martedì 28 ottobre 2008

Quattro regole fondamentali. La quarta :

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Infine, la quarta regola, la più preziosa dei valori, è la fedeltà. Fedeltà alle promesse, ai contratti, agli altri, a sé stessi.
BISOGNA ESSERE DI COLORO SUI QUALI SÌ PUÒ CONTARE.
La fedeltà non è una virtù facile. Mille tentazioni ostacolano l'impegno preso. "La fedeltà nel matrimonio - diceva Bernard Shaw - non è più naturale all'uomo di quanto lo sia la gabbia alla tigre". Senza dubbio. Nessuna fedeltà è "naturale". Nasce da una decisione volontaria, senza tregua rinnovata, che ci fa superiori alla nostra natura. Ma ci procura la gioia duratura di essere in accordo con noi stessi. Io mi rifiuto un piacere presente per assicurarmi l'immensa felicità futura: di riguardare il mio passato senza vergogna, persino con chiarezza. Ogni società i cui cittadini non vivano che per i loro piaceri fuggitivi, ogni società in cui gli uomini non hanno più fiducia gli unì negli altri; ogni società i cui membri sì abbandonano e cessano di volere, è una società condannata. Le tecniche cambiano i modi di agire; non cambiano né il valore dell'azione, né le ragioni che la muovono, né il dovere della fedeltà. Fu così al principio e sarà così alla fine. André Maurois

10 commenti:

Manolita ha detto...

Buon giorno mia muccina.
Siamo quì, a conversare mentre sorseggiamo il nostro caffè virtuale.
Nel tuo passaggio al mio blog, mi hai lasciato qualcosa che è raro ricevere in dono. Sei un'amica speciale e molto cara al mio cuore; gioisci per la mia gioia, partecipi ai miei crucci che intuisci senza che io dia loro voce, nel silenzio della distanza le nostre sono parole che volano sulla rete: la tua amicizia è un dono prezioso.
Grazie.
Besitos...............

Luigina ha detto...

Muccina questa è la regola più impegnativa e difficile da rispettare credo. Nel mio piccolo cerco di essere una persona su cui gli altri possono contare, però contrariamente a quello che dice B.Shaw non ho mai vissuto la fedeltà al matrimonio come una gabbia, ma mi è venuta naturale e mi ha aiutato a mantenere la fedeltà alle altre promesse,contratti, persone e prima di tutto a me stessa. Buona giornata!

GlitterVictim ha detto...

Più che una regola la fedeltà è un valore, spero meno raro di quel che credo.

Un abbraccio,
GV

riri ha detto...

Ciao Renata,grazie:-)
Riguardo al tuo post interessante,anch'io penso che la fedeltà non vada vissuta come un limite,un carcere,un posto senza più spazi personali,no,penso che la fedeltà sia una scelta di vita,è armonia con se stessi,è pensare con la testa (con il cervello) e non con i sensi.Io ho scelto la fedeltà,senza alcuna imposizione,perchè sono convinta che in un rapporto sia bello amarsi,certo tutti hanno avuto occasioni per "tradire",forse per alcuni è stato più difficile resistere,ma il tradimento vero,per me,è stare con 2 persone contemporaneamente,questo vale sia per l'uomo che per la donna,visto che siamo in regime di parità.
Ti abbraccio,muccina.

Renata ha detto...

Ciao ZAHXARA - un bell'incontro il nostro. riusciamo a trasmetterci buone sensazioni che nascono spontanee. Buona giornata.
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LUIGINA-eccomi qui a condividere quasi tutto. Un solo contrasto, Se la fedeltà è impegnativa, prima o poi... cesserà di esistere.Troppe tentazioni in giro, specie per i maschietti! La vedo più come offerta spontanea e ineludibile.Nel matrimonio, intendo. Bacio.
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Eccola qui la gentile GLITTER. Buongiorno anche a te. Certo la fedeltà in ogni suo aspetto è un valore. Qui viene chiamata "regola", ma il significato è quello che tu hai messo - più adeguatamente - in luce. Buen dia.
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Ciao Riri, la tua frase conclusiva si fonda sulla schifezza continuata, egoistica e deteriore. Se la scopri in un rapporto vissuto con cieca fiducia, vai letteralmente in ginocchio. e...rialzarsi, non è impresa facile.
Per tutto il resto, grazie e ancora tanti tanti tanti tanti affettuosi auguri. muccina

enne ha detto...

Ho letto i quattro punti ma ti lascio un commento qui.
In linea di massima ci siamo, ma negli anni devo ammettere di essere diventata molto meno idealista.
E di riuscire, ciò nonostante, ad avere una discreta opinione di me. Discreta, che è già tanto.
Un saluto, Renata.

ps.
Sono note disambigue: ho cambiato blog e identità. :-)

Anonimo ha detto...

Mi sembra che André fosse un tipo che con le parole sapeva lavorare bene, ma mettere in atto...è difficile. La fedeltà non è un lavoro, non è un dovere...dovrebbe essere un piacere spontaneo. A volte però si creano le condizioni perché a questo piacere si vien meno. Perdonare e perdonarsi, dopo, è sempre difficile, ma essere umani vuol dire anche sbagliare e poi cercare di riparare agli errori. Altrimenti si sarebbe perfetti in un mondo che perfetto non è (e nemmeno perfettibile, temo).

Renata ha detto...

Ciao BISLACCA, non solo "crescendo" diventiamo meno idealisti, ma anche più selettivi, meno creduloni e più cauti. Lo considero un miglioramento. Purché si conservi intatta la voglia di sognare.
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Sempre realistica l'amica ALIANORAH. Non si può dissentire, infatti. Anch'io, nel mio piccolo sono la prova di ciò che affermi. Propongo concetti che sanno di equilibrio e di concretezza che sono in gran parte il risultato degli errori commessi. Ciò non deve togliere nulla a concetti condivisibili e saggi.

Aliza ha detto...

con un po di ritardo commento il tuo post, cara muccina, post molto serio fondamentale direi. Si la fedeltà è fondamento base della vita personale e sociale. Fedeltà a noi stessi che io leggo come libertà di essere autentici, fedeltà verso gli altri come rispetto degli altri. Fedeltà che non impedisce di cambiare idea, perchè la vita insegna ogni giorno, ma fedeltà come affidabilità. Ringrazio Dio per la fedeltà nel matrimonio, perchè non è stata un obbligo ma un dono reciproco, perchè aver preso questo impegno ci ha aiutato e lo ha trasformato in dono. baci A.

Renata ha detto...

ALIZA -Sempre in menpo se è per aggiungere preziosiotà ad un post già interessante.Posso affermarlo perchè non è farina del mio sacco. Io ho fatto volentieri da tramite, dirottandolo a chi lo apprezza.

Le tue parole (specie quelle conclusive) mi hanno fatto venire un brividimo, tra la commozione e la gioia. Belle, espressioni, molto intense. Grazie cara Aliza.