Mio figlio compie oggi 66 anni.e  io mi propongo di porgere un vecchio amarcord che ci riguarda entrambi. Auguri Maurissimo ! 
 Nel  1947 compivo vent’anni ed ero già sposa. Non ancora maggiorenne, 
quindi ha dovuto firmare il mio papi che l’ha fatto con un bel groppo in
 gola e raschiandosi continuamente la gola, a denuncia del suo 
nervosismo. Sposa a settembre sono andata ad incontrare il mio primo 
inverno “da signora” con una cappottino di panno nero ,aderente in vita e
 svasato sul fondo e un paio di scarpine
 di vernice nera tacco sette (non mi è mai sembrato logico costringere 
il piede alla posizione verticale) e un cappellino con la mezza veletta -
 a pois piccolissimi- che copriva fronte e occhi soltanto. Credo di 
essermi sentita affascinante per la prima e unica volta. E a 23 anni 
fasciavo per la prima volta il mio Mauro senza rendermi conto che 
iniziavamo a crescere insieme. Lui era dolce e buono e io, investita del
 mio ruolo, ero ben decisa a dare importanza ad una certa, anche se 
blanda, disciplina. Lo baciavo quando dormiva, gli baciavo le manine 
mentre riposava, lo baciavo sul culetto quando lo cambiavo e lo 
cospargevo di talco. Le fasce che ancora si usavano, ma solo intorno 
alla vita a sostenere la schiena, le avevo confezionate personalmente, 
con un candido, sottile filo lavorato all’uncinetto. Ho partorito in 
casa con l’aiuto di mia suocera e della Tilde, un’esperta levatrice che 
per aiutarmi aveva legato due delle fasce all’uncinetto ai due pomoli 
della testata del letto. Soltanto che quando io mi ci aggrappavo per non
 urlare… si slegavano e mi lasciavano esausta e senza supporto. Ma 
infine, dopo 24 ore di faticoso travaglio, prima di udire il pianto del 
bimbo ho sentito la Tilde che declamava “ Sono le 19,30 del Venerdì 
Santo dell’anno Santo: ghe nasit en preost” (è nato un prevosto). Con il
 primo vagito ho sentito che la schiena non mi doleva più e sono 
scivolata in un sonno ristoratore, profondo e appagato. Sposa e mamma, 
dopo una guerra infame, credevo di aver visto tutto, credevo che più 
nulla avrebbe potuto capitare e sconvolgere la mia vita . Credevo di 
aver visto tutto......lo credevo davvero e, invece, ancora molto dovevo 
vedere e non sempre consolante !
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