, ha dato e continua a dare, risultato molto deludenti.

Quindi “severità “verso i trasgressori dovrebbe essere comportamento imprescindibile da parte di chi deve vigilare sull’incolumità dei cittadini.

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venerdì 29 ottobre 2010

Il prezzo della marcia in più.

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Se hai molti pregi….impara in fretta a farteli perdonare !
muccina
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mercoledì 27 ottobre 2010

Che barba, che noia !

Bresciaoggi dell'8 novembre 2010
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Magari si trattasse soltanto di noia. Ma certa stampa e molta televisione si rende conto del danno che provoca ? L’umanità è sempre stata come si rivela oggi, ma oggi ne veniamo a conoscenza quasi in tempo reale. E indulgere in descrizioni ed immagini provoca allarme in tutti e lo stress dilaga.

Non credo che informare voglia dire sviscerare, enfatizzare, indulgere sul macabro !

Vale davvero la pena di immolare sull'altare dell'audience o della concorrenza, qualsiasi valore ?

Questo è il nodo della questione. Ma nessuno ricorda più che i principi dell'informazione dovrebbero riferire "CHI - DOVE E QUANDO" anziché blaterare su ipotesi più o meno fantasiose e ripetitive ? ? ?

Non è il caso di distinguere concretamente tra informazione, gossip e morbosità ?

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domenica 24 ottobre 2010

Semplicemente.

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Prima del matrimonio, tenete gli occhi bene aperti .
Dopo il matrimonio, ogni tanto, chiudetene uno !
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giovedì 21 ottobre 2010

La carta vincente.

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L’amica seduta di fronte a me ha sollecitato l’incontro per trovare conforto a un forte disagio. La mia iniziale disponibilità è silenziosa mentre i pensieri turbinano in congetture di ogni genere : un lutto? una grave malattia? Il comportamento preoccupante del figlio? Un problema di droga? Un handicap?

Perché queste sono, nella mia scala dei valori, le cose che possono giustificare l’angoscia che leggevo su quel volto. E poi…lo sfogo: “Mio figlio è tornato dopo un lungo soggiorno in Africa, innamorato al punto da non riuscire a intravedere ostacoli, E’ tornato con lei e vuole sposarla. Lei è etiope,bellissima,ma di un’altra religione, di costumi diversi. Non so nemmeno con quale rito intendono sposarsi…Si amano…ma…” conclude tra le lacrime “Non so darmi pace!”

Il mio sollievo è quasi palpabile; e cerco le parole adatte a ridimensionare i motivi della sua pena : “Per fortuna siamo di fronte ad un problema…non ad una tragedia e come spesso accade la parte del genitore diventa solo quella dello spettatore. Tutto quello che possiamo fare è non aggravare la situazione, già pesante provocata, però, dall’amore! Questo piccolo, immenso, delicato, granitico dono…che può fare miracoli!

E come sempre, possiamo offrire il nostro aiuto schierandoci dalla loro parte, dimentichi di noi, dei nostro sogni che, ormai, non coincidono più con i loro! Dirottando tutte le nostre speranze sulla durata di un sentimento che, cementato dalle inevitabili difficoltà, sappia resistere all’insulto del tempo e dei pregiudizi. Guarda negli occhi la donna che tuo figlio ha scelto e lascia che il cuore ti aiuti, fin d’ora, a vedere in lei anche l’artefice del tuo futuro di nonna”.

Immerse totalmente nel dialogo percepivamo, del mondo intorno a noi, soltanto il fruscio. C’era unicamente il suo problema e la mia totale, trepida partecipazione., Quando ci congediamo, mi resta la speranza di averla aiutata a riprendere tra le mani l’unica carta sempre vincente : quella disinteressata dell’amore!

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lunedì 18 ottobre 2010

Ottobre.

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Dopo la fresca pioggia di ieri, due folte, dorate betulle lasciano cadere sul prato le ultime goggioline e mandano - dal giardino condominiale,verso le mie finestre - barbaglii biondi .

Dolcemente accolgo il loro invito al sorriso.

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sabato 16 ottobre 2010

Scuola e apprendimento.

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Mi viene chiesto spesso : “ Lei è laureata, vero ?” No, non lo sono.Il mio percorso scolastico si è concluso con il diploma di “avviamento al lavoro” conseguito al termine della scuola media.

Ma c’è da esaminare come era intesa al tempo la scuola. Sette/otto ore ogni giorno (compreso un efficace "doposcuola".) Niente scioperi, una giusta dose di severità, importanti "compiti delle vacanze", buoni e talvolta ottimi insegnanti e il senso del dovere precocemente inculcato. Ecco com'è stata la mia scuola media che mi ha consentito di seguire mio figlio fino al diploma, senza difficoltà notando - già allora - notevoli carenze nell'insegnamento. e quando é venuto il turno delle mie nipoti lo squallore è apparso in tutta la sua tragicità. Oggi lo attestano fior di Magistrati che compiono vergognosi errori d’ortografia e ignorano la grammatica. Una dilagante miseria intellettuale! Le mie nipoti non conoscono un poeta italiano e quel poco che sanno l'hanno appreso per scelta personale. Un po’ triste il panorama. E stato detto “Aboliamo il nozionismo! Cosa serve mandare a memoria brani di poesia!” Ma per favore! Io recito ancora a memoria le poesie del Pascoli, del Leopardi, del Carducci del Giusti (Sant’Ambrigio in particolare) e mi fanno compagnia i brani dei Promessi Sposi, dell’ Iliade e dell’Odiessea. e sono viva, vegeta e piena di gioia. Non credo che sia lo scarto generazionale che ispira le mie parole ma, piuttosto il rammarico per il dispendio di tempo e di energie al quale vengono comunque sottoposti i nostri ragazzi in una scuola che sembra far acqua da tutte le parti. Almeno guardando i risultati su diplomati e laureati che devono rimboccarsi le maniche per imparare veramente.

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martedì 12 ottobre 2010

Gli eroi della miniera.

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Qualcuno saprà dire al mondo perché non ci si occupa con costante attenzione di quanto avviene là, dove una trentina di minatori aspettano, nelle viscere della terra., di poter riabbracciare i loro cari e di rivedere la luce ?

Lavoratori che operano nell’oscurità non metaforica, per compensi appena sufficienti si trovano da troppi giorni e altrettante notti sorretti soltanto dalla speranza e dall’amore di chi li attende.

Perché la loro storia non occupa le prime pagine ? Perché le televisioni - che hanno dedicato ore ed ore ad eventi di più scarso spessore, - non ci hanno consentito di seguire quotidianamente l’opera dei soccorritori.

Forse, gli Organi preposti all’ Informazione lo faranno adesso, nella fase risolutiva, ma le carenze di questo periodo non si cancelleranno. Le informazioni dovevano essere continue, martellanti, intense ed efficaci al punto da rendere palese la solidarietà umana che non può essere morta !

E’ vergognoso che questi eroi del quotidiano non abbiano avuto l’attenzione del mondo intero a conforto del loro soffrire. E pure, io voglio credere saremo stati in molti al loro fianco in queste interminabili ore.

E in molti aspettiamo con ansia questo loro sacrosanto diritto “a riveder le stelle”

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dal cinque di agosto questa tragedia va avanti. Li tireranno fuori presto si spera , questi trentatré eroi che usciranno dal buio nero della terra. Eroi veri.

domenica 10 ottobre 2010

Sarah. L'orrore è servito.

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L’orrore in diretta. Il piacere dello scoop.

C’ é ancora – purtroppo – chi fa il giornalista per appagare il suo ego e dimentica che il giornalismo è soprattutto una missione.

Prevede doti di tatto e rispetto verso chiunque e non soltanto prontezza e intelligente tempestività.

Forse è il caso di fare una seria riflessione che metta al primo posta un po’ di umana comprensione.

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