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Le strade bagnate attenuano l'inquinamento.
  Prendiamola così, dai 
e  PER TUTTI  BUON giorno sereno nel cuore.
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martedì 31 maggio 2016
domenica 29 maggio 2016
Magia della doccia, da non sottovalutare.
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Giornale di Brescia - domenica 29 maggio 2016
bkick notes di renata mucci 
E' davvero tutto relativo ! Pensate che io vorrei spalancare le finestre e annunciare al monto " Ho fatto la doccia, gente ! Ho fatto la doccia ! ". Perché per me ha significato in primis avere dolori sopportabili e poter stare in piedi abbastanza a lungo per godere di questa tepida magia che scorre lieve su tutto il corpo accarezzando la pelle. E in subordine (ma non secondariamente) una conferma di autosufficienza.
Per dieci lunghi giorni non era stato possibile, ma oggi mi sono sentita abile e volonterosa e ho già dimenticato il recente disagio. Talco e colonia mi hanno dato una sensazione di gradevole onnipotenza. Mi capirete meglio, quando arriverete alla mia età, ormai veneranda. ne sono certa, e ve lo auguro di cuore.
Ma perché – mi chiedo – è così facile ritenere ovvio ciò di cui possiamo godere senza sforzo e soltanto quando non ne possiamo più fruire, ci rendiamo conto della sua preziosità ? Forse è un atteggiamento del tutto naturale, visto che ci coinvolge tutti. Poi arriva un evento che impone la rinuncia a un qualsiasi piacere normalmente inserito nella quotidianità ed ecco che ne apprezziamo perfino le sfumature. Misteri della nostra meravigliosa psiche che è però, spesso imperfetta ! E affermo che, in concreto, é veramente importante ciò a cui, ognuno di noi, dà importanza !
sabato 28 maggio 2016
Bollettino medico
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Le news
 Ieri, in Oculistica alla Poiambulanza il temuto, 
irrevocabile verdetto. l'occhio sinistro non è recuperabile. E' 
definitivamente orbo.Però il destro combatte egregiamente la maculopatia
 e - continuando le terapie - promette di uscirne bene, 
 O.K. 
prendo atto della situazione e decido di trarne qualche vantaggio :  
userò l'occhio buio, soltanto per specchiarmi, Mi riprometto così di 
procedere allegramente, anche sul terreno della vanità ! 
The end
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aforisma di renata
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Saper parlare, è un DONO.
Saper tacere ,è una VIRTU' !
muccina
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Saper parlare, è un DONO.
Saper tacere ,è una VIRTU' !
muccina
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martedì 24 maggio 2016
Alle cinque della sera
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Alle cinque della sera
Son contenta, son serena
come sopra un’altalena.
Gioca il vento tra i
capelli
e mi ricorda i tempi belli
Volo in alto e guardo giù
 e non chiedo niente più
Io mi sento già appagata
e alla vita sono grata
Ho l’amor che mi conforta 
e di amici ne ho una scorta
La salute ha alti e bassi
posso fare pochi passi
La mia vista si è
offuscata
e non so, se son cambiata
Ho sempre fatto a modo mio
e per ciò, ringrazio  Dio. 
domenica 22 maggio 2016
Alla felicità non serve qualcosa di eclatante
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E' davvero tutto relativo ! Pensate che io vorrei spalancare le finestre
 e annunciare al monto " Ho fatto la doccia, gente mia ! Ho fatto la 
doccia ! ". Perchè per me ha significato avere dolori sopportabili e 
poter stare in piedi abbastanza a lungo per godere di questa tepida 
magia che scorre lieve su tutto il corpo accarezzando la pelle. 
Per dieci
 lunghi giorni non era stato possibile, ma oggi mi sono sentita abile e 
volonterosa e ho già dimenticato il recente disagio. Talco e colonia mi 
hanno dato una sensazione di gradevole onnipotenza. Mi capirete meglio, 
quando arriverete ai miei graditi 89. ne sono certa, ve lo auguro di 
cuore e lieta di vivere. Buona domenica anche a voi. muccina
Reagire è già ,un po' guarire !|
Giornale di Brescia di domenica 22 maggio 2016
block notes di renata mucci
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block notes di renata mucci
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Capita a volte che il pensiero di affrontare qualcosa di diverso, anche se presumibilmente piacevole, ci trovi riluttanti.  Ecco, a me è capitato recentemente  perché - supportata da  comprensibili
 motivi - non mi garbava l’idea di affrontare i piccoli adempimenti 
accessori a un’uscita da casa. Ero tormentata da quel dolore lancinante 
all’anca e alla schiena che mi è ben noto, e respingevo decisamente  il pensiero di dovermi  vestire con più cura, Ma quando è squillato il telefono ed ho ricevuto  l‘invito
 di mia nipote Roberta che mi proponeva di trascorre la domenica con 
tutta la tribù, (lei, suo marito e i quattro figli dai 3 ai 13 anni) ho 
sentito la mia voce che rispondeva esultante: “Certamente, con gioia ! ”
 Automaticamente era intervenuta la direttiva della mente, addestrata a 
reagire, e a procedere anche con il vento contro. E ho fatto bene, 
perché distrarre il pensiero da quel sordo malessere, l’ha reso 
sopportabile e lo ha anche un po’ attutito. Ed ho avuto modo, ancora una
 volta. di constatare che non coccolare il proprio malessere, non 
chiudere alle alternative e favorire tutto ciò che può distrarre il 
pensiero è già terapia. E, qualche volta funziona, premiando il nostro 
atteggiamento collaborativo. Per la serie «Aiutati, che il ciel ti 
aiuta» tanti auguri di buona salute a tutti .    - remucci@alice.it
giovedì 19 maggio 2016
Pensierino del mattino.
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Questo bel freschino,
anomalo per la stagione, mi riporta all’estate del 1972 . Trascorrevo le
agognate vacante all’Isola d’ Elba e per dieci giorni ho dovuto dedicarmi alla
conoscenza dell’Isola perché non era il caso di sostare sulla spiaggia umida
sotto il cielo grigio. E’ stata l’occasione per visitarla e apprezzarla al
meglio. La sera, la passeggiata di rito ci trasferiva dalla Biodola a Scaglieri
per gustare….la china calda” accompagnati dallo stormir delle fronde (come
direbbe un poeta). Questo per ricordare che da sempre e come sempre “il tempo e
i figli, fanno quello che vogliono” !  Su
con la vita gente e …fate che sia un buongiorno 
!
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martedì 17 maggio 2016
Replay
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Se ci priviamo per donare, siamo a livelli di santità,
Se offriamo un po'di ciò che abbiamo é sano altruismo
Se condividiamo l'eccedenza compiamo un dovere sacrosanto.
Se ci priviamo per donare, siamo a livelli di santità,
Se offriamo un po'di ciò che abbiamo é sano altruismo
Se condividiamo l'eccedenza compiamo un dovere sacrosanto.
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domenica 15 maggio 2016
Le cose più preziose, non sono in vendita
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C'è furto e furto ! Recentemente, si è riaffacciato il ricordo di un furto che ho subito nel mio appartamento, nel 2006 in questi stessi giorni. E soltanto chi ha vissuto quest’esperienza può condividere lo sconforto e capire quanto può ferire la profanazione della propria intimità. Rientravo in tarda serata, dopo un conviviale incontro in casa di amici e mi sono trovata, sgomenta, davanti alla porta del mio appartamento spalancata ed evidentemente scassinata. Non mi dilungo sulle sensazioni del momento, nel constatare che mani estranee, sfrontate e incivili avevano offeso e oltraggiato tutto ciò che mi apparteneva, scaraventando a terra in malo modo, abiti e oggetti che non erano adatti a furto, ma mi piace ricordare che - constatato l’esito di quell’intrusione - ho telefonato alle mie due nipoti annunciando “ Ragazze. Vi hanno rubato tutto !” In effetti era tutta roba destinata a loro. Anelli scelti con cura, colliers preziosi e collane di perle. Mi sono salvata le capsule in oro, perché le avevo in bocca !. (;-) Non gioielli di famiglia, ma acquisti personali effettuati in tempi diversi con il sacrificio delle sospirate tredicesime. A distanza di tempo, attenuata l‘amarezza e lo sconforto, provo a dare spazio all’obiettività, Ed ecco la riflessione di oggi :
« Tutto quello che si può comprare con il denaro, quando è oggetto di furto è sostituibile, ma quando ti scippano la speranza, ti privano dei tuoi sogni, o calpestano l’innocenza dei bimbi, ecco che il furto sradica brutalmente ciò che conta veramente. Frantumando valori che - una volta strappati brutalmente – causano lacerazioni che sanguinano per sempre.»
Morale ? Tutto ciò che è veramente prezioso, non è commerciabile e non troverà mai spazio in una vetrina. remucci@alice.it
Giornale di Brescia domenica 15 maggio 2016
block noiter di renata mucci
block noiter di renata mucci
C'è furto e furto ! Recentemente, si è riaffacciato il ricordo di un furto che ho subito nel mio appartamento, nel 2006 in questi stessi giorni. E soltanto chi ha vissuto quest’esperienza può condividere lo sconforto e capire quanto può ferire la profanazione della propria intimità. Rientravo in tarda serata, dopo un conviviale incontro in casa di amici e mi sono trovata, sgomenta, davanti alla porta del mio appartamento spalancata ed evidentemente scassinata. Non mi dilungo sulle sensazioni del momento, nel constatare che mani estranee, sfrontate e incivili avevano offeso e oltraggiato tutto ciò che mi apparteneva, scaraventando a terra in malo modo, abiti e oggetti che non erano adatti a furto, ma mi piace ricordare che - constatato l’esito di quell’intrusione - ho telefonato alle mie due nipoti annunciando “ Ragazze. Vi hanno rubato tutto !” In effetti era tutta roba destinata a loro. Anelli scelti con cura, colliers preziosi e collane di perle. Mi sono salvata le capsule in oro, perché le avevo in bocca !. (;-) Non gioielli di famiglia, ma acquisti personali effettuati in tempi diversi con il sacrificio delle sospirate tredicesime. A distanza di tempo, attenuata l‘amarezza e lo sconforto, provo a dare spazio all’obiettività, Ed ecco la riflessione di oggi :
« Tutto quello che si può comprare con il denaro, quando è oggetto di furto è sostituibile, ma quando ti scippano la speranza, ti privano dei tuoi sogni, o calpestano l’innocenza dei bimbi, ecco che il furto sradica brutalmente ciò che conta veramente. Frantumando valori che - una volta strappati brutalmente – causano lacerazioni che sanguinano per sempre.»
Morale ? Tutto ciò che è veramente prezioso, non è commerciabile e non troverà mai spazio in una vetrina. remucci@alice.it
giovedì 12 maggio 2016
Nel rispetto dei sentimenti.
IL GIORNALE 25 maggio 2016 
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Le decisioni prese ieri dal G0verno, impediranno forse che MAI PIU' ci troviamo a leggere lettere come questa che con i brividi nell'anima, trascrivo :
“Lo sai benissimo perché non te l’ho detto papà! Perché il tuo disprezzo era palese, da sempre e io non lo volevo, il tuo disprezzo. Avrei voluto che tu fossi fiero di me e ho studiato con impegno, ma sapendo che non sarebbe bastato. Ho lottato contro la mia natura. Ho tentato papà, ma non ci riesco. SONO GAY !Ma tu quando parlavi dei giovani come me aggiungevi sempre “Preferirei un figlio morto che un figlio gay” E in questo oggi ti ho accontentato. Quando troverai questa lettera io avrò smesso di soffrire, di sentirmi sporco! Ciao papà !”
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Le decisioni prese ieri dal G0verno, impediranno forse che MAI PIU' ci troviamo a leggere lettere come questa che con i brividi nell'anima, trascrivo :
“Lo sai benissimo perché non te l’ho detto papà! Perché il tuo disprezzo era palese, da sempre e io non lo volevo, il tuo disprezzo. Avrei voluto che tu fossi fiero di me e ho studiato con impegno, ma sapendo che non sarebbe bastato. Ho lottato contro la mia natura. Ho tentato papà, ma non ci riesco. SONO GAY !Ma tu quando parlavi dei giovani come me aggiungevi sempre “Preferirei un figlio morto che un figlio gay” E in questo oggi ti ho accontentato. Quando troverai questa lettera io avrò smesso di soffrire, di sentirmi sporco! Ciao papà !”
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mercoledì 11 maggio 2016
Solo i migliori !
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Tutti hanno la possibilità di essere felici con poco.
Pochi ne hanno la
capacità.
muccina
lunedì 9 maggio 2016
Sposa e mamma - amarcord
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Giornale di brescia 8 maggio 2016
Blok notes di renata mucci
Mio padre firmò, e divenni sposa
Giornale di brescia 8 maggio 2016
Blok notes di renata mucci
Mio padre firmò, e divenni sposa
 Nel   1947 compivo vent’anni ed ero già sposa. Non ancora maggiorenne, 
quindi ha dovuto firmare una liberatoria il mio papi, che l’ha fatto con
 un bel groppo in gola e con palese emozione. 
 Sposa a settembre 
sono andata ad incontrare il mio primo inverno “da signora” con un 
cappottino nero ,aderente in vita e svasato sul fondo e un paio di 
scarpine di vernice nera tacco sette (non mi è mai sembrato logico 
costringere il piede alla posizione verticale) e un cappellino con la 
mezza veletta - a pois piccolissimi- che copriva fronte e occhi 
soltanto. Credo di essermi sentita davvero felice e affascinante.
E a 23 anni fasciavo per la prima volta il mio Mauro senza rendermi 
conto che iniziavamo a crescere insieme. Lui era dolce e buono e io, 
investita del mio ruolo, ero ben decisa a dare importanza ad una certa, 
anche se blanda, disciplina. Lo baciavo quando dormiva, gli baciavo le 
manine mentre riposava, lo baciavo sul culetto quando lo cambiavo e lo 
cospargevo di talco. 
Le fasce che ancora si usavano, ma solo 
intorno alla vita a sostenere la schiena, le avevo confezionate 
personalmente, con un candido, sottile filo lavorato all’uncinetto. Ho 
partorito in casa con l’aiuto di mia suocera e della Tilde, un’esperta 
levatrice che per aiutarmi aveva legato due delle fasce all’uncinetto ai
 due pomoli della testata del letto.
Ma infine, dopo 24 ore di faticoso travaglio, prima di
 udire il pianto del bimbo ho sentito la Tilde che - nel constatare la 
nascia di un maschietto -  declamava “ Sono le 19,30 del Venerdì Santo 
dell’anno Santo: ghe nasit en preost” (è nato un prevosto). Con il primo
 vagito ho sentito che la schiena non mi doleva più e sono scivolata in 
un sonno ristoratore, profondo e appagato. Sposa e mamma, dopo una 
guerra infame, credevo di aver visto tutto, credevo che più nulla 
avrebbe potuto turbare la pace tanto faticosamente conquistata.
Lo credevo veramente, ma oggi so che è ancora indispensabile credere in
 un futuro migliore ed è importante lavorare caparbiamente per 
costruirlo. Anche per onorare degnamente tutte le mamme che auspicano 
per le loro creature, un percorso sereno. remucci@aice.it
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Giù le mani dai bambini
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\Penso frequentemente all'innocenza meravigliosa dei bambini, ma oggi
 lo faccio con maggiore intensità perché è la giornata contro la 
pedofilia.
  Chi prova attrazione verso la casta  fisicità  dei 
fanciulli NON si sofferma davvero mai sulla enorme sofferenza fisica e 
morale che provoca perché  prevale la componente di crudeltà che si 
associa all’irrefrenabile libidine. Atteggiamento inaccettabile, che non
 ha attenuanti e deve essere passibile di condanna severa e 
irrinunciabile.
 Cosa si puo fare per difendere le vittime ? Forse
 l‘ascolto assiduo, l’osservazione non superficiale del panorama 
infantile può favorire un intervento drastico e tempestivo, ma soltanto 
una condanna immediata, decisa e molto severa c contro chi rovescia il 
suo fango su vittime indifese, può arginare un problema, fin qui 
insoluto. 
 Auguriamoci che i colpevoli vengano puniti e 
sottoposti a castrazione affinché possano diventare inoffensivi. Credo 
che siamo TUTTI convinti che questi individui non meritano pietà.
mercoledì 4 maggio 2016
8 maggio : festa dela mamma.
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E chi se lo dimentica ? Lo sappiamo tutti che l'8 maggio (domenica 
prossima) si festeggia la mamma ! Ma sappiamo anche che ogni mamma è 
presente sempre nell'àmbito riservato ai figli. "Mamma è la prima parola
 e spesso l'ultima, ma sempre e comunque, è quella più ripetuta, a 
cominciare da "mamma ho sete, ho fame, ho paura."
"Mamma mia" mormoriamo spesso in situazioni che ci vedono già adulti. anche se, non sempre sussurriamo - quando dovremmo - "mamma scusami" . e "grazie mamma".
Ma, anche chi non l'ha più al suo fianco SA che la mamma ci ha già assolti, perché LEI perdona sempre
Ma se siamo in tempo e vogliamo festeggiarla anche l'8 maggio, facciamolo nel modo più bello. Guardiamola negli occhi, accogiamola tra le braccia e diciamole "Ti voglio bene" !
"Mamma mia" mormoriamo spesso in situazioni che ci vedono già adulti. anche se, non sempre sussurriamo - quando dovremmo - "mamma scusami" . e "grazie mamma".
Ma, anche chi non l'ha più al suo fianco SA che la mamma ci ha già assolti, perché LEI perdona sempre
Ma se siamo in tempo e vogliamo festeggiarla anche l'8 maggio, facciamolo nel modo più bello. Guardiamola negli occhi, accogiamola tra le braccia e diciamole "Ti voglio bene" !
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lunedì 2 maggio 2016
Bullismo. Estirpiamolo con l'amore per i nostri figli.
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IL Giornasle del 5 maggio 2016
IL Giornasle del 5 maggio 2016
Giornale di Brescia del 1° maggio 2016
Block noter di renata mucci
    Altro che sassolino nella scarpa ! Ho un groppo in gola e un macigno sul cuore quando penso al bullismo nelle scuole e ovunque. E ancor più mi preoccupano gli orgogliosi  comportamenti genitoriali che (spero inconsapevolmente) finiscono con avallare  atteggiamenti premonitori. «Ah, mio figlio sa farsi valere ! » e, anche « Fin da piccolo il mio ragazzo riusciva ad ottenere quello che voleva. »   
Un bimbo che « sa farsi valere » lo farà certamente con i mezzi che ha a disposizione (urla e capricci snervanti) e se l’impuntarsi, ha buon esito una volta, diventerà una sua componente caratteriale.
 Ed ecco che l’obiettività di giudizio del genitore dovrebbe porsi come argine, evidenziando la negatività della prepotenza e condannando energicamente l’ottusa testardaggine. E questa è sempre e comunque una buona regola, ma quando invece il bullismo si rivela inatteso e improvviso, dev’essere valutato col dispregio che merita. 
E’ sempre opportuno puntare un dito accusatore sulla componente di vigliaccheria che connota il bullismo scegliendo le sue vittime tra i più deboli e indifesi e non agisce mai in condizioni di parità . A fronte di questo atteggiamento  sarà opportuno che un educatore, psicologo o amorevole  genitore, si ponga a lato del bullo di turno per dirottare le sue tendenze alla prepotenza e al sopruso verso livelli più alti e positivi. Indurlo ad usare verso se stesso la sua presunta forza di carattere e abbandonare il ruolo negativo di capo branco per assumere quello dignitoso della gratificante correttezza  individuale.
 Purtroppo, insieme al mio sfogo accorato c’è la consapevolezza ! Non esistono regolette magiche o comportamenti risolutivi per l’annoso fenomeno che risale al tempo del nonnismo nelle caserme, ma abbiamo comunque il dovere di estirpare con ogni mezzo questa mala erba che infetta il territorio giovanile. E abbiamo, per farlo, una sola invincibile arma : l’AMORE attento, vigile ed obiettivo per i nostri ragazzi ! renata mucci Brescia - remuicci@aice.it
domenica 1 maggio 2016
1° maggio FESTA DE LAVORO.
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Giornale di Brescia del 3 maggio 2016
lettere al Direttore
Giornale di Brescia del 3 maggio 2016
lettere al Direttore
Festeggiamo
oggi, l’operosità, il lavoro, la produttività e tutto ciò che da questo deriva.
Riassunto in poche parole,  lavoro e
collaborazione , il  “do ut des”  (do se dai) che già proponevano i latini .rappresentano il braccio e la mente in proficua unione per il benessere reciproco e di tutti.
Spesso, l’apporto di mentalità diverse  a
confronto e unite realizzano società di ampio respiro ch procurano benessere
nel mondo del lavoro e ovviamente, la fatica lavorativa viene compensata all’autonomia
economica che è fonte di dignità per l’individuo.
Ed è questa
la faccia idilliaca di un evento che ha anche sfaccettature sgradevoli  evidenziate, da un lato con la prevaricazione
e dall’altro con l’abuso di favorevoli situazioni senza controllo.
Ma torniamo
a questa importante ricorrenza per onorare artigiani e imprenditori, operai e
lavoratori autonomi, giornalisti, medici e tutte le categorie che adempiono al loro
impegno lavorativo con buona lena e dedizione. Impossibile nominarli tutti ma -
dal padron da le bele braghe bianche all’ultimo manovale dell’ingranaggio
lavororativo - va il nostro plauso, il nostro  incoraggiamento e la nostra gratitudine con
una grande EVVIVA e AD MAIORA SEMPER !
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