sabato 21 giugno 2008

Marianna.

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Il caro amico, Prof. Bruno. R. docente (in pensione) scrupoloso e attento alla formazione culturale e morale degli allievi mi riferiva - a mezzo e mail - un significativo episodio che vuole ricordare l’ampio significato dell'educare.
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“”Alla facoltà di medicina,il professore ci diede – quel giorno - un questionario. Essendo alunno diligente, risposi prontamente a tutte le domande fino a quando arrivai all'ultima che era:

" Qual è il nome di battesimo della donna delle pulizie della scuola?"

Sinceramente mi pareva proprio uno scherzo. Avevo visto quella donna molte volte, era alta, capelli scuri, avrà avuto ì suoi cinquant'anni, ma come avrei potuto sapere il suo nome di battesimo? Consegnai il mio test lasciando questa risposta in bianco e, poco prima che finisse la lezione domandai se l'ultima domanda del test avrebbe contato ai fini del voto.

“ È chiaro - rispose il professore. - nella vostra carriera incontrerete molte persone. Hanno tutte il loro grado d'importanza. Esse meritano la vostra attenzione,anche con un semplice sorriso o un semplice ciao".

Non dimenticai mai questa lezione ed imparai che il nome di battesimo della donna delle pulizie della nostra scuola era Marianna.
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Nota di Renata – Da questo toccante aneddoto che mi piace condividere con voi credo di aver capito che gli insegnamenti più validi e positivamente formativi, passano con il tramite della semplicità..
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4 commenti:

salvo ha detto...

Ciao Renata, ieri ho partecipato ad una riunione con docenti e ricercatori universitari, per parlare del cinquantesimo anniversario della nascita del mio quartiere (le Vallette) mi ha colpito il discorso di una docente che ha detto: su un questionario che poneva alcune domande agli studenti, chiedeva: cosa vi dà più fastidio di quello che succede nell'università, la risposta è stata: non volere estranei nell'ateneo, non volere venditori ambulanti nelle vicinanze.
Allora mi sono ricordato che negli anni settanta gli studenti universitari venivano davanti alle fabbriche e poi facevamo delle assembleee insieme a palazzo nuovo dove si intrecciavano interessi diversi ma condivisi.
Quei studenti di allora ricordavano i nostri nomi e non solo, anche le nostre storie. Oggi c'è una separazione netta fra il tempio del sapere e il mondo esterno, e questo è molto negativo.
Ciao e buona girnata
Salvo

mistral ha detto...

La grandezza di un uomo consiste proprio nella sua capacità di interagire con chiunque, sia esso di parigrado o inferiore.E forse, imparando ad essere persone più umili al cospetto di chiunque, si avrebbero senza alcun dubbio più persone migliori,e meno statue che si ergono imperturbabilmente dal loro piedistallo, e osservano con disprezzo il mondo che vive al di sotto di loro.Miseri esemplari di esseri umani!!!!
Fino a quando non impareremo a guardare alla diversità, come un punto di forza dal quale poter imparare, e non con quell'atteggiamento di sospetto, non cresceremo mai.
Maravilloso dia para ti
besos

Ishtar ha detto...

Ciao io aggiungerei alla tua riflessione non solo semplicità ma anche buon esempio, perchè a parlar bene non ci vuole tanto ma a dare l'esempio con i fatti è più complicato!
Serena giornata

Renata ha detto...

SALVO - in genere ci spaventa ciò che non conosciamo.

E non vogliamo conoscere ciò che ci spaventa.

Punto tutto sulle generazioni future, sui bambini che giocano assieme e non hanno prevenzioni.

E d'altro canto....è loro il futuro. Auguriamoci che imparino a gestirlo in base ai valori e non in base ai pregiudizi.

Buona notte, caro Salvo.
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MISTRAL, hai puntato e fatto centro.

E' della meschinità che bisogna aver paura.

Buena noche, y un besito.
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MISTRAL - Firse il buon esempio viene prima della semplicita nell'insegnamento.

Ma, nche le due cose assieme, non vanno male ! Hai ragione.

Buona nanna anche a te.