venerdì 14 agosto 2009

Cibo, eros, violenza. conclusione.

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la dittatura dei desideri

Nella sfera sessuale l'uso dei contraccettivi, separando il piacere dalla riproduzione e riducendo al minimo la paura di gravidanze indesiderate, rende donne e uomini più propensi alle avventure, alle trasgressioni e all'eros fine a se stesso, in comportamenti fortemente biasimati dalla morale ereditata e dalle chiese non solo cristiane. Del resto, nella nostra immaginazione i desideri sono inestinguibili e appaiono sempre eccessivi rispetto all'oggetto destinato a soddisfarli.

I filosofi che hanno riflettuto a lungo su questo fenomeno lo hanno legato, come Agostino, alla «paura di perdere», all'incessante bisogno di desiderare per non essere delusi da soddisfazioni inferiori alle attese o, come Hobbes, alla intrinseca insaziabilità degli appetiti dell'uomo, animale «famelico anche della fame futura».

Pare, inoltre, che Kant abbia rivolto queste parole allo storico russo Karamzin: «Date a un uomo tutto quello che desidera e nonostante ciò, proprio in questo istante, egli sentirà che tutto non è tutto». Anche Freud, nel saggio Coloro che soccombono al successo, si era posto un problema analogo in relazione a quanti - dopo aver raggiunto la meta cui aspiravano con tutta l'anima, pur non credendo di poterla mai conseguire - provano soltanto scontentezza.

È come se, avendo ottenuto lo scopo, si chiedessero sconsolatamente: «È tutto qui?». Adam Phillips, uno psicoanalista specializzato nel trattamento dei bambini, ha studiato, in altra prospettiva, la dinamica degli eccessi, legandola sostanzialmente alla paura e alla mancata capacità di governare le frustrazioni."

"In un libro recente, scritto in collaborazione con la storica Barbara Taylor (On Kindness, Penguin 2009) ha anche mostrato come la gentilezza sia anch'essa una forma di misura, temperata da un ingrediente di virtuoso eccesso, di benevolenza verso gli altri come quella del Buon Samaritano.

Paradossalmente, chi vince alla lotteria è talvolta infelice, perché il desiderare è più importante dell'ottenere, in quanto non è la realtà a deluderci, bensì le nostre eccessive fantasie, che una maggiore attenzione agli altri potrebbe moderare e, almeno in parte, appagare.

Ma chi è capace di convincere di questo quanti inseguono il miraggio di una strepitosa vincita alla lotteria, di una ricchezza infinita in grado di soddisfare i propri, personali desideri infiniti?" Remo Bodei
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2 commenti:

jasna ha detto...

insomma simo costretti a essere dei perenni insoddisfatti. Io non la vedo così ma mi rendo conto anche dalle cronache devastanti, che purtroppo per la maggior parte delle persone è così... si vivono perenni insoddisfazioni facendo finta di essere appagati di una vita che non sentiamo nostra... io sono convinta che se si facesse più fatica a ottenere qualsiasi cosa forse si apprezzerebbe di più ciò che siamo... insomma una volt la conquista di un bacio era un traguardo grandissimo oggi si fa l'amore virtualmente senza neanche toccare una donna o un uomo. e personalmente preferisco la vecchia maniera .. dove si sentono le mani sudate.

Renata ha detto...

Cara Jasna hai centrato il problema quindi.....non ci rimane altro che agire di conseguenza, con i giovani in generale e con i nostri figli in particolare.

Dare spazio al merito, all'attesa, all'occasione. Non far Natale ogni giorno ed abituarli al "do ut des",niente per niente - merita e avrai - impegnati e otterrai.
Questo....semplicemente.

Buon ferragosto - renata