martedì 21 febbraio 2012

AMARCORD della mia cucina.

Giornale di Brescia - 23 febbraio 2012
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Quand’ero bambina, la cucina era il centro di raccolta dell’intera famiglia, Il tavolo, grande  con uno spazioso ripiano, consentiva a me e a mia sorella di svolgere i compiti di scuola, mentre la mamma compiva  il quasi  quotidiano miracolo che sue le mani esperte realizzavano.
Mentre noi sbirciavamo curiose, lei faceva scivolare,  una  alla volta le uova fresche   nella farina bianca in attesa e impastava alacremente fino ad ottenere una palla liscia e bionda per dare inizio alla fase più attraente e concreta.
Stendere l’impasto fino ad ottenere una sfoglia larga e sottile, uniforme leggera e miracolosamente resistente che veniva poi arrotolata. A quel punto, le sue  mani piccole e disadorne, brandivano un grosso coltello affilato e con una velocità infallibile tagliava le fettuccine, tutte millimetricamente uguali e disfaceva  poi quelle strane matassine per posare sul panno bianco le invitanti tagliatelle.
All’altro lato del tavolo, papà leggeva il giornale e comunicava a mamma le notizie salienti. Insieme, in  cucina, serenamente.   
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2 commenti:

Costantino ha detto...

Ricordo anch'io la cucina al centro di ogni attivita familiare
e luogo di ritrovo di tutta la famiglia.
Con un pizzico di nostalgia e molto rimpianto.
Hai reso molto bene una situazione
che è al centro dei roicordi di molti.

flavio ha detto...

Mamma faceva gli gnocchi: si faceva aiutare a rendere la pasta un rotolo
lungo lungo (la coda del gatto): poi a tagliarne dei pezzetti il più possibile regolari, e premendo col
pollice, ciascuno sui rebbi di una forchetta, se ne facevano delle conchigliette....
E il piacere, poi, di mangiarli...
Una volta di più sai risvegliare
tante sensazioni, tanti sapori, tante nostalgie e tanti affetti.
Grazie, muccina