domenica 20 settembre 2009

Veleni nell'aria.

Libero -lettere - 20 settemre 2009
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Sono le 8. Sto per aprire la finestra ma fermo il gesto. Il traffico è ormai intenso ed è sconsigliabile sostituire con aria inquinante, quella che c’è in casa.

Che avvilimento però! La tv annuncia giuliva che il maltempo ha ripulito l’aria dalle nocive polveri fini che guastano i nostri polmoni e noi ripieghiamo su di un mesto “meno male".
Non è insensato tutto questo? Perché continuiamo a farci del male? Non c’è più nessuno che ricorda il tempo in cui l’acqua del mare era considerata il miglior disinfettante? Nessuno ricorda di aver fatto scodella con le mani per bere l’acqua di qualche sorgente?
Nessuno ha nella mente la visione di quella pesche profumate che si staccavano dal nocciolo lasciandolo pulitissimo? Pesche profumate disuguali, piccole o grandi che appagavano i gioiosi sensi. Oggi sono tutte uguali, bellissime, dure come il marmo e il giorno dopo presentano infettanti macchie color marrone.

Ma cosa stiamo combinando? Anticrittogramici, interventi intensi e perfino l'aria è passata in secondo piano rispetto alla lucrosità e ai vari interessi economici.
Respirare, signori! Chiediamo di poter respirare e, per farlo decentemente, dobbiamo tornare ad invocare la pioggia, con una danza propiziatoria?
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2 commenti:

pia ha detto...

Ricordo tutto ciò che citi e altro ancora. A tal proposito vale la pena di leggere il mio post di ieri.
il Pil, afermazioni di 40 anni fa...

Renata ha detto...

PIA- Grazie, ne è valsa la pena e ti ringrazio anche da questo spazio.