lunedì 17 agosto 2009

La favola vera di Ferragosto.

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Massimo Gramellini il valente giornalista de LA STAMPA è tornato alla grande dalla sua breve vacanza estiva, con una favola vera che merita divulgazione. La trascrivo e la ripropongo :

Letta con gli occhiali un po’ scontati con cui di solito si guardano queste cose, la vicenda della Innse - ultimo residuo della storica Innocenti - sembra l’anticipo di un autunno bollente.

La storia di un gruppo di operai che piega il «padrone» con un’azione clamorosa, indicando a sindacati e «compagni» dell’Italia intera la lotta radicale come unica arma di difesa contro lo tsunami di chiusure e licenziamenti che potrebbe abbattersi sul nostro sistema industriale a ottobre. Se invece si prova a illuminare la scena con la lanterna della curiosità, gli eventi di Milano assumono un significato ben diverso e fanno emergere, nel bel mezzo di una crisi globale che ha incattivito tutti, le figure tradizionali e in fondo rassicuranti del presepe italiano.

Anzitutto l’Operaio Buono, il Cipputi che dopo un lungo declino anche mediatico torna alla ribalta nei panni dell’eroe positivo. I quattro dipendenti non più giovanissimi che salgono su una gru per impedire fisicamente lo smontaggio delle macchine, e quindi lo sbaraccamento dell’azienda, hanno scelto una protesta d’impatto ma non una strategia luddista. A differenza dei colleghi belgi, inglesi e francesi, non hanno picchiato manager né distrutto attrezzature: semmai si sono battuti per preservarle.

Poi c’è il Sindacalista Amico, che sale sulla gru con i ribelli, condividendo i disagi e i rischi della protesta, anziché restarsene in cortile a tramare qualche compromesso al ribasso dietro le loro spalle. Al presepe va aggiunta l’immaginetta della Negoziatrice, una sindacalista che non tratta per svendere la resa in cambio di soldi, ma gestisce le trattative per il cambio di proprietà. Anche il Nuovo Padrone è una figura dell’Italia migliore: l’ex operaio diventato industriale, con la pancetta e il capello bianco ma con le mani callose che non dimenticano il passato. Il quadro si completa coi personaggi di contorno: dall’operaia in pensione che torna in fabbrica per preparare i panini ai rivoltosi, fino ai proprietari dei terreni e ai residenti della zona che si accontentano di un centro commerciale più piccolo pur di non allargarlo a scapito di quella fabbrica che dà il pane a cinquanta famiglie e lustro al quartiere intero.

La morale della favola di ferragosto è che esiste un modo tutto italiano (sarei tentato di dire democristiano) per affrontare lo tsunami in arrivo: quel misto di temerarietà temperata dal buon senso, slanci di umanità e predisposizione naturale al compromesso che nei momenti difficili questo strambo Paese altrimenti autodistruttivo riesce ancora a esprimere, quasi sorprendendosi di se stesso. M.Gramellini
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7 commenti:

jasna ha detto...

Hai ragione Renata valeva la pena leggere questo articolo... sperando che lo tsunami d'autunno non arrivi per questi e per altri lavoratori con il lavoro precario... Mi auguro che i grandi che hanno l'economia mondiale nelle proprie mani muovano il culo per far ripartire un economia quasi al tracollo.

Nicolanondoc ha detto...

Cara Renata eccomi tornato..anche in vacanza non mi sono perso un solo buongiorno di Massimo Gramellini:-)
Oggi veramente si può pensare ad una favola, queste persone hanno difeso il loro lavoro non uno qualsiasi....
Un abbraccio cara amica, a presto.

Renata ha detto...

Grazie Jasna. Sono articoli che è meglio rileggere, piuttosto che perderli.Spero in un autunno nel quale, a cadere, siano solo le foglie secche ! Un abbraccio.
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Ciao Nicola DOC ! Tutto bene ?Che bello leggerti. Hai ragione Gramellini è uno che, quando parla, dice sempre qualcosa. Leggerlo arricchisce. Un abbraccio

Lucignolo ha detto...

Buongi, buongi, alla mia Renatuzza,
certo il pezzo è delicato ed evocativo,
abbiamo tutti paura dello spettro di un "autunno caldo" e di altro, ma per essere davvero una favola occorre leggerne il lieto fine; piuttosto ai miei occhi appare come un rito propiziatorio, ad alimentar la speranza di altre strade, altri modi, che ci restituiscano la perduta solidale umana normalità sperduta.

Per altro, ti sei attrezzata con blocchi di ghiaccio e bacinelle per la prevista calura di oggi ?

Buona giornata, con fresche intenzioni !

Renata ha detto...

Caro Lucignolo giusta osservazione però, un parziale lieto fine c'è stato ed è significativo. Quindi ne sono davvero lieta e partecipe.

Sul tema del caldo come sai, non vado in vacanza, sono morigerata nella gestione quotidiana e non spreco ...MA quest'anno mi sono concessa due follie:

1° - due condizionatori su 100 mq.mi consentono una gradevole sopravvivenza e sonni tranquilli;

2° - darò alla stampa la terza raccolta delle mie cosine che titolerò "La gazza ladra".

Due gratificanti motivi di gioia genuina. Ti abbraccio forte. renatuzza

riri ha detto...

Ciao Muccina un caldo abbraccio:-)
Sai che l'ho visto ad una conferenza anni fa? Presentava un libro di un amico..Gramellini è mitico per me:-)
Bacio

Renata ha detto...

Cara RIRI, Gramellini possiede l'arte rara di porgere con semplicità anche i concetti più contorti ed ostici.
Una grande mente una grande penna.
Ti abbraccio forte.