domenica 18 dicembre 2011

Io ci provo !

pubblicata su OGGI.it  lettere del 20 dicembre 2011
pubblicata su Bresciaoggi  "   del 22      "             "
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Io ci provo !
 Voglio provare a rasserenare i cuori, ma pur sapendo che mi assumo un compito gravoso, tenterò di distrarre la vostra attenzione dall’attualità per portarvi con me, indietro nel tempo. Molto indietro , addirittura quando io avevo quindici anni e imperversava  la guerra già da due anni.
 A quel tempo, sentivo mia madre che guardando me i mia sorella sussurrava “povere figlie, chi sa cosa ne sarà di loro ? Finirà questa guerra infame? E poi?” Mia sorella aveva tre anni più di me e sorrideva con me delle materne preoccupazioni perché noi….noi… ci ritenevamo invulnerabili!
 E intanto scorrevano gli anni e da quel 1942 passammo altri anni di privazioni e rinunce fino al 1945.Intorno a noi  macerie, case distrutte, ferite ancora aperte,ma tanta voglia di ricominciare. Arrivò così un relativo benessere , il boom economico e la rinascita.
 Per questo oggi, con la crisi  e il malessere generale, la sfiducia, la delinquenza e il fenomeno dell’immigrazione, il traffico,  l’inquinamento, sento qualche nonna che guarda i nipoti e ripete le stesse parole che allora uscivano dalle labbra di mia madre.
 Ma ce la faremo anche stavolta. Guardo i giovani, quelli con le magliette sporche di fango, quelli sulle Ambulanze, guardo la parte migliore della società e continuo a sperare. Ce la faremo ! Con questo augurio vorrei che ci avvicinassimo al Natale con uno stato d’animo rivolto a giorni migliori! Questo è il mio augurio per tutti ! Col cuore . muccina
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4 commenti:

Lucignolo ha detto...

Buongiorno Renatuzza!

Accolgo il tuo augurio, e lo riverbero nel vuoto del Natale, che tanta esteriorità appaga, anche per quegli indolenti che hanno imparato a relegarlo, per incapacità nell'esser accondiscendenti.

Non si può che elogiare il tuo tentativo di diffondere la speranza di evoluzione positiva, l'ottimismo è un motore troppo potente per permettersi di lasciarlo senza benzina.

Eppure non posso fare a meno di evidenziare che non dovremmo esser costretti ad apprezzar la vita solo accostando le brutture della morte; e poi anche quei nobili (invidiabili) giovani, sono nel fango o su una autoambulanza, sono in un quadro di sofferenza, capisci, è questo quello che mi disturba l'animo.

Perché reattivi solo là quando c'è sofferenza, davvero tutta la nostra positiva attività non riesce ad esprimersi se non a rimedio di uno sfacelo.

Certo che ce la faremo, e poi tranne alcuni veri disperati (troppi, specie in relazione alle disparità sociali), noi non rischiamo mica di morire di fame, perderemo un poco di benessere... purtroppo credo che quello per cui siamo veramente preoccupati sono le nostre soggettive relazionali, domande tipo, come verrò riconosciuto da questa società e dalle persone intorno se...?

Inquieta che questo dubbio eroda i giovani molto più di un tempo e credo anche più che gli adulti.

Ma come ignorare ed eludere il fatto che la domanda sia mal posta, ESSERE è una peculiarità di ogni umano, che riesca a riconoscerlo dipende dal riusciere a guardarsi serenamente dentro, capirsi, abiurando i falsi equilibri della "libera economia di mercato".

Siamo pervasi dall'idea di consumare tutto quello che raggiungiamo, senza più lungimiranza ne programmazione, siamo figliastri di quella che per te costituisce la speranza "la rinascita dal dopoguerra".

Quindi l'augurio vero per quanto mi riguarda è il risveglio di una coscienza che ci smuova per non attivarsi solo se le cose non funzionano ma far crescere la consapevolezza nelle proprie risorse per una costante di miglioramento etico e diffuso, personale, famigliare e sociale.

Per altro voglio unirmi al tuo sospingere al necessario ottimismo,
allora auguro a tutti di coltivare anche un poco di sana incoscienza, la necessaria temerarietà e quel senso di sfacciata fortuna, che a saper guardare ci passeggia sempre accanto.

Bye!

Renata ha detto...

Luca, come il buon vino, migliora invecchiando.
Splendida disamina del mio semplice accorato intervento. Grazie, io mi muovo sempre più faticosamente, ma le stampelle ci sono e aiutano (spero) almeno per evitare le dolorose microfratture che mi ricordano che siamo...in una valle di lacrime. Con l'affetto di sempre un grato abbraccio. muccina.

Renata ha detto...

P.S. per Lucignolo.
Hai ragione su tutto !

riri ha detto...

Quoto Lucignolo ed a te un grosso abbraccio.