lunedì 31 dicembre 2012

Eccolo qui il mio augurio per il 2013.

---------
Il mio augurio é una semplice, affettuosa esortazione.

Chi può, in queste luminose belle giornate di sole, si porti nelle vicinanze di un verde spazio. Lasci la vettura e si addentri camminando a cercare il silenzio, la serenità. Molte sensazioni ci distraggono dal contemplare ciò che ci circonda, ma è nel nostro personale interesse trovare il tempo da dedicare ai passi lenti.

A titolo di incoraggiamento ripeto, che ho letto Pascal e, in un particolare momento della mia vita, ne ho subito il fascino. Ma in seguito mi sono resa conto che – senza le elucubrazioni filosofiche, anche del grandissimo Pascal, potrei vivere, ma senza una passeggiata lenta e a sensi svegli in un bosco o senza un’alba tersa o un rosso tramonto direi convinta : “non vale la pena !
------------

giovedì 27 dicembre 2012

Ed è subito sabato.

----------------------------------
Settimana corta ! Ed è subito sabato.
E, a breve, saluteremo la conclusione di questo 2012. Ognuno tirerà le somme e, probabilmente, darà voce alle sue personali aspettative.Ciò che conta, in positivo, è che siamo qui e lo dico sorridendo, pensando alla mia mamma che ripeteva “L’importante è essere qui e poter brontolare “

Anche il caffè borbotta nella moka e fa dolce l’ascolto. Mmmmm !e io vi sorrido col mio ormai consueto, augurale buen dia.
-----------------------

mercoledì 26 dicembre 2012

E siamo al giorno dopo.

------------
Allora ? Ci siamo tutti ? Ancora strasazi e sereni, con il desiderio di rientrare nella beata normalità. Vero che è un po’ così ?


E pure è stato bello ! a volte bellissimo. Per altri velato di malinconia specialmente laddove le crepe matrimoniali privano della serenità. Qualcuno si è trovato a dover dire “ a Natale vai da papà e Santo Stefano lo passerai con me”. O viceversa.

E il Natale diventa un giorno più lungo di ogni altro giorno. Poi, cesserà la buriana degli auguri, doverosi o sinceri , che comunque connotano i giorni.

Dai, c’é ancora la festa di fine anno e poi potremo rientrare nella nostra personale routine. Uscirne sorridendo è ciò che conta. Vero ? Smack, bella gente !
---------------------

lunedì 24 dicembre 2012

24 dicembre 2012

pubblicta su Giornale di Brescia il 30 dicembre 2012
-----------------
Capita a volte di trovarsi davanti al foglio bianco con la sensazione di non riuscire a tradurre fedelmente un sentimento,.ma consapevoli che le parole arriveranno, spinte dal desiderio di accerezzare il lettore, in una forma che non sia ripetitiva e formale

Così semplicemente, in questo giorno, vi auguro la serenità interiore: che nasce dalla sensazione di essere utile "all'altro" nei mille modi che la quotidianità ci offre.


L'ascolto, ad esempio, che tanto scarseggia. La benevolenza, a volte oscurata dalla superficialità. La condivisione, il sorriso.Ognuno di noi SA, come porsi se non vuole ferire, se vuole partecipare.

E questo é il mio augurio affettuosissimo. E inoltre, vi auguro di avere accanto una persona, alla quale poter dire, con tutto il cuore "Jo te amo, mi imperfecto amor" .
---------------

sabato 22 dicembre 2012

Insieme, si vola più sicuri !

---------

.Uno stormo di uccelli vola basso circondato dalla nebbia che lo priva della vista del cielo, la loro dimora. Otto, forse dieci si librano uniti per volare verso mete a noi gnote con una decisione che sorprende.

Mi piace pensare che la loro sicurezza derivi dal sentirsi aggruppati, dal solidale intento che mira e consente la sopravvivenza. Mi piace pensare che l’stinto di mutuo soccorso sia la forza del loro sicuro andare. Privi di sentimenti meschini superano uniti le avversità e affrontano il loro ciclo vitale, affrontando serenamente uniti, i quotidiani eventi.


E penso a noi, al nostro insanguinato presente, al nostro incerto futuro, minato proprio da un individualismo esasperato, e da una falsa visione di quelle che sono le nostre essenziali, irrinunciabili, vere necessità. E, una volta di più mi rendo conto del fatto che se non facessi stormo con voi.....non potrei volare. Grazie amici y buen dia.
-----------

mercoledì 19 dicembre 2012

Sorridendo.

-------------
Ho voglia di dedicarmi a pigri pensieri per vivere i fatti di oggi o di ieri. Di un ieri lontano quando credevo di tenere il futuro nella mia mano. Ai giorni dei progetti, delle aspettative, al tempo dei passi decisi, arditi, sicuri, leggeri. A quando mi sentivo invincibile , quand’ero instancabile, agile e forte.


O gustare l’oggi che mi vede più lenta, e con scarso futuro, sorridere complice a chi è come io ero, e senza darlo a vedere io gli faccio l’occhiolino.


Mi fermo a guardare la clessidra che ha tanta sabbia sul fondo adagiata, a testimoniare la vita passata. E osservo la sabbia residua pensando “che importa” io sono in ogni granello che non passerà senza ch’io l’abbia tutta assaporata, quella sabbia che vedo dorata.


E’ vero, ho voglia di pigri pensieri e poco m’ importa, che siano di oggi o di ieri. Sono soltanto dolci, sereni pensieri.
--------------

lunedì 17 dicembre 2012

La giusta ottica.

.................
Vuoi sapere se é istintivamente gentile e naturalmente disponibile ?

Osserva il suo comportamento con le persone che non gli saranno mai utili, e potrai farti un’idea della sua vera natura.
-----------------

martedì 11 dicembre 2012

Amarcord di un Natale lontano.

pubblicata su OGGI.it il 4 dicembre 2012
su Bresciaoggi............il 6 dicembre 2012
Il Giornale..................l'11 dicembre 2012
-------------------------------

Ho vissuto la mia infanzia in una famiglia ricchissima, che non aveva una lira e pure mi ha lasciato un patrimonio inestimabile di ricordi che ancora bastano al mio cuore.

Tra altro io e mia sorella Anna avevamo facoltà di invitare un povero per il pranzetto di Natale, rigorosamente impostato su agnolini in brodo e gallina lessata ripiena .Lo sceglievamo con cura tra quelli che, sulla strada che ci portava a scuola, sostavano accovacciati nell’androne della Chiesa della Grazie.

E il giorno di Natale i regalini erano per lui (o lei) Un fazzoletto pulito e profumato, una bustina di borotalco, saponetta e una collanina infilata da noi e se era un uomo una bottiglia “di quello buono”.Che giorno fantastico era quello !

E oggi, mentre riaffiora nel ricordo, asciugo col dorso della mano qualcosa di inaspettato. E’ una lacrima che non riuscirà ad arrivare al tremito delle labbra.
--------------------------

sabato 8 dicembre 2012

8 dicembre 2012 ore 7

-------------------


Tre o quattro uccelli neri solcano un cielo uniforme, l’aria è asciutta, secca, gelida e pulita. I tetti imbiancati, la neve che sosta sui rami fronzuti e tutto offre il panorama natalizio che rallegra grandi e piccini. E le strade sono incredibilmente pulite. Efficienza comunale evidentemente, e il cittadino ringrazia. Non posso rendermene conto visivamente, ma mi piacerebbe constatare che anche il cittadino ha fatto la sua parte, almeno pulendo la sua soglia.

E io, non posso impedirmi di essere quasi felice. Lieta di sentirmi bellissima (ieri sono andata dal coiffeur) di indossare quel golfino che mi piace tanto. Di mettermi un po’ di profumo “sui globi”. Non so se passerà qualcuno da me . So che tutti sono, spero gioiosamente, impegnati. Il telefono squilla già e mi porta un po’ d’affetto che ricambio.

Non mi resta che andare a svegliare Ketti e provvedere alla sua toilette. Con una spugna intiepidita le laverò gli occhietti e con l’altra le laverò la farfallina e il culetto, la spazzolerò e la premierò con un bocconcino particolare .

The end per ora.
-------------------------- 

mercoledì 5 dicembre 2012

Dicembre !

-----------------------
Erano gli anni in cui la giovinezza gestiva il mio tempo, dalla strada saliva il suono delle cornamuse e intono c’era la neve.

La vasta cucina,con il camino acceso o la confortevole “cucina economica” (la stufa sulla quale si cucinava) era l’unica stanza calda di tutto l’appartamento e lì ci si ritrovava sempre, sereni o immusoniti, ma insieme.


E, a connotare quei giorni speciali, un piatto di caldarroste, una filastrocca, la bottiglia di vino buono per papà, il presepio con il laghetto in carta stagnola, qualche mandarino, il torrone, il panettone e i nonni sorridenti .


Poi la tombola, o il gioco dell’Oca e in successione di tempo Il mercante in fiera,rendevano speciali i pomeriggi del giorno di un Natale e Santo Stefano che diventavano veramente indimenticabili.

I nostri figli avranno i loro ricordi legati alla stupefacente bellezza dei loro anni verdi, degli anni del non ritorno, ma Io mi auguro soltanto E SPERO che tutti preparino un cestino di cose diverse e buone, per chi non ha nulla.


Si offrono direttamente o si portano alla Caritas o in Parrocchia, ma che siano i nostri ragazzi a privarsene e a consegnarli. Questo dovrebbe essere il senso vero del NaTALE dal quale trarre un dolcissimo, insostituibile motivo di intima gioia.


Buon dicembre amigos !
------------------

martedì 4 dicembre 2012

1936/2012

----------------
Avevo otto/nove anni quando, a fine settembre, andavo con la nonna sulle colline dell’entroterra gardesano per approvvigionarci di quella legna leggera che serviva per accendere il camino. Nonna portava una borsina con una bottiglia d’acqua e il pane biscottato. Raccoglievamo anche legna di vigna e ne facevamo piccole fascine che lasciavamo in un posto segreto da dove il nonno le prelevava con la carriola.


E in giornate fredde come queste, la nonna usava un po’ di quella legna per scaldare il latte della colazione che io facevo, sempre avida e felice. Ma, talvolta dal pentolino posato sul trepiede di ferro, il latte “andava di sopra” e quell’odore che oggi mi sembra profumo, disturbava la nonna, e mi faceva ridere.


Oggi nella moderna cucina linda io, nonna a mia volta, ripenso al tempo andato di cui ricordo il sereno scorrere fino a quel maledetto 1940 che ci ha trascinati nell’orrore e nella paura. Ma questo è un altro discorso.


E benedico la possibilità attuale che mi consente di augurarvi : Buon giorno bella gente !
-----------------------

domenica 2 dicembre 2012

Una storia da libro Cuore.

-------------------

Una storia vera. Ho vissuto la mia infanzia in una famiglia ricchissima, che non aveva una lira e pure mi ha lasciato un patrimonio inestimabile di ricordi che ancora bastano al mio cuore.

Tra altro io e mia sorella Anna avevamo facoltà di invitare un povero per il pranzetto di Natale, rigorosamente impostato su agnolini in brodo e gallina lessata ripiena .

Lo sceglievamo con cura tra quelli che, sulla strada che ci portava a scuola, sostavano accovacciati nell’androne della Chiesa della Grazie. E il giorno di Natale i regalini erano per lui (o lei) Un fazzoletto pulito e profumato, una bustina di borotalco, saponetta e una collanina infilata da noi e se era un uomo una bottiglia “di quello buono”.

Che giorno fantastico era quello ! E oggi che riaffiora nel ricordo, asciugo col dorso della mano qualcosa di inaspettato. E’ una lacrima che non riuscirà ad arrivare al tremito delle labbra.

The end
------------------------