giovedì 16 aprile 2009

Figli "da tirar su".

Bresciaoggi - lettere - 22 aprile 2009
Giornale di Brescia - 3 maggio 2009
Il Giornale ............... 5 maggio 2009
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Una ragazza intelligente, giovanissima neo/mamma mi chiede : “ Ci sono regole per “tirar su bene un figlio?” E la risposta immediata è un sorriso, che mi serve anche per prendere tempo ”Certamente l’amore, quando è pacato, concreto e rivolto al bene materiale e affettivo del figlio non è una regola, ma è un buon inizio.
Vale anche in previsione delle ribellioni adolescenziali che dovrebbero farci capire – a quel punto – che l’adolescente si sta mettendo alla prova cercando la sua autonomia” Lo sguardo attento, quasi senza un battito di ciglia mi sprona a proseguire.
“Ma per arrivare all’adolescenza c’è tempo ! Conviene partire dai primi vagiti tenendo ben presente che il ruolo materno, anzi genitoriale é determinante nel futuro dei figli e quindi fin dalla culla dobbiamo mandare i primi segnali, le prima indicazioni e - con dolce fermezza - incanalare potenzialità e reazioni.
Ho sempre pensato che, quando le madri si comporteranno allo stesso modo con i loro figli - indipendentemente dal loro sesso - avremo iniziato un percorso che apre nuove prospettive alla società.
Ognuno eviti di farsi servire, ognuno si dia un traguardo di autonomia in tutte le manifestazione del convivere. Un buon educatore dedicherà particolare attenzione ai sentimenti, per formare uomini e non soltanto maschi. Per formare Donne e non soltanto femmine. Con buon senso e partecipazione costante, attuerà un progetto di parità e di rispetto.
Poi, saranno i tuoi figli ad insegnare a te qualcosa, perché ognuno di loro è un universo a sé e sarà bene tenerne conto con il massimo collaborativo rispetto.” Edvige, la giovane amica sussurra pensierosa “Credo di aver capito, ma...poi?”
“ Poi, man mano che la sua personalità cercherà di esprimersi, imparerai a favorirlo in ciò che serve alla sua formazione, imponendoti di non indulgere ai primi segni di prepotenza o egoismo. Ti renderai conto che è anche opportuno non assecondare capricci ed esigenze momentanee e ingiustificate. Questo in teoria. In pratica avrai cedimenti naturali e comprensibili, ma ci sarà sempre sarà l’affetto a guidarti, vedrai!”
Vorrei aggiungere tante cose,ma sono certa che la vita è maestra anche in questo affascinante, impervio terreno nel quale – talvolta – è l’eccessiva condiscendenza a gettare le basi del fallimento educativo. Qualche “no”, tanta fermezza e...... tenerezza a self-service. E infine, aprire una grande porta alla speranza. -
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10 commenti:

Cindry ha detto...

Che bello quello che hai scritto, ne farò tesoro se un giorno sarò mamma.
La mia migliore amica ha avuto un maschietto proprio sta mattina... lo andrò a vedere alle 5 per la prima volta, sono emozionata, mi sento un po' zia.
Le farò leggere le tue parole.

Maria

M!KA ha detto...

..PERLE DI SAGGEZZA, PER NOI CHE TI LEGGIMAO. UN ABBRACCIO,CARA RENATA.

Renata ha detto...

Ciao CINDRY, vedo che hai nella mente e nel cuore il programma più naturale e affascinante del percorso femminile e qualcosa mi dice che sarai una mammina deliziosa.
Auguri per tutto. renata
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Ecco qui M!KA, dolce, volitiva, impetuosa e dolcissima.
Ti penso sai !
T.V.B. Bacio . Renata

Paola C. ha detto...

Carissima Renata ,ciò che dici è verissimo . Fare i genitori è un lavoro talmente difficile che a volte lo si impara quando ormai è troppo tardi .Stanchezza , cedimenti , divergenze tra i coniugi , possono far commettere degli errori che possono costare molto .Il buon esempio che diamo nella quotidianità , comunque , e' il migliore insegnamento, a dispetto delle mille parole che molti spendono per trasmettere il nulla .
Un abbraccio

Renata ha detto...

Cara Paola, sono venuta a trovarti nel tuo spazio, ma ho poi rinunciato perché non capivo dove e come intrufolarmi.Colpa mia,ma ci riproverò.

In attesa ti ringrazio per la condivisione.

Hai toccato, inoltre, un tasto che ha sempre un suono fastidioso e stonato; quello della divergenza di idee tra coniugi. Che se poi sono tanto superficiali da esternarle davanti ai figli commettono davvero un errore colpevole e distruttivo.

Tra loro, possono farne oggetto di confronto, ma davanti ai figli
CI SI PRESENTA UNITI.
Ovvero, si dovrebbe!
Un abbracciotto. renata

Nicolanondoc ha detto...

Buongiorno, sono passato a raccogliere dal tuo cestino le coccole promesse.....
A presto cara Muccina

Manolita ha detto...

Buon giorno carissima.
Io penso che è importante partire tenendo sempre presente che l'impegno di un genitore non conosce pause, neanche un attimo di riposo; che si deve pensare ed agire con i figli sempre con amore e amarli vuol dire agire per il loro bene sempre, anche se spesso questo comporterà dire dei "no"; che un genitore è un amorevole educatore e non un amico.

Ecco, sono stata assente perchè il mio lavoro mi prende proprio nei periodi di festa, ma adesso posso tornare con gioia dagli amici.

Besitos para ti, mi queridisima amiga............

riri ha detto...

Cara Muccina è bello quello che hai scritto..ancora oggi che mio figlio è grande trovo difficoltà a fare la mamma:-) Gli ho insegnato a cavarsela da solo, ad avere mille amici ed essere sempre se stesso...leale e sincero e quando lo guardo negli occhi che sono lo specchio della mia anima trovo un pò di me..ma lui è indubbiamente migliore.
Ti abbraccio

Anonimo ha detto...

Sì, è abusata la metafora, sì...ma essere figli, è esser esseri; è come essere l'acqua d'un fiume; e non si può insegnar all'acqua d'un fiume come andare. Scorre.

Angelo

Renata ha detto...

ANGELO - "non si può insegnar all'acqua d'un fiume come andare. Scorre." BELLA FRASE che non paragonerei al compito genitoriale, amche se - a ben pensare, perfino l'acqua ha gli argini che ne contengono l'impetuosità. Discorso articolato che non si può liquidare in modo semplcistico. Non si può e non si deve.