domenica 3 agosto 2008

Inglese e dintorni

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L’argomento è veramente “light” (o se preferite, leggero) Sento con una certa frequenza espressioni di malcontento riferite all’uso di vocaboli inglesi nel linguaggio giornalistico e commenti decisamente irritati, come questo: “Di questo passo, ci sentiremo stranieri… a casa nostra; ormai quando leggo un giornale devo tenere a portata di mano il vocabolario d’inglese.”
E’ vero che l’impostazione giornalistica indulge nell’uso di termini inglesi che possono suscitare perplessità, ma l’eccessivo risentimento suscitato mi ha portato a fare alcune considerazioni. Prendiamo il termine “blister” come lo traduciamo? “involucro per pastiglie separate l’una dall’altra?” e feeling? hamburger?
Forse è più semplice non ostacolare l’uso di quelle parole straniere che si avviano a diventare di uso spontaneamente quotidiano come è avvenuto per garage, pedicure, cardigan, coaffeur, abatjour e tante altre. A chi reagisce accalorandosi e tentando di coinvolgerci, possiamo rispondere con un laconico “no comment” sicuri, comunque, di essere compresi.
La possibilità di scelta rimane ed è, oltre che soggettiva, soprattutto libera . .r.m.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

..buongiorno alla nottambula o supermattiniera Renata...:-)

Molto interessante l'argomento che proponi e concordo, per grandi linee, su ciò che dici.
A volte è certamente difficile trovare la traduzione, in una sola parola italiana, di qualche termine inglese, ma è altrettanto vero, che, a volte, il termine italiano ci sarebbe pure (ma a quest'ora del mattino, in verità, non me ne viene in mente, nemmeno uno...:-))...

Colgo l'occasione per ricordare, che in questa epoca, dove "tutti" sappiamo l'inglese,MOLTI SBAGLIANO PENOSAMENTE, apponendo nei negozi, improponibili cartelli con scritto NON-STOP, invece dell'esatto NO-STOP (l termine "non" in inglese non esiste...quindi...)
Un saluto affettuoso
Arianna

calendula ha detto...

Per consolare gli incosolabili puristi della lingua italiana, gli possiamo ricordare che parole come pasta, pizza, e bravo, sono utilizzate in tutto il mondo !!!

Renata ha detto...

Ciao, cara Arianna. Giusta la tua osservazione da accostare all'abuso di quella esse finale usata spesso a sproposito dai molti che non si preoccupano di conoscerne l'esatto significato che nemmeno io conosco.Un besito's.

Renata ha detto...

Ciao Calendula! Giusta osservazione, E poi....saperne di più con il minimo impegno....non è sempre una buona cosa ? Buona domenica e grazie.

Pellescura ha detto...

Calendula, devi smetterla di dire le stesse cose che penso io..
:-)
Buona Domenica a tutti.