mercoledì 23 luglio 2008

Guerra agli allucinogeni.

Pubblicato su La Stampa il 23 luglio 2008
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News! E' in arrivo una nuova micidiale droga che ha già cominciato a mietere vittime e la preoccupazione diventa angoscia. I nostri giovani, la parte più importante e promettente della nostra società, è in pericolo.

Per ingenuità , per naturale baldanza per curiosità per tutto ciò che correda l’età giovanile e che spesso si ammanta di incoscienza. Per questi motivi, quindi, oggi il problema richiede interventi forti.

Come sempre e ancora, a cominciare dalla famiglia perché è lì che si devono mettere
in luce i problemi, le insidie. E a scuola, naturalmente, insomma ovunque sia possibile aprire la mente dei ragazzi in ordine ai pericoli che queste sostanze contengono.

Rimanere istupiditi, col cervello in disordine o morire queste e solo queste sono le prospettive e non è allarmismo. Ne parlavo ieri con una diciassettenne che mi ha molto confortato.

Diceva giustamente Edvige che la prospettiva di vivere sensazioni che non lasciano traccia nei suoi ricordi, la allarma perché se è da criminali uccidere, lo è altrettanto annientare le personali facoltà migliori per assumere atteggiamenti incontrollabili.

Lei frequenta le discoteche, ma vi accede sempre e soltanto con un groppo di amici fidati, conosciuti, puliti. Ma paventa ancora l'eventualità che qualcuno le somministri bevande già alterate da sostanze allucinogene e di ciò si è convinta esaminando il caso della ragazza morta in Spagna.

Secondo Edvige una ragazza normalmente rigorosa nelle sue scelte, avrebbe dovuto accedere e rientrare con la sua amica e non allontanarsi con uno sconosciuto in macchina o in angoli solitari.

Cos'è avvenuto ad alterare il suo equilibrio?, Considerato che ha pagato a così caro prezzo la sua imprudenza, la mia interlocutrice voleva trarne un mònito.
Cautela, cautela e ancora cautela e porsi - inoltre -davanti alla realtà di quei centri di recupero dove alcuni ragazzi si aggirano confusi e fragili.

E' quella la prospettiva, quindi se vogliamo davvero trarre un mònito, facciamolo con Edvige e facciamolo subito - .r.m.
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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante, come al solito, il tema che poni.
In merito, vorrei focalizzare l'attenzione sulla scuola -e non perchè la famiglia sia meno importante...anzi...-, ma per il fatto che sia notevole il numero di ore che i ragazzi passano in quell'ambiente.

Non ci dimentichiamo che i ns ragazzi, prima di essere ragazzi sono bambini e ragazzetti...che vivono, quindi, quella che io chiamo "l'eta della spugna"....ovvero il tempo in cui, con estrema naturalezza, ASSORBONO TUTTO CON ENORME FACILITA'...
...perchè allora non cogliere questa opportunità, non solo per guidare i ragazzi nella NON RICERCA della droga, ma dico di più...e mi spiego.
Esortare i ragazzi ad avere molti intressi,e, in particolare, aiutare i medesimi nella ricerca del proprio talento personale -E'UN MIO PALLINO, QUESTO- (tutti ne possiedono almeno uno), affinchè impegnino il loro tempo, in quell'interesse, convogliando lì, passione, emozione e la legittima gratificazione che da ciò deriva.
...ma ancora...sarebbe utile FORNIRE I RAGAZZI DEGLI INSEGNAMENTI ELEMENTARI, che attengono allo yoga e alla meditazione (che basterebbe che divenisse una moda, tra loro, per prendere piede alla grande...)strumenti utilissimi, per non dire INDISPENSABILI RIMEDI NATURALI, per combattere gli stati di ansia folle che questa società ci costringe a vivere e non aprirò il discorso sui motivi di ansia, perchè dovrei chiedere a Renata di prestarmi il suo blog...per qualche settimana...
...termino qui, con il consueto abbraccio per la padrona di casa...
Arianna

calendula ha detto...

Purtroppo, le droghe sintetiche esistono da molto tempo, ho visto molte persone perdere veramente le facoltà cognitive e le normali funzioni del cervello a causa di droghe sintetiche, ha ragione dicendo che la prima informazione si deve fare in famiglia, i miei genitori, mi hanno sempre dato massima fiducia, ma sono anche stati chiari, sui pericoli. Nelle scuole mi pare che il problema sia molto sottostimato, quando ero alle scuole medie inferiori eravamo informatissimi sulle droghe perchè negli anni 90 c'era stato il boom dei casi di aids, finito l'allarme ( che poi purtroppo non è mai finito del tutto ) le scuole hanno lasciato perdere la prevenzione e l'informazione, e gia nelle superiori ho visto che l'argomento droga era un po in sordina... ora penso che sia anche peggio purtroppo, ho un fratellino di 15 anni è so per certo che a scuola non hanno mai affrontato come si deve l'argomento,i ragazzi e le ragazze che hanno l'età per essere curiosi,NON SONO INFORMATI, e quel che è peggio se daun'occhiata ai programmi televisi con target giovanile, si scherza molto sull'uso delle droghe !! Penso che sia una delle cose più deleterie di questa società, e mi dispiace enormemente

enzorasi ha detto...

Renata buongiorno: un tuo comento ed un'email letti su un altro blog mi hanno spinto a visitare il tuo spazio.
Nel 1968 io avevo 16 anni, vivevo a Milano e studiavo al liceo classico...era iniziata la beat generation e ne ero letteralmente affascinato. Mentre la Rai trasmetteva le sue canzonissime io sognavo con la musica che proveniva dallaltra parte dell'oceano. E lì c'era l'Lsd...era nella musica e nell'idea che qualcosa dovesse servire ad "ampliare le conoscenze". Oggi ne piango in silenzio ma allora la "Summer of 68" la mitica estate del 68 a S. Francisco era, almeno segretamente, la strada per il paradiso per la mia generazione in toto. Allora era già evidente una deriva nell'atteggiamento giovanile, la stessa di oggi: la decisione, presa con la foga e l'incoscienza dei nostri 16 anni, che niente ci fosse precluso, che tutto era sperimentabile a nostro piacimento, che da qualsiasi esperienza si potese entrare e uscire ad libitum. La libertà e la gioia insomma, un mondo nuovo e una generazione colorata che ci viveva dentro. Questo cantavano i Jefferson Airplane, Bob Dylan, Joan Baez,con questo il rock dei Led Zepelin e dei Deep purple ci facevano tremare i polsi. Quella generazione, la mia generazione è annegata in un mare di droga. Quattro dei miei compagni di liceo di allora sono spariti così...l'ultima,Tiziana, è sopravvissuta fino all'83. Tu parli di scuola e famiglia ma esse non ci sono più da tempo; è il gruppo che ti educa, la tendenza del momento, questa corsa affanosa verso la consumazione di un rito (qualunque esso sia). L'isolamento in una "nicchia" di comportamenti diversi viene vissuta dai ragazzi come insopportabile; anche andare in discoteca con amici fidati, scusami, è qualcosa d'irreale, è come attraversare la giungla nella speranza di non essere divorati dalle belve. E comunque a 16-18 anni la tentazione di " allontanarsi con uno sconosciuto in macchina o in angoli solitari" prima o poi ti viene...e cedi. Il problema è che invece di far l'amore fai la morte. C'è un certo tipo di personaggi che vive alle spalle di questa falsa cultura, che con le droghe di qualsiasi tipo, oggi come allora, ci vive, ci vive alla grande. Sono adulti che hanno tutto l'interesse a raccontare bugie ai ragazzi, ad inoculare in loro la convinzione che è giusto, bello e soprattutto ideologicamente corretto inseguire lo sballo. Pensi veramente che una ragazza oggi rifletta con un'età che non ha e si accorga che dietro il blu c'è il nero? Quanti sono quelli in grado di farlo? Neil Young, che si è salvato solo grazie a un mare di soldi, cantò "out of the blue, into the black, you pay for this but they give you that" paghi per una cosa ma quelli ti fregano e tene danno un'altra. E' questa la danza, Renata, i ragazzi vanno contenti verso il sole, vanno in Spagna perchè lì sanno come si fa, prima andavano in Olanda per lo stesso motivo, negli anni 70 si andava in India e si tornava con un'aria mistica e qualche buon chilo d'hashish nello zaino. Ai ragazzi raccontano da sempre un sacco di balle...io ci credetti e sono sopravvissuto, con molta malinconia e un po' di fortuna, ma sono qui. Probabilmente starai pensando che questo lungo sproloquio non porta a nessuna proposta concreta; io non ho ricette segrete, penso che la soluzione sia in gran parte "culturale", una cultura della vita e della positività contro quella del'inganno e della morte. Strada impervia e spesso sbeffeggiata dai giovani stessi manovrati dal vecchio stronzo di turno. Però i rave party si possono proibire o no?
Posso confessarti una cosa? La musica di quegli anni, quella della beat generation mi piace ancora. Moltissimo. E' grave?

Renata ha detto...

ARIANNA . che meraviglia definire l'adolescenza "il tempo della spugna". E' incredibilmente VERO. Si assorbe, si assorbe continuamente. E, ovviamente concordo anche sul resto, fatte salve alcune eccezioni che riguardano veri, encomiabili educatori. Grazie Arianna.
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CALENDULA ! Ti leggo con vero piacere. Ottimo approfondimento. In concreto famiglia e scuola dovrebbero lavorare insieme invece, ultimamente i genitori si schierano dalla parte dei figli - contro gli insegnanti - anche quando non sarebbe proprio il caso. Diventano patetici e rovinano i loro ragazzi. Per amore ? ? ? ?
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ENZORASI - Il tuo non è un commento. E' uno sfogo! Gradito, comunque e condivisibile.E aggiungerei che conservare nell'anima la musica che ha cullato i verdi anni fa rivivere adescandi sensazioni. Ed è bellissimo.Grazie.

stellastale ha detto...

non allontanarti in luoghi bui è come attraversare la giungla sperando di non essere divorati dalle belve. condivido la considerazione di enzo e anche io non ho soluzioni da dare. credo solo che anche un comportamento leggero- come quello di allontanarsi con uno sconosciuto- non possa giustificare la violenza. mi sa di quelle frasi: se l'è cercata... magari perchè era vestita con la mini, o perchè beveva, o perchè era più allegra delle altre... va bene l'invito alla cautela ma attenzione a non far passare delle giustificazioni per comportamenti ingiustificabili

o.t. passa a trovarmi se ti va, magari ci scambiamo il link

Renata ha detto...

Stellastale. Benvenuta. La violenza non troverà mai giustificazione nei miei spazi. Quel "se l'è cercata" figurati se lo può pensare una che ha nipoti adolescenti. Non scherziamo. Io consiglio la prudenza perchè, sinceramente sono un po' angosciata, ma lo so bene che non ci sono regolette salvavita. Verrò senz'altro a trovarti. Intanto ti ringrazio per la gradita visita.

Manolita ha detto...

Ciao carissima,
come sempre tocchi argomenti importanti per noi, per la nostra intera società ed esprimi, in ogni parola ed in ogni concetto, l'amore verso il prossimo, verso i ragazzi, l'amore per la vita; vita vera, da vivere con importanza, con consapevolezza, con amore verso il dono che è la vita stessa.
L'argomento già è difficile ma il commento di Enzorasi mi ha lasciata muta e totalmente disarmata; nessuno di noi ha ricette valide da proporre. I giovani vanno educati uno per uno, perchè ogniuno di loro è una "persona", con un proprio carattere, con un proprio modo di vivere il dolore piccolo o grande che sia, con una propria capacità di reazione. Ed ogniuno di noi è madre, padre, educatore, esempio nel bene come nel male. Una maggiore attenzione da parte nostra verso di loro; una maggiore presenza nella loro vita; insegnargli il rispetto di se stessi ed i valori, che devono essere punti fermi nella vita, vivendo noi per primi secondo i valori ed il rispetto che vogliamo insegnare non risolveranno certo tutti i problemi ma possono essere un buon inizio, credo.
Come sempre, un grazie a te, Renata, perchè ci proponi ogni volta argomenti che stimolano la riflessione ed anche uno sguardo introspettivo; in fondo la società siamo tutti noi e le responsabilità degli errori appartengono a tutti noi.
Besitos para todos.....

Renata ha detto...

Zahxara - So che rubi minuti preziosi ai tuoi impegni stagionali quindi il mio grazie è particolare. In conclusione, se tutti faremo del nostro meglio dedicando la massima attenzione ai nostri giovani avremo fatto tutto ciò che ci si aspetta da noi.Buenas tarde y mil besitos para ti con todo mi carino.