mercoledì 21 settembre 2016

replay dal 21 settembre 2014 ·

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La mia Ketti è sempre dello stesso gioioso umore. Le basta una carezza per scodinzolare felice. Una cuccia, un po’ d’acqua, una ciotola con un po’ di cibo e qualcuno da amare appagano tutte le sue esigenze e a volte la invidio. Non si pone domande sull’esistenza e sulla precarietà del vivere e questo la mantiene serena, ma la mia invidia dura poco se penso ai mille piaceri che ci sono riservati proprio in funzione di una sensibilità sempre pronta e vibrante.
 
D’accordo, ci espone anche a disagi e a sofferenze, ma vivaddio che gioia possiamo trarre guardando il movimento incessante del mare, o fiutando un fiore o ricambiando un sorriso. No davvero, mille volte meglio le nostre nevrosi (finché si mantengono gestibili), le nostre malinconie, i nostro languori ! Molto meglio pagarne il prezzo in vulnerabilità, ma garantirci i mille piacere dei sensi. Io, convinta, la penso così.
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