martedì 26 maggio 2009

Figli insofferenti e genitori amareggiati.

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Figli insofferenti e genitori amareggiati ! Succede... e dipanare una matassa, chiaramente attorcigliata attorno all’amore, non è facile.

Parlo da genitore e comincio con ammettere sinceramente che anch’io ho provato sentimenti di insofferenza nei confronti di mia madre in particolare. Ed è capitato a tutti, dai.

Forse nel periodo adolescenziale, mentre cerchiamo di affermare (a sproposito) la nostra autonomia. Oppure, quando facciamo scelte che ci riguardano direttamente e rivendichiamo il nostro diritto all'errore. Oppure, quando "mettiamo su famiglia". Oppure, ed è un caso frequente, quando già dobbiamo mediare con le esigenze del partner o dei figli e anche la più affettuosa interferenza ci crea soltanto ulteriori disagi.

Insomma...capita ed è inevitabile se consideriamo che siamo forse l'unica specie che ambisce a partecipare eternamente al divenire dei figli.

A sedare il pur legittimo desiderio di riscontro, basterebbe considerare che - ciò che offriamo ai figli - l'abbiamo a nostra volta, già ricevuto dai nostri genitori (parlo in generale, ovviamente) e anche noi abbiamo sentito il legittimo desiderio di procedere in maniera autonoma .E questo chiedono anche i nostri figli !

Ma ho sentito affermare "Però, quando hanno bisogno d'aiuto vengono da noi!" E dove dovrebbero andare? Non è bello, rimanere disponibili accontentandoci (e non è poco) di saperli il più possibile sereni ? Dobbiamo soltanto ricordare come eravamo.

Loro, come noi, vogliono volare...vogliono librarsi da soli per cercare altri lidi, altri compagni e se sapremo sorridere guardando il loro volo, ci riserveranno un angolo privilegiato dei loro cuori. Almeno di questo, ritengo di poter essere certa. r.m.
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11 commenti:

Renata ha detto...

E' ovvio che il mio pensiero si riferisce a situazioni generalizzate e non attiene a situazioni che riflettono condizioni anomale o incomprensioni insanabili.

Offro ciò che raccolgo nel giardino dei mugugno. Tutto qui.

Anonimo ha detto...

carissima Renata leggo spesso i vari post, questa sui figli insofferenti e genitori amareggiati la condivido parola per parola. Penso anche che noi genitori dobbiamo essere orgogliosi di avere educato figli indipendenti anche noi una volta che i figli son fuori casa dovremmo coltivare vari interessi magari quelli che in passato abbiamo dovuto rinunciare per mancanza di tempo,sicuramente ci ameranno di più sapendoci felici e indipendenti a nostra volta grazie emma

Renata ha detto...

Benvenuta, cara EMMA.

Credo fermamente che l'amore verso i figli non debba essere considerato un investimento e sono contenta che lei la pensi esattamente come me. Grazie per avermelo detto. Buona nanna.

riri ha detto...

Ciao cara Muccina, come dicevi anche tu tempo fa..è difficile il mestiere di genitore, come madre di un unico figlio lo ammetto sono stata gelosa, quando l'ho visto allontanarsi perchè innamorato...nonostante i miei sentimenti contrastanti:-) è cresciuto libero come un'aquila, come è giusto che sia, un cittadino del mondo..certo aspetto la telefonata quando è lontanissimo in km...ma è bello sentire la descrizione che mi fa quando scopre posti e culture diverse..perchè cmq i figli ci somigliano, sono la nostra continuazione, ma mai le nostre aspettative mancate, sarebbe troppo assurdo...la cosa più bella è sapere che ci somigliamo..nelle emozioni, nel riserbo, nel contenimento dei nostri pensieri + profondi..
mi hai dato un tema in cui mi sbizzarrirei per ore..un bacio

Renata ha detto...

RIRI, carissima. anch'io ho soltanto un figlio maschio e quanto è andato a Santo Domingo gli ho detto

" se il cellulare non prende,io come faccio e sapere com'è andato il viaggio ?
" Telegiornale, mamma. Tegiornale"

Si può ? Eppure, lo amo tanto!.
Ti abbraccio fortissimissimo.

giardigno65 ha detto...

hai ragione : ci ricordiamo come eravamo ? Bisognrebbe ridurre (figli e genitori) le nostre velocità, ci aiuterebbe a venirici incontro senza cozzare

Renata ha detto...

giardigno 65 - chapeau ! caro amico, chapeau!

Luigina ha detto...

Quanta verità muccina nelle tue parole su questo argomento. Sembrano scritte per me che vivo la doppia condizione di figlia e di madre e il tuo invito alla riflessione su questo problema me lo fa considerare sotto una luce più distaccata e me lo rende più accettabile. Grazie amica mia!

Renata ha detto...

Sai LUIGINA, parlando tra noi mamme (ex giovani figlie) ci rendiamo conto che tutto è molto ripetitivo e "ricordare" facilita. Sono contenta di sentire che le mie, non sono parole al vento e ti sono grata per avermelo detto. Mi sproni a continuare l'eterno dialodo sulle cose che contano. ti abbraccio forte.

mistral ha detto...

Un oasi di pace, leggere i tuoi post. Un angolo solo mio dove ritrovo piccole parti di me, nelle tue parole che così sovente coincidono con i miei pensieri.
Non ci sono lauree nè master che ci dotino degli attrezzi necessari a diventare il "best" genitore al mondo. E' sufficiente però tornare in dietro al nostro essere figli, e ricordare.
Ricordare e farne tesoro, e poi provare sempre a immedesimarsi nell'altro, basterebbe questo per renderci almeno un pochino speciali.
Condivido ciò che ha affermato giardigno65, se solo capissimo che la preziosità del tempo, ridurremmo i ritmi del nostro lavoro e spenderemmo più "tempo" assieme alle nostre "pianticelle" in crescita.
Un abbraccio per un fine settimana all'insegna della serenità

ps: perdona la forma ma difficile è raggranellare i pensieri, usando la tastiera tra uno starnuto e un altro ::::)))))

Renata ha detto...

Cara MISTRAL, la forma è perfetta, il contenuto è intenso e gratificante specie per me che sono costantemente radicata nella concretezza del vivere.

Ti leggo sempre con tanto piacere e ti abbraccio forte forte. renata