Bresciaoggi                4 febb. 2014
Giornale di Brescdia  5 febb.   2014 
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 Sotto la doccia, confortevole e calda sorridevo poco fa, ai miei 
quindici anni e al tempo in cui mi concedevo il lusso settimanale del 
bagno “Al diurno”. 
All’epoca, non avevamo il bagno in casa e c’era la 
guerra, ma quando – con il mio fagottino della biancheria pulita – 
entravo al Diurno i sogni imperversavano prepotenti e liberi.  Il Diurno
 era, per me,  una specie di Paese dei balocchi, c’erano i bagni , due 
solerti manicure, il barbiere e la pedicure. Un’oasi di pace che 
accoglieva i miei sogni di fanciulla.
E lì, nell’acqua tiepida e 
saponata sorridevo al mio Principe. Allo sconosciuto che avrebbe 
abbattuto la parete del mistero, che il mio giovane corpo anelava. Un 
angolo di paradiso nell’orrore di quella tragica realtà. 
 
Improvvisamente mi distrae richiamandomi  alla realtà la mia dolce 
Ketti. Sorrido di me e corro da voi amici carissimi per offrirvi i miei 
sorridenti quindici anni intatti . 
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venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
Pensiero del mattino.
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Nella mia cassaforte, murata nell’anima, c’è uno scrigno di preziosità che non vedremo mai in vetrina, perché non sono in vendita e non si acquistano con il denaro. Lo apro anche oggi per voi e ne traggo un pensiero su uno dei più nobili sentimenti, quello de “ l’amicizia” :
 
E’ un sentimento davvero gratificante L’AMICIZIA ! E’ un affetto generoso che ha il pregio di farti partecipare a più vite, tutte diverse tutte interessanti che sono quelle dei tuoi amici ! r.m.
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Nella mia cassaforte, murata nell’anima, c’è uno scrigno di preziosità che non vedremo mai in vetrina, perché non sono in vendita e non si acquistano con il denaro. Lo apro anche oggi per voi e ne traggo un pensiero su uno dei più nobili sentimenti, quello de “ l’amicizia” :
E’ un sentimento davvero gratificante L’AMICIZIA ! E’ un affetto generoso che ha il pregio di farti partecipare a più vite, tutte diverse tutte interessanti che sono quelle dei tuoi amici ! r.m.
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martedì 28 gennaio 2014
Mes mains !
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Stamattina, dopo la carezza del profumo di
caffè, ho rivolto l’ attenzione alle mie mani.
Agili, duttili, pronte,
coadiuvanti,  mi supportano  in ogni disparata necessità ed incombenza. Mi
piacciono le mie mani quando, aperte, si offrono e porgono, quando accarezzano,
consolano, si congiungono in preghiera, indicano, aiutano, nascondono il
pianto, sfiorano altre mani, si pongono - col gesto - al servizio del pensiero.
E stamane il mio pensiero grato, gratissimo, è per loro.
Due mani, un solo miracolo.
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lunedì 27 gennaio 2014
Nel giorno della memoria.
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Stanno scomparendo i
protagonisti di quella storia orrenda, a margine della quale ho vissuto, ma
questo non dev’essere un alibi  per
fingere che tutto ciò non sia avvenuto.
La storia, la nostra
storia, la storia del degrado morale che ha condotto a morte migliaia di
individui di ogni età, di ogni estrazione sociale e geografica non può essere
ignorata. E mi auguro che le nuove generazioni ascoltino, leggano e si documentino.
Per non dimenticare , per non ricadere, per 
migliorarsi.
Ce lo chiede la bambina
dal cappottino rosso, il bambino con la coppola e le manine in alto in segno di
resa, i loro genitori, i nonni, intere famiglie sterminate in nome di una deprecabile
ideologia razzista. Vergognosa e intollerabile. E ve lo chiedo io, la vostra vecchia
amica, con le mani giunte e con  lacrime
ancora brucianti.  
Non dimentichiamo quel fumo
nero che dai forni crematori è salito in cielo per  congiungersi  con le nubi.-
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Dimenticare è offensivo, disonesto, brutale.
Si chiamava Ebe, era bionda e dolce e ha lasciato a scuola il banco vuoto, improvvisamente. L'ho cercata bussando a quella porta muta. Mi sono recata dai nonni, anch'essi assenti. Spariti, spariti nel nulla ? No, no, no ! Deportati, parola terrorizzante, presaga di morte. NON dimentichiamola e non dimentichiamo quell'olocausto orrendo.
Razzismo ! l'altro SEI TU "!
"Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora".
 
(Anna Frank)
---------------------------------------------- (Anna Frank)
E
 nella bellezza che rimane,(quella in cui Anna Frank credeva) deve 
trovare spazio LA MEMORIA. La capacità di trarre qualcosa di buono dal 
ricordo. Guardiamo assieme le fasi dell'orrore, del genocidio, 
dell'infamia. Per non ricadere.
sabato 25 gennaio 2014
Fine de un amor.
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lei :" Basta, sono stanca, me ne vado !"
silenzio
ancoira lei "Mi senti, guarda che è per sempre ! Non piangere, non disperarti,non implorare. Non mi vedrai mai più."
silenzio
"E non cercare di trattenermi. Capito ? Ma insomma che fai...spingi ? "
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lei :" Basta, sono stanca, me ne vado !"
silenzio
ancoira lei "Mi senti, guarda che è per sempre ! Non piangere, non disperarti,non implorare. Non mi vedrai mai più."
silenzio
"E non cercare di trattenermi. Capito ? Ma insomma che fai...spingi ? "
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giovedì 23 gennaio 2014
Mi recavo in farmacia.
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Mi recavo in farmacia.
 
Certo è vero, sono lenta. Lenta ad attraversare e a muovermi in ogni circostanza e oggi ho trovato un paio di ragazzotti che ridevano del mio essere imbranata.
 
Però è vero, faccio parte delle fasce deboli della società, ma…non l’ho mica fatto apposta. E’ successo! E guardo all'insofferenza di alcuni giovani (pochi, dai!) con lieve compatimento. Perché sono quelli che hanno gravi carenze e devono aspettare d'invecchiare....per capire! Se mai capiranno e, intanto, vivranno con la loro insulsaggine. Per persone così anche la rabbia è sprecata.
Avevo giusto, giusto ancora un "non importa" che ho potuto utlizzare.
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P.S.Vi ho già detto che per vivere sereni bisogna dire "non importa", almeno cinque volte al giorno ?
Mi recavo in farmacia.
Certo è vero, sono lenta. Lenta ad attraversare e a muovermi in ogni circostanza e oggi ho trovato un paio di ragazzotti che ridevano del mio essere imbranata.
Però è vero, faccio parte delle fasce deboli della società, ma…non l’ho mica fatto apposta. E’ successo! E guardo all'insofferenza di alcuni giovani (pochi, dai!) con lieve compatimento. Perché sono quelli che hanno gravi carenze e devono aspettare d'invecchiare....per capire! Se mai capiranno e, intanto, vivranno con la loro insulsaggine. Per persone così anche la rabbia è sprecata.
Avevo giusto, giusto ancora un "non importa" che ho potuto utlizzare.
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P.S.Vi ho già detto che per vivere sereni bisogna dire "non importa", almeno cinque volte al giorno ?
sabato 18 gennaio 2014
Piove.
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Piove a dirotto ! Due individui, diversamente giovani, transitano lentamente sulla strada, riparati dal loro ombrello suonando uno strumento a fiato. Una sola finestra si apre per offrire un obolo. E piove, piove.
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Piove a dirotto ! Due individui, diversamente giovani, transitano lentamente sulla strada, riparati dal loro ombrello suonando uno strumento a fiato. Una sola finestra si apre per offrire un obolo. E piove, piove.
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giovedì 16 gennaio 2014
Contro il maltrattamento degli animali.
Si
 amici miei, io non vedrò l'alba di quel giorno, ma credo che quel 
giorno verra' ! Deve arrivare fulgido e purificatore, il giorno in cui 
ci rifiuteremo di essere crudeli, vigliacchi e criminali verso uomiNI e 
animali, indifferentemente. E a salvare il mondo e a riconciliarci con 
la natura e con tutti gli esseri viventi, saranno soltanto tre parole : 
RISPETTO - RISPETTO - RISPETTO.
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Questa
 foto segna la fine della carriera di Álvaro Múnera come torero 
"matador". Il ragazzo crollò pieno di rimorso nella metà della corrida 
quando si rese conto che il toro si rifiutava di lottare per la sua 
vita. Alvaro si è trasformato in un 
avversario accanito delle corride di tori. Múnera ricorda quel 
momento:.. Ed improvvisamente, guardai il toro... Aveva l'innocenza che 
tutti gli animali hanno nei suoi occhi, ed egli mi guardò, sentendo 
dentro di me un:  Perché? Era come un grido di giustizia in fondo a me, e
 sentii (guardate sopra), lo descriverei come ..una connessione, perché 
se uno si confessa, e si aspetta di essere perdonato... (silenzio, 
lacrimei contenute) mi sentii come la peggiore merda nella terra... 
Questa foto mostra il collasso del torero Álvaro Múnera, rendendosi 
conto dell'ingiustizia verso l'animale proprio in mezzo alla sua ultima 
lite. A partire da questo giorno  in poi si trasformò in un grande 
oppositore delle corride di tori. 
lunedì 13 gennaio 2014
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E' 
chiaro che vi ho aperto uno spazio del mio cuore, lealmente e quindi 
devo completare il quadro. Ho un solo figlio, Mauro (classe 1950) che è 
un magnifico nonno di 4 splendori. Quattro nipoti ai quali si dedica 
anema e core. E io lo guardo interagire nei rapporti umani, con timida 
fierezza e un largo sorriso. Insomma, lo amo tantissimo. Ma non posso 
dimenticare la donna che lo ha reso felice e sereno,
 da quarant'anni. Ambra, sua moglie. Ho sempre cercato mia nuora negli 
occhi di mio figlio ed è così che ho imparato ad esserle grata e a 
volerle bene. Il nostro è un rapporto rispettosamente soft, che ci 
appaga entrambe. Niente di soffocante, ma nel bisogno è la prima che si 
pone al mio fianco. Una meraviglia, veramente.
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E
 ancora sull’argomento morte  - la mia ovviamente- mi piace parlarne 
serenamente. Allora, è noto che ho un’età rispettabile e una struttura 
fisica vulnerabile. Lei, la signora in nero, potrebbe arrivare quando 
deciderà di farlo e mi troverà pronta. Nel 2006 ho subito un furto in 
casa quindi quei pochi oggetti di valore destinati alle mie nipoti sono 
spariti nel nulla. Ma dato che in quella sera ero
 fuori  “tutta in tira” avevo addosso qualcosa, due fedine con brillanti
 e poco altro che mi sono affrettata a regalare alle mie nipoti, ma non 
per paura di furti successivi, ma soltanto perché (ho pensato)  se 
faranno un sorriso di gradimento…voglio vederlo. Tanto io son bella lo 
stesso, mi sono detta. Insomma, con la speranza che arrivi più tardi 
possibile, che dedichi la sua attenzione a chi la invoca perché soffre, e
 mi ignori ancora per molto, voglio solo dire che…-forse  - non la temo.
Parliamone, invece !
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Perchè
 fuggiamo davanti all'argomento  morte? Per me non è mai stato un 
problema. Fare testamento porta fortuna. Io ho fatto il mio primo a 
circa sessant'anni. tanto non cambia niente,ma mi fa sentire a 
posto.Periodicamente ritengo doveroso provvedere ad alleggerire la casa 
di tutto il superfluo che farebbe tribulare il mio unico amorevole 
figlio Mauro. Butto carte e cartacce e regalo abiti fuori moda e scarpe e
 borse che ormai uso pochissimo. E quel che serve è in un ordine che si 
preoccupa di facilitare il compito di "svuotare la casa " quando verrà 
l'ora. E lo faccio sorridendo, lievemente soddisfatta di me. In fondo è 
una carezza in più, fatta con amore.
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domenica 12 gennaio 2014
Sincero o leale.
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Un caro amico dissertava
recentemente- con la delicatezza richiesta dal  tema - sulla sincerità che rasenta,
talvolta la  crudeltà.
Concordo sul fatto
che spesso è inopportuna, brutale e non richiesta, ma  trovo anche che c’è un abisso tra sincerità e
lealtà. Ed opto per la seconda che si basa più sul comportamento che sulle
parole. Che ne dite amici ?
-----------------giovedì 9 gennaio 2014
Lasciateci andare !
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Questa
sera vi offro una riflessione
seria che ci viene proposta da una lettera .
Ecco il testo :
“Ho 61 anni e sono un medico,
specialista in fisiatria, che ha deciso di interrompere volontariamente
l’esercizio della professione, per motivi personali. Con questa identità di
casalinga-medico sono transitata recentemente all’interno di reparti di
geriatria e lungodegenza, a fianco di una amata zia 93enne.
Ho visto trattare moribondi quasi centenari con la stessa logica terapeutica che si userebbe per un quindicenne sopravvissuto ad un incidente stradale.
Alcuni esempi. Signora 74enne con carcinoma epatico in fase terminale. Familiari che attendono con lei la morte ormai annunciata. Madre natura la condurrebbe in coma, ha ammonio e bilirubina molto alti. Eppure viene idratata massicciamente, i parametri migliorano, riprende la diuresi, la signora è più lucida e può avvertire fino in fondo lo strazio della pulizia delle sue piaghe da decubito profonde fino all’osso sacro. Due giorni prima di morire, un’ennesima trasfusione per darle, forse, qualche ora di lucidità.
Occuparsi della morte è molto difficile e il mio pensiero non ha nulla a che vedere con l’eutanasia. Sto parlando di differenziare la vita dalla morte. E di usare ogni strategia terapeutica nel primo caso e amore e pietà nel secondo. Basterebbe, forse, farne una questione di razionalizzazione delle risorse, senza tirare in ballo l’etica e la morale che da molto tempo paralizzano ogni tipo di intervento. Basterebbe riuscire a differenziare le terapie della vita dall’accompagnamento della morte. Quest’ultimo basato non più su inutili e crudeli tentativi di normalizzare i parametri vitali ma sull’attenzione alla soggettività del paziente, alle sue intenzioni e al contenimento del dolore e dell’angoscia”. Maria Giuseppina Turolla- medico fisiatra
Ho visto trattare moribondi quasi centenari con la stessa logica terapeutica che si userebbe per un quindicenne sopravvissuto ad un incidente stradale.
Alcuni esempi. Signora 74enne con carcinoma epatico in fase terminale. Familiari che attendono con lei la morte ormai annunciata. Madre natura la condurrebbe in coma, ha ammonio e bilirubina molto alti. Eppure viene idratata massicciamente, i parametri migliorano, riprende la diuresi, la signora è più lucida e può avvertire fino in fondo lo strazio della pulizia delle sue piaghe da decubito profonde fino all’osso sacro. Due giorni prima di morire, un’ennesima trasfusione per darle, forse, qualche ora di lucidità.
Occuparsi della morte è molto difficile e il mio pensiero non ha nulla a che vedere con l’eutanasia. Sto parlando di differenziare la vita dalla morte. E di usare ogni strategia terapeutica nel primo caso e amore e pietà nel secondo. Basterebbe, forse, farne una questione di razionalizzazione delle risorse, senza tirare in ballo l’etica e la morale che da molto tempo paralizzano ogni tipo di intervento. Basterebbe riuscire a differenziare le terapie della vita dall’accompagnamento della morte. Quest’ultimo basato non più su inutili e crudeli tentativi di normalizzare i parametri vitali ma sull’attenzione alla soggettività del paziente, alle sue intenzioni e al contenimento del dolore e dell’angoscia”. Maria Giuseppina Turolla- medico fisiatra
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N.B. - La
lettera, è stata proclamata a Salsomaggiore "Lettera
dell’Anno per il 2008, e sembra scritta oggi.
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martedì 7 gennaio 2014
Il sassolino nella scarpa.
Pubblicata su Bresciaoggi del 10 gennaio 2014
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Devo togliermi un sassolino dalla
scarpa, anzi un chiodo !
Ieri sera è stato estratto il biglietto vincente della lotteria che elargirà una cifra enorme al fortunato possessore del biglietto e la domanda sorge spontanea. Non sarebbe logico decurtare l’importo, davvero cospicuo, di una piccola percentuale da dirottare alla ricerca ? Ma santiddio, ci hanno frastornato fino a ieri con la richiesta di offerte tramite sms e adesso che ci sarebbe l’opportunità di devolvere una cifra imponente con un prelievo assolutamente indolore sull’importo di una vincita enorme che succede ? Nessuno ci pensa!
Ma, a voi, sembra giusto ? Mi piacerebbe sapere se sono io del tutto sfasata o se siamo in balia dell’ abituale, imperante menefreghismo. !
Ieri sera è stato estratto il biglietto vincente della lotteria che elargirà una cifra enorme al fortunato possessore del biglietto e la domanda sorge spontanea. Non sarebbe logico decurtare l’importo, davvero cospicuo, di una piccola percentuale da dirottare alla ricerca ? Ma santiddio, ci hanno frastornato fino a ieri con la richiesta di offerte tramite sms e adesso che ci sarebbe l’opportunità di devolvere una cifra imponente con un prelievo assolutamente indolore sull’importo di una vincita enorme che succede ? Nessuno ci pensa!
Ma, a voi, sembra giusto ? Mi piacerebbe sapere se sono io del tutto sfasata o se siamo in balia dell’ abituale, imperante menefreghismo. !
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venerdì 3 gennaio 2014
2014 ! che facccio, chiudo ?
Per conoscenza :
Preso atto della totale assenza di commenti che attestino gradimento sto pensando di sollevarmi dall' impegno di tenere aperto questo blog..Prenderò in esame, attentamente, questa opportunità.
giovedì 2 gennaio 2014
No problem !
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L’ho
trovata amici miei !
Ho trovato finalmente la frase più bella, quella che mi
mette in pace col mondo, un Lexotan senza contrindicazioni. Veramente ce ne
sono tante, specifiche per ogni occasione ! Ci sono le frasi d’amore, quelle
che confermano l’affetto, ma questa è a vasto raggio e conforta ad ogni età e
in ogni situazione. Serve spesso a riequilibrare, a dare fiducia e invita a
cercare soluzioni anche tra le difficoltà. E’ una frase generosa, complice,
sedativa e sorridente e bellissima ed evoca la Pace. Chi sa se siete d’accordo
con me ? Che ne dite se la enuncio convinta ? 
La frase cicatrizzante e magica è
: “NON C’è PROBLEMA !”
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