giovedì 4 dicembre 2008

Parliamo ancora di casalinghe.

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Ho elogiato le donne che “scelgono” il ruolo di casalinga perché è un ruolo in ombra che si appaga dei soli compensi sentimentali. Lo ritengo essenziale, perché serve alla società più di quanto si pensi. Ciò posto e confermato mi accingo a rispondere ad Elena, un’amica che stimo che si ribella al mio dire con valide argomentazioni. E lo faccio con l’atteggiamento che rende proficuo qualsiasi contradditorio e cerco cosa posso imparare dalla conversazione. Afferma l’amica che più donne in parlamento, nei ruoli importanti dell’amministrazione pubblica, nei posti di potere, in quelli decisionali che influiscono sulla società darebbero un apporto significativo e importante. Condivido.
Con accorati accenti Elena mi ha costretta a riflettere. Il patrimonio intellettuale delle donne dovrebbe, tanto quanto quello maschile essere messo a disposizione e fruito dalla società. Come darle torto ? Ne sono convinta, ma mi pare che stiamo esaminando la funzione di quella famosa coperta corta che se copre le spalle, lascia scoperti i piedi e viceversa.
Ho capito, ma ci sono scelte che vanno fatte a priori. La società ha bisogno della donna, delle sue doti di intelligenza, di intuito, di coraggio ? O.K. Se è in grado di farlo e vuole impegnarsi in tal senso dovrà deciderlo in accordo con il suo compagno di vita. Dovrà essere chiaro che i ruoli devono adeguarsi alle esigenze. Se fin qui l’uomo, assolti i doveri esterni alla famiglia, si riteneva esonerato da altre incombenze dovrà rivedere i suoi comportamenti . Fin qui la donna è stata disponibile : lui lavora fuori, lei all’interno della famiglia. Lui ha un orario, lei....no.
Si è cominciato a programmare l’ingresso della prole quindi andrà programmata anche l’attribuzione delle incombenze. Afferma Elena che – una volta considerato imprescindibile il lavoro esterno della donna – va riconsiderato il ruolo maschile anche in caso di ingresso di nuovi membri. Tanto per fare un esempio semplice, la mamma allatta e il papà collabora. Peserà il bambino, lo pulirà e farà di volta in volta “la sua parte” che sarà quella della costante condivisione. Tutto auspicabile e quasi paradisiaco, ma ci vorrà tempo e rimane sempre valido il mio punto di vista sulla libertà di scelta. E quando la donna sceglierà liberamente di dedicarsi totalmente alla famiglia le andrà riconosciuto comunque tutto il merito di cui ho già discusso evidenziando il ruolo prezioso di chi prepara per la società gli individui che la popoleranno. Ritengo però che ci sarà da risolvere comunque un grosso problema. Va bene la suddivisione dei compiti, va bene la condivisione, va bene tutto ,ma quando entrambi sono fuori casa con chi stanno i figli ? Ci vorranno adeguate strutture, ci vorranno gli asili nido, ci vorranno i dopo scuola. Anche questo giusto ed auspicabile ma....io vorrei che il bambino che si sbuccia il ginocchio, che ha mal di pancia, che ha un problema qualsiasi, importante o banale, potesse correre dalla sua mamma per raccontare, per piangere per fare merenda, per maturare. La coperta virtuale di cui ho fatto cenno, é davvero troppo corta e poi forse è vero, non so stare al passo con i tempi. Lo so ! r.m.

8 commenti:

silvia dell'isola ha detto...

Elena e Renata la pensano allo stesso modo.Ci sarebbe da discutere per un secolo.Importante è essere casalinghe mamme, avvocati mamme, medici mamme.Ok
Ho in mano il libro di Renata " Caleidoscopio" dove la nostra Muccina ha raccolto i suoi numerosi scritti che contemplano il dolore e insegnano la gioia.
Un bellissimo regalo di Natale.Ma dimmi cara Renata come possono fare gli amici lontani ad averlo? Si può acquistare tramite internet? Mi puoi insegnare? Io sono asinissima con il pc, il tuo è arrivato alla mia isola come un dono di mughetti in fiore e ti ringrazio con un forte abbraccio. Silvia

Renata ha detto...

Ciao, splendida Silvia ! Grazie per la condivisione e un abbraccio calorosissimo per il garbo, la cortesia e l'affetto con cui hai voluto pubblicizzare l'uscita del mio Caleidoscopio. Credo basti www.LULU.com e cercare Mucci Renata, ma sarò più chiara in seguito.GRAZIE, (te set na stela!)

GlitterVictim ha detto...

Non credo mi piacerebbe fare la casalinga, neanche avessi 10 figli da accudire bhe forse in questo caso ci farei un pensierino, però preferisco il lavoro fuori casa credo che alla lunga giorno dopo giorno le mura domenstiche stanchino.
E poi io sono convinta che le donne che lavorano siano anche casalinghe, le casalinghe siano solo casalinghe.
Sono a favore solo delle desperate housewives, la categoria tradizionale non la comprendo.

PS. ho fatto il test su facebook "Quale casalinga disperata sei?" Indovina!?! Edie Britt, non ci posso credere. Effettivamente è sui generis, sfortunata in amore, simpatica e impertinente... qualcosa in comune ce l'abbiamo.

Renata ha detto...

Glitter, hai proprio ragione! Reputo le "madri di famiglia" che si dedicano esplusivamente ad accudire tutti, delle eroine silenziose (mica tanto silenziose, ma molto eroiche.) Con lavori ripetitivi e non pagati, ma se lo scelgono fanno un lavoro nobile e utilissimo per la società. Perché i figli sono gli uomini della società di domani. e poi se è frutto di una scelta spontanea e già di per sé, appagante.
Ciao Glitter, ti mando un bacione.

Ishtar ha detto...

Un unica aggiunta del mio pensiero al tuo, se si sbucia il ginocchio o mamma o papà...si ad esempio il mio era un mammo...opppure i nonni...
Sono per la libertà di scelta di tutti come anche il riconoscimento degli sforzi maggiori delle donne che lavorano anche fuori dalla casa, perchè quando non ce collaborazione interna, lavora doppiamente...
Ciao cara :)

Renata ha detto...

ISTHAR - Ecco l'essenza del discorso che sta nel rispetto delle scelte. Massimo rispetto per quelle signore che scelgono il lavoro non retribuito e assolutamente, incondizionatamente altruistico purché sia frutto di una scelta personale e non condizionata. Poi è ovvio che chi si sbuccia un ginocchio sarà grato a chiunque sollevi il suo bruciore. Ma questo è un altro discorso. In definitiva siamo in sintonia per quanro fiflette IL RISPETTO che, per la casalinga, non deve essere minore.

Anonimo ha detto...

Be'..e' un segreto no???ahahah ciaooo Renata un baciooooo!!!!!

Anonimo ha detto...

Forse un adeguato sistema di divisione dei ruoli, di lavori part time e la possibilità di vivere anche con un solo stipendio (oggi è praticamente impossibile) renderebbero più facile la scelta per la donna che vuole rimanere in casa.