martedì 27 luglio 2010

La giusta ottica.

LIBERO - 30 luglio 2010
Giornale di Brescia - 31 luglio 2010
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Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto: «Sono cieco, aiutatemi per favore»

Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase.

Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato.

Il pubblicitario rispose: "Nulla che non sia vero, ho solamente illustrato la tua situazione in un modo diverso " . Sorrise e se ne andò.

Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:

"Oggi è primavera e io non posso vederla".

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Di Anonimo trascritto da renata

lunedì 26 luglio 2010

E pian piano comprendi.......

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che la felicità non va cercata negli eventi eclatanti,

che lo sguardo del tuo cane ti parla d’amore.

che quei 5 minuti sono preziosi più di tante ore,

che il profumo del caffe' al mattino e' un gioioso rituale,

che le fusa del tuo gatto ti accarezzano il cuore,

che il tuo sorriso ti restituirà un sorriso,

che niente è più intenso e gratificante della semplicità.

che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi

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sabato 24 luglio 2010

Punita.....per povertà !

Il Giornale - 27 luglio 2010
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Da non credere !

Il giudice dei minori di Trento si appresta a sottrarre il neonato alla madre perché troppo povera, nonostante lei stessa abbia chiesto un affido condiviso per mantenerlo.

Ciò significa che la legge prevede tale soluzione, ma forse - cercando nelle parole l’intenzione che le ha ispirate - c’é la possibilità di interpretarle diversamente.

O, almeno, speriamo perché togliere a una madre il figlio che ha portato in grembo per nove mesi, rifiutando di liberarsene in tempo, dovrebbe essere improponibile.

Non ha denaro sufficiente per provvedere ai bisogni primari della sua creatura ? Ma quale “poverta” è più misera di quella che priva un bambino dell’affetto materno ?

La società, attraverso i Comuni o altri organi dello Stato, dovrebbe provvedere con un sostegno, non certo con una punizione.

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giovedì 22 luglio 2010

Non chiedeteci di perdonare chi uccide.

Bresciaoggi 24 luglio 2010
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Assistiamo a volte,a manifestazioni di indulgenza di genitori per gli assassini dei figli. e si può comprendere che un genitore,esausto del troppo soffrire,possa perdonare.

Per sfinimento o perché non ha più reazioni o per motivi suoi comunque soggettivi, ma chi rappresenta e tutela la società, non può restituire alla normalità del vivere chi ha tolto con ferocia la stessa possibilità ad altri. Perché non c’è giustizia in questo.

Invece, vengono frequentemente adottate decisioni che salvaguardano i colpevoli e offendono le vittime. La gente è sfiduciata, ha paura e non si sente adeguatamente tutelata. Dovrebbe essere certo e comprovato che all'assassino sarà preclusa la possibilità di vivere normalmente.

E ciò dovrebbe riguardare anche chi si trasforma – per mera incoscienza – in assassino. L’ubriaco, il drogato al volante che - senza concorso di colpa - uccide e falcia vite innocenti, perde lui stesso il diritto alla vita normale che ha precluso a individui incolpevoli.

Questo chiede la società e questo dovrebbe ribadire continuamente “la giustizia”…. se è tale.

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martedì 20 luglio 2010

Dubitare di sé, è un chiaro segno d'intelligenza.

in facebook 4 aprile 2014
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Mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi,
gli imbecilli sono sempre sicuri di sé.
Bertrand Russel.
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domenica 18 luglio 2010

I tempi dell'affido temporaneo - Un appello.


Libero - 21 luglio 2010 in posta prioritaria
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Mi sono trovata a contatto con una situazione di affido temporaneo che mi ha emotivamente coinvolta. La situazione rispecchia molte altre situazioni simili di bimbi, che varcano la soglia della vita accolti da braccia disponibili e amorevoli. Mani e cuori benedetti di madri temporanee che proseguono il dono della vita a neonati innocenti, indifesi. Sono donne forti e generose, talvolta già madri biologiche di loro amatissime creature. Madri temporanee predisposte al distacco doloroso dell’affido definitivo. Il periodo dell’affido temporaneo – quando si prolunga oltre limiti accettabili – crea inquietudine e trepidazione. E – nel frattempo – il neonato cresce, impara a conoscere le mani che lo accarezzano, cerca i volti della quotidianità e sarebbe molto giusto e umano abbreviare questo periodo per consentire il radicare degli affetti nel terreno stabile della famiglia adottante. D’altro canto, aspiranti genitori trepidano in amorosa attesa di ricevere – per amarlo – quel bimbo da crescere. Ci saranno valide ragioni a scusante delle lungaggini burocratiche, ma che non siano quelle della superficialità colpevole. In nome di chi non sa parlare del suo disagio continuo a sperare che i tempi transitori vengano ridotti veramente al minimo.

Molte mamme temporanee lo chiedono e meritano di essere ascoltate. Dobbiamo impedire che una legislazione di tutela si trasformi in fonte di sofferenza.

venerdì 16 luglio 2010

Appunti di un giorno di nozze.

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9 luglio 2010 - h 15,30 - Mi verranno a prendere per accompagnarmi in Chiesa al matrimonio di mia nipote Paola, che mi torna davanti agli occhi con codini biondi e gli infradito, a circa tre anni, sul lungolago con una postura civettuola e i suoi begli occhi fiduciosi.

Oggi, a 31 anni, sposa il suo Carlo che ha aspettato per otto anni. Anche lui, è il nipote che mi sarei scelta, buono, impegnato e ambizioso quanto basta. Mia nuora mi ha anticipato che Paola sembra una Barbye vestita da sposa. Bionda, altera e dolce, sarà bellissima e mio figlio, che l'accompagnerà all'altare mi commuoverà certamente. Ho sussurrato a mia nuora :"Non piangere” e lei con gli occhi già lucidi e un sorriso appena accennato ha risposto " Certo, è un giorno di festa !" .

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16,30 Sulla scala della Chiesa di Santa Maria In Silva, in Via Corsica a Brescia, si attende la Sposa.

Eccola,eccola :

E dalla vettura scende Paola che, gentile nei gesti, solleva la larghissima gonna in tulle e mostra un piedino elegantemente calzato da un sandalo colore dell'abito di un bianco, che appena appena indulge al panna.. La Sposa é tradizionale, romantica e bella. I capelli biondi raccolti, morbidamente appoggiati sulla nuca si ornano del largo velo.

Nella Chiesa gremita, adorna e festosa fa ingresso la sposa al braccio del suo papà che porge allo sposo in attesa, la mano di Paola. Arretra per prendere posto vicino alla sua Ambra, tra i nipotini, elegantissimi. Pietro (tre anni e mezzo) camicia bianca, gilet grigio e fiori d'arancio puntati al gilet, porterà le fedi agli sposi ed è molto compreso nel ruolo.

Nei primi banchi a sinistra i parenti della Sposa e in quello di sinistra, quelli dello Sposo. Sull'altare il prete sorridente, riccioloni neri, sguardo gioioso, le grandi braccia distese nell'affettuoso gesto dell'accoglienza.

Un Sacerdote giovane, affettuosamente confidenziale, rende ancor più piacevole la bella cerimonia. Gli Sposi ripetono e formule di rito e Paola, arranca un po' con le parole rotte dall'emozione.

Un violino fa da dolcissimo sottofondo al suggestivo rito.

La sottoscritta, deve pulirsi ripetutamente gli occhiali. Pietro impettito porge le fedi sopra un cuscinetto bianco e inciampa solo al ritorno, impercettibilmente.

Qualche istante soltanto e Paola e Carlantonio sono "marito e moglie" !

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giovedì 15 luglio 2010

Disabili in vacanza.

Bresciaoggi 5 agosto 2010
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In questo clima di spostamenti e disagi, guardare alle persone disabili è doveroso e opportuno partendo dal presupposto dell' uguaglianza e conviene guardare con spirito di emulazione a quelle nazioni che hanno già raggiunto buoni livelli comportamentali.

In Italia ogni atteggiamento favorevole deve perdere la sua connotazione di eccezionalità perché, in questa nostra Patria che sa essere generosa, deve ritenersi naturale favorire l’inserimento di “chiunque” nelle attività sociali e in quelle dello svago.

E’ ora che si promuovano e si incrementino tutte le iniziative indispensabili e utili, nel settore dell’urbanistica a dei trasporti, ambito nel quale siamo in concreto facilitati perché possiamo attenerci a ciò che gli USA hanno sperimentato con successo.

Soggettivamente dovremo adottare un atteggiamento serenamente collaborativo, mentre il Governo e i Comuni vorranno certamente impegnarsi affinché vengano abolite alcune vergognose discriminanti.

Auguri quindi di buon lavoro a chi ha il sacrosanto dovere di abolire tutte le barriere che ostacolano la libera circolazione dei cittadini. Gli elettori….ci contano.

martedì 13 luglio 2010

Il destino ?

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Il destino é un' invenzione della gente fiacca e rassegnata.

Ignazio Silone

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Condivido la sintesi efficacie di Silone. Sai com' è comodo pensare e lasciar credere che ben poco dipende da noi ?! Più comodo di così! Basta lasciarsi andare e....quel che dev'essere SARA'.
Ma per fortuna, al contrario, possiamoe e dobbiamo contribuire IN GRAN PARTE !


domenica 11 luglio 2010

L'altra faccia della vacanza.

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Dal mio balcone, osservavo l’altro giorno la strada Cercavo una miciona nera gravida che avevo intravisto, appesantita e stanca, qualche giorno prima.

Alcune voci attirano la mia attenzione, abbasso lo sguardo e scorgo una macchia ferma presso il marciapiede con una portiera aperta e un uomo al volante. Una signora e un ragazzo caricano un paio di borsoni. Ferma sul marciapiede una signora più anziana porge all’altra un golfino.

E’ piccolina, con i radi capelli bianchi fissati sulla nuca e nella mano un bastone. Penso stia per salire sulla vettura e indugio, in tempo per sentire la voce della più giovane che esclama : “ Ciao ! Allora siamo d’accordo…non farmi stare in pensiero ! Fai la brava”.

L’anziana sorride, agita la mano in segno di saluto. La vettura parte e dal finestrino abbassato si sente ripetere “Fai la brava !” Rimasta sola la signora ….non sorride più e si allontana con il suo passo incerto.

In fondo alla strada, sul marciapiede scorgo la miciona nera seguita da tre micetti neri, lucidi, in fila indiana che sgranano i loro splendidi occhi verdi…..sul mondo.

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sabato 10 luglio 2010

Amicizia é amore senza egoismo.

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FARE amicizia è un evento non programmabile.

AVERE un'amicizia è un privilegio,

CONSERVARE un'amicizia è una virtù.

ESSERE considerato un amico è un onore.

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giovedì 8 luglio 2010

Lelio Luttazzi è andato ....altrove.

Libero 9 luglio 2010
Il Giornale 12 luglio 2010
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E’ morto Lelio Luttazzi

Amarezza e profondo rimpianto per ciò che persone come il maestro e compositore Lelio Luttazzi hanno rappresentato.

La signorilità vera, istintiva, costante di questo personaggio rimane a confortare chi l’ha amato e stimato proprio per queste sue doti innate e accattivanti.

Uomini che, nella sfera del divertimento e della leggerezza hanno saputo inserire quel tocco signorile che li ha resi cari all’anima ce ne sono stati.

Ed è inevitabile avvicinare Luttazzi a Dapporto, Vialello, Corrado, Totò e tutti coloro che si sono attenuti a comportamenti che consentivano allo spettatore di apprezzare l’ironia veramente piacevole.

Mai volgari ! Ironici con la rara padronanza del doppio senso elegantemente allusivo. Con il cuore grato ti terrò nell’anima. Ciao Lelio (;-(

mercoledì 7 luglio 2010

Bambini idolatrati.

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La Stampa Forum 5/7/2010 9:16
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Bambini idolatrati ? Forse, ma sono la speranza. Con questo titolo il Direttore de la Stampa introduce il tema dell'amore genitoriale e termina lasciando capire che i nonni hanno diritto di impazzire per i loro nipoti. Con cortese obiettività ha però pubblicato nel Forum il mio intervento che trascrivo :

Caro dott. Calabresi, aveva ragione la sua nonna. E’ contro natura seppellire un figlio, ed é straziante sopravvivergli ! Ed ha ragione lei nell’affermare che loro, i figli, sono la speranza. Ma la premessa “bambini idolatrati” invita all’obiettività e al ritorno al significato vero del verbo amare. Che, nello specifico, significa formare, preparare alla vita.

Anch’io ricordo gli insegnamenti della mia nonna che affermava essere più formativo un “no” che un “si” e - di mio- aggiungo che la vita non propone la stessa atmosfera ovattata che i bimbi vivono in famiglia e molto del disorientamento adolescenziale, deriva proprio da questo essere impreparati a superare ostacoli.

Lasciar credere (certo inconsapevolmente) che si possa ottenere facilmente, pensare che possa bastare un sorriso per raggiungere uno scopo è diseducativo e il do ut des (insegnamento non verbale praticato nella mia famiglia) è sempre stato un valido monito.

In contrapposizione mi è stato insegnato “Se dai, dimentica e se ricevi ricorda” riservando il do ut des a ricordare l’importanza dell’impegno, del merito,. al valore della conquista. Adoro i miei nipoti e i miei pro/nipoti, ma guarderò sempre con cauto sguardo a qualunque tipo di eccesso. Anche dell’indulgenza.

Con la stima di sempre renata mucci

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lunedì 5 luglio 2010

Tutto è relativo.

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Se, per qualcuno sei tutto il mondo,

poco importa se per il mondo non sei nessuno !

sabato 3 luglio 2010

Tre luglio.

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Dopo la seduta dal coiffeur, mi osservo piacevolmente colpita. "Ma va ! Sono ancora una bella gnocca !"
Poi mi rimetto gli occhiali (;-( "Coraggio, dai"
Ma il coaffeur ha fatto comunque un buon lavoro. Peccato che faccia così caldo ! Prima ancora di rientrare all'ovile, la piega cede, la nuca è madida e il lieve trucco si è trasferito sul Kleenex che ho dovuto utilizzare per asciugare il sudore.
In casa il condizionatore funziona, l'anguria è dolcissima e fresca.Il gelato "stracciatella" della Carte d'or" è nel freezer pronto a riempire deliziosamente i vuoti della mia giornata.
Qualcuno sorriderà alla lettura di questo avventuroso, movimentato diario di un giorno di luglio e giungerà la sera, sperando che concluda il giorno nella più serena normalità. Per oggi è tutto. muccina

venerdì 2 luglio 2010

Non abituiamoci alla violenza !

Il Giornale - 1 luglio 2010
Bresciaoggi - 7 luglio 2010
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Studi approfonditi sul tema, rivelano che ci stiamo abituando alla violenza, con effetti negativi nella quotidianità. E il fenomeno, se non verrà arginato in tempo, produrrà effetti davvero nefasti.

Dobbiamo già confrontarci con l’egoismo dilagante. ma è d'obbligo convincerci che finché l’egoismo passeggerà indisturbato al braccio dell'indifferenza, la cancrena che minaccia l’umanità, avanzerà indisturbata.

Fortunatamente, a contrastare questa tendenza, tante belle famiglie, tanti giovani degni di stima, ci invitano alla speranza. Forse basterà che ci diamo una regolata, in tv e non solo, per contribuire ad avere meno aggressività nella vita.

Diamo meno audience ai programmi che non la meritano ed evitiamo che i nostri figli ci si appassionino. C’è il sole fuori ! –

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