domenica 31 ottobre 2010

Ubriachi al volante.

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E l’unico deterrente è il ritiro della patente per un periodo davvero punitivo e comunque per non meno di sei mesi. E in caso di incidenti gravi costringere questi incoscienti a vivere da pedoni e quindi a rischio, molto a lungo.

Oggi, senza l’automobile è problematico gestire la quotidianità e per chi si mette al volante dev’essere istintiva e imprescindibile LA SOBRIETA’. Indossare il casco sulle due ruote, allacciare le cinture in macchina, non usare il cellulare (se non è a viva voce), non fumare dovrebbe essere naturale.

Non bere prima di porsi alla guida dovrebbe essere ovvio. Ma ci vuole uno spauracchio davvero preoccupante per ottenere che tutto ciò diventi stile di vita. Purtroppo, confidare nel buon senso, ha dato e continua a dare, risultato molto deludenti.

Quindi “severità “verso i trasgressori dovrebbe essere comportamento imprescindibile da parte di chi deve vigilare sull’incolumità dei cittadini.

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venerdì 29 ottobre 2010

Il prezzo della marcia in più.

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Se hai molti pregi….impara in fretta a farteli perdonare !
muccina
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mercoledì 27 ottobre 2010

Che barba, che noia !

Bresciaoggi dell'8 novembre 2010
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Magari si trattasse soltanto di noia. Ma certa stampa e molta televisione si rende conto del danno che provoca ? L’umanità è sempre stata come si rivela oggi, ma oggi ne veniamo a conoscenza quasi in tempo reale. E indulgere in descrizioni ed immagini provoca allarme in tutti e lo stress dilaga.

Non credo che informare voglia dire sviscerare, enfatizzare, indulgere sul macabro !

Vale davvero la pena di immolare sull'altare dell'audience o della concorrenza, qualsiasi valore ?

Questo è il nodo della questione. Ma nessuno ricorda più che i principi dell'informazione dovrebbero riferire "CHI - DOVE E QUANDO" anziché blaterare su ipotesi più o meno fantasiose e ripetitive ? ? ?

Non è il caso di distinguere concretamente tra informazione, gossip e morbosità ?

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domenica 24 ottobre 2010

Semplicemente.

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Prima del matrimonio, tenete gli occhi bene aperti .
Dopo il matrimonio, ogni tanto, chiudetene uno !
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giovedì 21 ottobre 2010

La carta vincente.

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L’amica seduta di fronte a me ha sollecitato l’incontro per trovare conforto a un forte disagio. La mia iniziale disponibilità è silenziosa mentre i pensieri turbinano in congetture di ogni genere : un lutto? una grave malattia? Il comportamento preoccupante del figlio? Un problema di droga? Un handicap?

Perché queste sono, nella mia scala dei valori, le cose che possono giustificare l’angoscia che leggevo su quel volto. E poi…lo sfogo: “Mio figlio è tornato dopo un lungo soggiorno in Africa, innamorato al punto da non riuscire a intravedere ostacoli, E’ tornato con lei e vuole sposarla. Lei è etiope,bellissima,ma di un’altra religione, di costumi diversi. Non so nemmeno con quale rito intendono sposarsi…Si amano…ma…” conclude tra le lacrime “Non so darmi pace!”

Il mio sollievo è quasi palpabile; e cerco le parole adatte a ridimensionare i motivi della sua pena : “Per fortuna siamo di fronte ad un problema…non ad una tragedia e come spesso accade la parte del genitore diventa solo quella dello spettatore. Tutto quello che possiamo fare è non aggravare la situazione, già pesante provocata, però, dall’amore! Questo piccolo, immenso, delicato, granitico dono…che può fare miracoli!

E come sempre, possiamo offrire il nostro aiuto schierandoci dalla loro parte, dimentichi di noi, dei nostro sogni che, ormai, non coincidono più con i loro! Dirottando tutte le nostre speranze sulla durata di un sentimento che, cementato dalle inevitabili difficoltà, sappia resistere all’insulto del tempo e dei pregiudizi. Guarda negli occhi la donna che tuo figlio ha scelto e lascia che il cuore ti aiuti, fin d’ora, a vedere in lei anche l’artefice del tuo futuro di nonna”.

Immerse totalmente nel dialogo percepivamo, del mondo intorno a noi, soltanto il fruscio. C’era unicamente il suo problema e la mia totale, trepida partecipazione., Quando ci congediamo, mi resta la speranza di averla aiutata a riprendere tra le mani l’unica carta sempre vincente : quella disinteressata dell’amore!

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lunedì 18 ottobre 2010

Ottobre.

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Dopo la fresca pioggia di ieri, due folte, dorate betulle lasciano cadere sul prato le ultime goggioline e mandano - dal giardino condominiale,verso le mie finestre - barbaglii biondi .

Dolcemente accolgo il loro invito al sorriso.

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sabato 16 ottobre 2010

Scuola e apprendimento.

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Mi viene chiesto spesso : “ Lei è laureata, vero ?” No, non lo sono.Il mio percorso scolastico si è concluso con il diploma di “avviamento al lavoro” conseguito al termine della scuola media.

Ma c’è da esaminare come era intesa al tempo la scuola. Sette/otto ore ogni giorno (compreso un efficace "doposcuola".) Niente scioperi, una giusta dose di severità, importanti "compiti delle vacanze", buoni e talvolta ottimi insegnanti e il senso del dovere precocemente inculcato. Ecco com'è stata la mia scuola media che mi ha consentito di seguire mio figlio fino al diploma, senza difficoltà notando - già allora - notevoli carenze nell'insegnamento. e quando é venuto il turno delle mie nipoti lo squallore è apparso in tutta la sua tragicità. Oggi lo attestano fior di Magistrati che compiono vergognosi errori d’ortografia e ignorano la grammatica. Una dilagante miseria intellettuale! Le mie nipoti non conoscono un poeta italiano e quel poco che sanno l'hanno appreso per scelta personale. Un po’ triste il panorama. E stato detto “Aboliamo il nozionismo! Cosa serve mandare a memoria brani di poesia!” Ma per favore! Io recito ancora a memoria le poesie del Pascoli, del Leopardi, del Carducci del Giusti (Sant’Ambrigio in particolare) e mi fanno compagnia i brani dei Promessi Sposi, dell’ Iliade e dell’Odiessea. e sono viva, vegeta e piena di gioia. Non credo che sia lo scarto generazionale che ispira le mie parole ma, piuttosto il rammarico per il dispendio di tempo e di energie al quale vengono comunque sottoposti i nostri ragazzi in una scuola che sembra far acqua da tutte le parti. Almeno guardando i risultati su diplomati e laureati che devono rimboccarsi le maniche per imparare veramente.

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martedì 12 ottobre 2010

Gli eroi della miniera.

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Qualcuno saprà dire al mondo perché non ci si occupa con costante attenzione di quanto avviene là, dove una trentina di minatori aspettano, nelle viscere della terra., di poter riabbracciare i loro cari e di rivedere la luce ?

Lavoratori che operano nell’oscurità non metaforica, per compensi appena sufficienti si trovano da troppi giorni e altrettante notti sorretti soltanto dalla speranza e dall’amore di chi li attende.

Perché la loro storia non occupa le prime pagine ? Perché le televisioni - che hanno dedicato ore ed ore ad eventi di più scarso spessore, - non ci hanno consentito di seguire quotidianamente l’opera dei soccorritori.

Forse, gli Organi preposti all’ Informazione lo faranno adesso, nella fase risolutiva, ma le carenze di questo periodo non si cancelleranno. Le informazioni dovevano essere continue, martellanti, intense ed efficaci al punto da rendere palese la solidarietà umana che non può essere morta !

E’ vergognoso che questi eroi del quotidiano non abbiano avuto l’attenzione del mondo intero a conforto del loro soffrire. E pure, io voglio credere saremo stati in molti al loro fianco in queste interminabili ore.

E in molti aspettiamo con ansia questo loro sacrosanto diritto “a riveder le stelle”

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dal cinque di agosto questa tragedia va avanti. Li tireranno fuori presto si spera , questi trentatré eroi che usciranno dal buio nero della terra. Eroi veri.

domenica 10 ottobre 2010

Sarah. L'orrore è servito.

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L’orrore in diretta. Il piacere dello scoop.

C’ é ancora – purtroppo – chi fa il giornalista per appagare il suo ego e dimentica che il giornalismo è soprattutto una missione.

Prevede doti di tatto e rispetto verso chiunque e non soltanto prontezza e intelligente tempestività.

Forse è il caso di fare una seria riflessione che metta al primo posta un po’ di umana comprensione.

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venerdì 8 ottobre 2010

Voglia d'amore.

Se guardi in cielo e fissi le stelle

se senti dei brividi sotto la pelle

non coprirti per cercare calore,

non hai freddo, hai voglia d’amore.

Gibran

mercoledì 6 ottobre 2010

Amarcord della vendemmia.

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L’editoriale del lettori de LA STAMPA 5 ottobre 2010

Bresciaoggi ....................15 ottobre 2010

Correva l’anno 1946. Sparsi nelle vigne, uomini, donne, ragazzi di tutte le età ci si dava da fare per staccare i turgidi grappoli che venivano adagiati nelle capaci gerle che robusti uomini si caricavano sulle spalle per poi rovesciarle sul carro.

E quando stanchi, felici e affamati ci si accingeva a rientrare i più svelti e fortunati riuscivano a saltare su quel carro per fare l’ingresso in cascina cantando a squarciagola..

Nel vasto cortile sassoso le donne che non erano scese tra i filari, avevano approntato il pranzo per tutti.

Io mi divertivo nel collaborare alla preparazione ed era questo il motivo che mi spingeva a sgattaiolare per tempo dalle vigne per partecipare a quel rito. Su robusti cavalletti venivano poste lunghe assi rettangolari che, ricoperte di carta bianca, davano proprio l’idea di un festoso banchetto. Piatti, bicchieri, pane e tante, tante polente frutto del contributo di tutte le famiglie che ne cuocevano anche più d’una.

Sempre all’aperto sul fuoco acceso tra grosse pietre, un trepiede di ferro sosteneva la bassa, larga padella di ferro dal lungo manico nella quale soffriggeva il burro profumato e salato nel quale venivano soffritte le uova per essere servite con la polenta : due per ogni partecipante!. Un lusso.

Tanta insalata, salame affettato, formaggella di cascina, qualche fiasco di vino e due o tre secchi di acqua freschissima ( unica cosa di cui ci si poteva servire a volontà). Sul finire compariva una fisarmonica e tra sfottò, risate e punzecchiature di zanzare si inserivano i cori, timidi sulle prime e poi, con il concorso di tutti, perfino troppo sonori.

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lunedì 4 ottobre 2010

Il valore del tempo.

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Il tempo non aspetta nessuno.

Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che desiderano rivedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.

Ogni attimo ha grande valore.

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sabato 2 ottobre 2010

Anche settembre se n'é andato.

Il Giornale - 1 ottobre 2010
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Avete voglia di fermarvi brevemente, con me, per salutare settembre ?

Fermiamoci un attimo per salutare il tempo che non torna !

Settembre :carezzevole brezza, chiare serate, buio stellato. Giorni brevi e languore di lunghe notti, voglia di casa, profumo di cucina , vino rosso nei calici, voglia di tenerezza. Finestre che si chiudono sigillando il privato.

Foglie che volteggiano, presaghe d'autunno. .Pampini in festa e turgidi grappoli.

Settembre traghetta il sole d'agosto verso gli adescanti colori giallo/ruggine d'ottobre.

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