mercoledì 15 agosto 2018

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Giornale di Brescia del 17 agosto 2018

Dopo il crollo del Ponte Morandi.


Guardiamo sbigottiti senza poter parlare e incapaci di tacere. Siamo con le vittime, con i superstiti e con le loro famiglie mentre le ore scorrono e il pensiero non si distoglie ! Troppo grave il fatto, troppo tragico l’evento mentre le ipotesi avanzano spinte dal bisogno di trovare un ragione dove non c’è niente di ragionevole. 

Le immagini sembravano proiettare un film dell’orrore che, soltanto alla fine, lasciava ritrovare la regolarità del respiro, ma era invece una realtà intrisa di dolore e di sangue. Le parole arrancano per trovare una qualsiasi coerenza, mentre un pensiero nella mia mente riaffiora sempre incalzante, sempre uguale, sempre lo stesso. 

Oltre alle malattie, ai lutti, e alla fatica del vivere si affacciano nel panorama globale scosse sismiche, alluvioni, tempeste, tzunami e incidenti di vario genere spesso inevitabili che però non distolgono l’uomo dal compiere atti distruttivi come le guerre sempre e comunque fratricide. 

Quando l’Homo Sapiens riterrà sufficienti i tragici eventi che siamo costretti a subire ? Quando – oltre che costruire - si impegnerà a fondo per conservare la bellezza del territorio senza contribuire invece al suo deterioramento ? Quante vite dovranno essere ancora immolate sull’ara della colpevole trascuratezza?  Quando ?  - renata mucci - Brescia

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