lunedì 3 ottobre 2016

Il tango della gelosia, suonato al Caffé Roma

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Giornale di Brescia - domenica 2 ottobre 2016
bllock notes di renata mucci

Saranno certamente in pochi a ricordare che sotto i Portici in corso Zanardelli proprio a lato del Teatro Grande - dove successivamente ha trovato spazio per molti anni l’Eurosport, - si apriva, nei tribolati anni del tempo di guerra, invitante e consolatorio il Caffè Roma. Ai tavolini del piano terra si ritrovavano giovanette accompagnata dalla mamma o dalla sorella più grande, per ascoltare un‘orchestrina di soli tre elementi (piano, violino e voce) che esordiva ogni giorno con le note del conturbante “Tango della gelosia”. E al piano superiore, alcuni tavoli da biliardo consentivano ai giovanotti un lecito svago interrotto dallo scendere al Bar e dare un’occhiata intorno. 

E per me, tra i 16 e i 18 anni. quelle rare soste, alimentavano i sogni più romantici e mi aiutavano a sperare che la pace sarebbe presto giunta a rischiarare quei tempi oscuri. Non c’erano altoparlanti e la musica conservava la sua carezzevole armonia che invitava a sognare. L’atmosfera è rimasta ferma nella nicchia del tempo e pare improponibile ai giorno nostri, ma io dubito fortemente che nelle chiassose discoteche ci sia spazio per i sogni. Anche se sono certa che i sogni albergano ancora intatti e prepotenti, nei cuori dei nostri ragazzi.

Al caffè Roma ho soffiato via la polvere del tempo per presentarlo alle mie nipoti Roberta e Paola, giovani mamme, che si sono mostrate piacevolmente interessate. E questo è bastata al mio dolce riandare. Il ricordo si è riaffacciato per farmi riascoltare la voce suadente che sussurrava nel Tango della gelosia , parole – per quel tempo - erotiche e quasi peccaminose «Io fremo al pensiero che un dì, un altro amore ti insegnò a baciare così !» r.m.
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