domenica 30 maggio 2010

In quattro picchiano ragazzo gay.

pubblicata da LIBERO il 2 giugno 2010

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La notizia viene divulgata nel telegiornale delle 20 il 29 maggio c.a. La vittima rischia di perdere un occhio e certamente resterà per sempre segnata nell’anima.

E non ci si stupisce più di tanto. Non è la prima volta e frequentemente si tratta di giovani anche minorenni che si sentono forti soltanto

in gruppo.

Individui, meschini, vigliacchi, spregevoli e probabilmente consapevoli di rischiare ben poco. E’ già successo. Pene poco più gravi di un’ammonizione, scarcerazioni inspiegabili, arresti domiciliari sembrano essere le armi spuntate con le quali la giustizia intende evitare in futuro ricadute in crimini similari.

Ma la prevaricazione, la violenza di gruppo su persone indifese non meritano punizioni adeguate al crimine, dato che di crimine si tratta ?

Sono sola a sentire lo sgomento provocato da reazioni repressive talvolta irrilevanti ?
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3 commenti:

riri ha detto...

No, non sei sola, penso esista ancora gente "equilibrata" che accetta la diversità di tutti i generi senza essere violenta!
Sono sgomenta quanto te, ho assistito in prima persona ad un'aggressione, non avendo la forza per separare i due che si massacravano ho urlato e fatto accorrere gente..eravamo al parco, una scena terribile, neanche nei più brutti film dell'orrore..
ti abbraccio mia cara muccina e vado ai giardini.

Lucignolo ha detto...

Vero che è frustrante,
ma solo perchè non intravediamo soluzione o solo perchè non si cerca ?

Davvero pensi che quando uno delinque, specie nei delitti "del branco", veramente pensi che abbia discernimento da pensare alle conseguenze ?

Dobbiamo chiederci quale sia il bisogno supplito dalla violenza in questi soggetti e lavorare sul sociale per dar coscienza ai singoli che non è necessario essere accettati da tutti per esser avere diritto ad ogni dignità e rispetto.

Discorsi complessi, la violenza, piccola e subdola parte da lontanissimo, da modelli educativi forvianti ma legittimati.

Quando educheremo i nostri figli scevri dall'uso delle punizioni e delle ritorsioni, dall'idea che ci si deve uniformare e dal dubbio che se non lo fai sarai rifiutato, quando ammetteremo le nostre impotenze, accettandole e non nascondendole, quando, quando, quando...

Quando anche ci arriveremo, la rabbia resterà, e noi avremo sempre, giustamente, il dubbio che si poteva fare meglio.

Da dove iniziamo ?

Ciao Renatuzza, bonne nuit !

Renata ha detto...

La fedelissima RIRI ! mi sembra di gustare un caffè con te, un caldo profumato caffè, corretto chiacchiere. Grazie Riri e buen dia a te.
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Ecco LUCIGNOLO, che dedica un approfondomento ad un tema caldo, di improbabile soluzione.

Ha ragione è tutto vero, ma risalire all'origine è impossibile quindi-ormai-non resta che intervenire su guai ormai conclamati con pene adeguate.

Per il futuro, saranno sempre la famiglia,la scuola e la società che dovranno agire esemplarmente.

Mi è piaciuta molto la puntualizzazione sui delitti del branco. Quale discernimento possiamo aspettarci da chi si esalta solo in gruppo?

Grazie Luca !Serena settimana.