sabato 12 settembre 2009

Pelo e contropelo.

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Trascrivo il mio pensiero inoltrato al giornalista M.Gramellini che dà il "Buongiorno" con un articolo "da non perdere"
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Anche stavolta lei gestisce con rara maestria le sue ottime potenzialità di acuto osservatore e di sintetico proponente. Ho molto apprezzato il suo articolo "Pelo e contropelo" già dal titolo. La mia speranza ? Che gli elettori si ribellino all'idea di essere considerati come lei ha lapidariamente indicato : "" non persone da responsabilizzare, ma clienti da intontire. Dicendo loro che la colpa di quanto li angustia è sempre altrove. "" Gramellini docet. Grazie da renata mucci
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Pelo e contropelo

Obama mi piace quando va in Africa e dice agli africani: io sto con voi, però smettetela di lamentarvi, perché la corruzione che vi rende poveri è roba vostra, non arriva da fuori.
Mi piace quando parla agli studenti e non li adula con promesse da omino di burro, ma spiega loro che per avere successo nella vita dovranno applicarsi e studiare. Sembrano banalità, ma evidentemente solo l’uomo-simbolo del perbenismo contemporaneo può permettersi di dirle senza passare per reazionario. Qualsiasi altro politico, e in Italia ne abbiamo una collezione, non ha il coraggio di fare il contropelo al suo uditorio. Glielo liscia, quel pelo, finché non diventa abbastanza lucido da garantirgli una crescita nei sondaggi. Mai sentito un onorevole affermare davanti a una platea siciliana che la mafia è siciliana. Macché: la mafia sta a Roma, a New York, a Bogotà, ovunque, ma non lì: è un prodotto di importazione. Qualcuno lo ha addirittura teorizzato: bisogna essere concavi con chi è convesso e convessi con chi è concavo. E i nostri tribuni sono proprio così: operaisti con gli operai e padronali con i padroni, vegetariani fra le pannocchie e carnivori fra i leoni. La loro psicologia non si ispira al manuale del leader, ma a quello del venditore.
Gli elettori non sono persone da responsabilizzare, ma clienti da intontire. Dicendo loro che la colpa di quanto li angustia è sempre altrove.
D’altronde i clienti questo reclamano: un capro espiatorio contro cui sfogare la propria impotenza, pronti poi a chinare il capo dinanzi a chi glielo ha offerto, considerandolo il minore dei mali.
Massimo Gramellini
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1 commento:

Luigina ha detto...

Grande Gramellini e grazie Renata di avercelo proposto.