venerdì 18 giugno 2010

Essere mamma al tempo della vecchiaia.

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Bisogna arrivare alla vecchiaia "preparati". Nel senso di essere pronti ad attuare un programma elaborato con il supporto delle esperienze, via via, vissute anche come spettatrice.

Quando mi hanno messo tra le braccia il mio bimbo (ora su negli anni) mi sono ripromessa di essere, per sempre, la sua fonte di gioia, il porto, il rifugio dalle tempeste della vita, e per me ho chiesto di avere la lucidità per ricordare queste mie promesse.

Ma prima e anzitutto ho avuto,come tutte le mamme, l'onere di fare di lui un uomo. Quindi sono stata una madre esigente e talvolta anche intransigente. Ho anche subito il suo rancore. L'ho baciato poco, ma gli ho dato tutta l'attenzione e la dedizione che la sua formazione richiedeva.

Intuivo chiaramente i suoi pensieri, non sempre benevoli, ma lo guardavo maturare bene come avevo sempre sperato. Credo si sia sposato presto per respirare libertà e lo capivo, ma il mio lavoro era, per così dire, al termine ed ero molto fiera del risultato.

L'ho sentito quasi ostile per molti anni,ma una nuora splendida e due nipoti affettuose l'hanno riportato a me, dolcemente.(sense faire de bruit). Ora, divenuto padre, forte delle sue esperienze mi rivolge sguardi che davvero mi compensano del passato disagio.

E vorrei mantenere le mie promesse adesso che quel momento è arrivato, quello di essere mamma nel tempo della vecchiaia ma - mio malgrado - gli ho dato ugualmente qualche pena, dovuta ad un’ anagrafe impietosa. Ma lui mi ha sempre regalato il suo appoggio e un sorriso rassicurante, che rivolge ad una mamma che spera di aver fatto la sua parte, sbagliando talvolta, ma sempre e soltanto con amore. Non sono mai tutte rose, ma non avrai rose se non accetti le spine.

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1 commento:

Cindry ha detto...

Molto bella l'ultima frase.
E' verissimo.