In un giorno qualunque che non dimenticherò, una giovane coppia entra nel bar dove sto assaporando il mio caffé e noto che la signora, palesemente incinta, si appresta a prendere posto al tavolino vicino al mio, mentre il suo compagno sosta indeciso in piedi accanto a lei.
Distraendo lo sguardo dai due mi accingo a sfogliare il giornale quando mi colpisce il tono accorato di lei che sollecita il giovane a prendere posto al suo fianco. Quasi senza volerlo il mio cuore registra l’interessante esposizione cogliendo l’irruenza che sottolineava l’ efficacia dei contenuti.
“Amore, siediti vicino a me…parliamone. E ascoltami bene perché sono incavolata nera. Comincio io perché tu alludi e tronchi, butti il sassolino e ti nascondi, ma lanci messaggi che ..….cominciano a rompere….. Le tue allusioni, nemmeno tanto scherzose, non mi confortano e oltre tutto mi amareggiano. Sinceramente mi sembrano anche un po’ infantili :
“Certo, ormai per me non hai più tempo!.” Adesso prima di tutto nei tuoi pensieri c’è lui.” Ti sembra il caso di fare dell’ironia? Non pensi che io sia invece un po’ spaventata, anche se molto felice? Non pensi che il tuo sia un modo sbagliato di rapportarsi con i sentimenti? Non pensi che le tue sciocche gelosie mi facciano pensare di averlo già un bambino al mio fianco? Cavolo! Io ci conto sulla tua comprensione, sul tuo sostegno. E poi, non è molto difficile capire quando due sentimenti importanti possono convivere.
Con te la condivisione è completa perché include passione, affetto, progettazione, complicità. Con nostro figlio dovrò investire il totale altruismo per prepararlo a farcela da solo. Come donna mi sento protagonista, mentre come mamma sarò costantemente mobilitata per aiutarlo e crescere, per dirottare tendenze negative verso traguardi positivi, per accogliere sfoghi, gratificare comportamenti, preparare a rinunce, favorire aspirazioni, stimolare l’impegno, alleviare lo sconforto, offrendogli senza sosta l’attenzione alla quale ha diritto.
Credi davvero che tutto questo non mi spaventi un po’? Lo so che si chiude un periodo spensierato della mia vita e come potrò affrontare ciò che mi aspetta se non potrò rifugiarmi in te, se non avrò da te sostegno, incoraggiamento, fiducia, collaborazione. Metti da parte la facile ironia e tieni la mia mano nella tua perché io possa stringerla nei momenti dei miei prevedibili cedimenti. Io dovrò maturare, ma…cavolo dovrai farlo anche tu!
Quando poi dovremo favorire nostro figlio nel suo ruolo autonomo e guardarlo da spettatori del suo “andare avanti”, cercherò i tuoi occhi e mi stringerò a te per sussurrarti con l’ amore di sempre : “In lui che se ne va e in te che rimani… c’é tutta me stessa”. Mi aiuterai a realizzare tutto questo?
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Il bar è affollato, ripiego il mio giornale, e sfioro i due con lo sguardo. Lui le tiene affettuosamente la mano e le rivolge un sorriso innamorato. Mi avvio all’uscita portando nel cuore lo splendido messaggio di una sconosciuta…che conosco : una donna, una mamma.
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Passeggiando nella vita. ed.2005- pag.16
Giornale di Brescia - 12 maggio 2003
Distraendo lo sguardo dai due mi accingo a sfogliare il giornale quando mi colpisce il tono accorato di lei che sollecita il giovane a prendere posto al suo fianco. Quasi senza volerlo il mio cuore registra l’interessante esposizione cogliendo l’irruenza che sottolineava l’ efficacia dei contenuti.
“Amore, siediti vicino a me…parliamone. E ascoltami bene perché sono incavolata nera. Comincio io perché tu alludi e tronchi, butti il sassolino e ti nascondi, ma lanci messaggi che ..….cominciano a rompere….. Le tue allusioni, nemmeno tanto scherzose, non mi confortano e oltre tutto mi amareggiano. Sinceramente mi sembrano anche un po’ infantili :
“Certo, ormai per me non hai più tempo!.” Adesso prima di tutto nei tuoi pensieri c’è lui.” Ti sembra il caso di fare dell’ironia? Non pensi che io sia invece un po’ spaventata, anche se molto felice? Non pensi che il tuo sia un modo sbagliato di rapportarsi con i sentimenti? Non pensi che le tue sciocche gelosie mi facciano pensare di averlo già un bambino al mio fianco? Cavolo! Io ci conto sulla tua comprensione, sul tuo sostegno. E poi, non è molto difficile capire quando due sentimenti importanti possono convivere.
Con te la condivisione è completa perché include passione, affetto, progettazione, complicità. Con nostro figlio dovrò investire il totale altruismo per prepararlo a farcela da solo. Come donna mi sento protagonista, mentre come mamma sarò costantemente mobilitata per aiutarlo e crescere, per dirottare tendenze negative verso traguardi positivi, per accogliere sfoghi, gratificare comportamenti, preparare a rinunce, favorire aspirazioni, stimolare l’impegno, alleviare lo sconforto, offrendogli senza sosta l’attenzione alla quale ha diritto.
Credi davvero che tutto questo non mi spaventi un po’? Lo so che si chiude un periodo spensierato della mia vita e come potrò affrontare ciò che mi aspetta se non potrò rifugiarmi in te, se non avrò da te sostegno, incoraggiamento, fiducia, collaborazione. Metti da parte la facile ironia e tieni la mia mano nella tua perché io possa stringerla nei momenti dei miei prevedibili cedimenti. Io dovrò maturare, ma…cavolo dovrai farlo anche tu!
Quando poi dovremo favorire nostro figlio nel suo ruolo autonomo e guardarlo da spettatori del suo “andare avanti”, cercherò i tuoi occhi e mi stringerò a te per sussurrarti con l’ amore di sempre : “In lui che se ne va e in te che rimani… c’é tutta me stessa”. Mi aiuterai a realizzare tutto questo?
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Il bar è affollato, ripiego il mio giornale, e sfioro i due con lo sguardo. Lui le tiene affettuosamente la mano e le rivolge un sorriso innamorato. Mi avvio all’uscita portando nel cuore lo splendido messaggio di una sconosciuta…che conosco : una donna, una mamma.
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Passeggiando nella vita. ed.2005- pag.16
Giornale di Brescia - 12 maggio 2003