domenica 1 giugno 2008

Confessioni...a luci rosa !

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In un pomeriggio qualunque di quell'afoso mese di giugno del 1942, mi trovavo a casa di un’amica e studiavo con lei. Il solito inesauribile interesse ci aveva assorbito al punto che non ci eravamo rese conto del tempo che passava. Ci distolse dai nostri interessi la mamma di Edvige che si affacciò alla soglia del tinello dove noi eravamo chine sui libri e mi prospettò l’opportunità di rimanere con loro per la cena e per la notte.

Era il secondo anno di una guerra lacerante che avrebbe imperversato tragicamente anche nella mia vita e i miei genitori erano sfollati in un paesino della pianura padana mentre io e mia sorella più grande rimanevamo in città perché io concludevo la scuola media e Anna lavorava nello studio di un ingegnere, in città. Li raggiungevamo ogni sera, nella grande cascina che ci ospitava, ma in quell’occasione accettai con gioia l’invito e corsi in bicicletta ad avvertire mia sorella. Già al ritorno pedalavo felice pregustando la novità della mia prima notte fuori casa. Tre donne sole e – per quanto riguardava me e l’amica - ancora spensierate.

La signora non lo era di certo perché il figlio era stato richiamato alle armi e anche il marito era lontano per ragioni che non ricordo. Finita la cena già parca, ma comunque gioiosa, Edvige mi accompagnò nella camera del fratello assente e mi porse una bella camicia da notte, in raso che indossai incuriosita. La morbida seta aderì al seno già abbastanza delineato e scivolò aderendo lievemente ai fianchi. Corsi davanti allo specchio e guardai incuriosita quella promessa di femminilità che lo specchio mi rimandava in un’ immagine nuova e accattivante.

Capelli corvini, arruffati, labbra carnose, occhi scuri e vivaci e un corpo di gradevoli proporzioni rivelavano qualcosa di promettente e inaspettato. Edvige, in pigiama, davanti allo specchio fece un fragoroso battimani e scoppiammo entrambe in una maliziosa, compiaciuta risata. Chiacchierammo a lungo quella sera mentre lei era seduta sul letto dove mi ero buttata felice. Sogni, fantasie, speranze per noi esclusive e speciali che riguardavano l’età adolescenziale, finché uno sbadiglio di Edvige precedette la “buona notte” che ci scambiammo felici.

Rimasta sola, tornai davanti allo specchio e con lo sguardo, carezzai quel corpo, quasi sconosciuto e scoprii nel mio sguardo riflesso, interrogativi ai quali non sapevo rispondere. Feci spallucce, mandai un bacione dal palmo della mano a quella mia nuova immagine e mi infilai felice sotto le coperte. Rivolsi un lungo sguardo, che non era più da bambina alla grande foto del bruno ragazzo lontano (che non sarebbe più tornato) e mi addormentai sorridendo con una nuova, languida dolcezza. Intuivo così, con il tramite di una morbida camicia da notte, le mie prime dolcissime, femminili pulsioni. r.m.
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7 commenti:

Manolita ha detto...

Buon giorno mia splendida amica.
Ti lascio questo mio piccolo persente: il profumo dei miei gelsomini accompagnato da tutto il mio affetto.
Mi hai regalato tanta gioia da quando ci siamo incontrate e, in modo particolare, negli ultimi due giorni.
Grazie.
Un fuerte abrazo.

salvo ha detto...

Ciao Renata non voglio mancare al mio appuntamento giornaliero e ti auguro una serena domenica.
Ciao Salvo

Renata ha detto...

Zahxara - Stordita dall'intenso profumo dei gelsomini... ricordo.

A San Felice del Benaco, sulle rive del lago di Garda la scala che dal mio giardino naif, portava al terrazzo era carica di gelsomino.

Il suo intenso profumo arrivava fino alla camera da letto a profumare i sogni dei miei verdi anni.

A presto.
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Salvo. la fretta prelude a impegni e aspettative. Ti auguro di realizzare tutto in questo lungo ponte festivo e festoso. Un besito.

riri ha detto...

Ciao Renata,ho letto con interesse la tua pagina autobiografica,io ho solo sentito parlare della guerra perchè sono del 1949,ma i racconti,per quanto raccapriccianti,non possono nemmeno sfiorare la realtà di chi l'ha vissuta.Sono passata per farti un saluto.
rosy p.

silvia dell'isola ha detto...

Una pagina dolce, a luci rosa, bellissima.
silvia

Renata ha detto...

Silvia, hai ragione "luci rosa". Ma allora.....mi sentivo quasi in peccato. Grazie per la visita. Un beso.

GlitterVictim ha detto...

Le premesse sono buone e la storia "acchiappa". Continua Renata, sono certa che il risultato finale sarà ottimo d'altronde è della tua vita che stiamo parlando.