domenica 23 gennaio 2011

Sei vecchio ? Non rompere !

Bresciaoggi 30 gennaio 2011
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Nel Bar/Pasticceria, sedute al tavolino vicino al mio, due giovani signore si scambiano commenti riferiti alla suocera e anche al proprio padre. Commenti tutto sommato benevoli con i quali apprezzano l’autonomia dei propri parenti, anche consanguinei. E, a concludere, ecco la frase folgorante :

“ E poi, mio padre….non rompe. Certamente, in casi importanti sono totalmente disponibile (esami in Ospedale, ecc.) e lo faccio volentieri,ma per il resto, come ti dicevo…non rompe. Non telefona di continuo, non reclama la mia compagnia, insomma, gestisce dignitosamente la sua solitudine alla quale allude solo velatamente. Anche perché sa che ho famiglia e impegni quotidiani. Non avrei tempo per lui, che però, capisce. In questo senso e per ora, sono fortunata ! “

Messaggio ricevuto ! e per bocca estranea….fa meno male.

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6 commenti:

umberto ha detto...

Un tempo,ai miei tempi, si diceva (anche se io non l’ho mai detto a mio padre,che non era certo all’avanguardia):”Sei un matusa”. Poi si arrivò al :”Come rompi”,…non so se esista ancora (mia figlia non me l’ha mai detto). Nel primo caso c’era almeno una scintilla del cervello ( presuppone un confronto tra le parti,quindi una ,seppur breve come un lampo, riflessione); nel secondo si è solo a livello percettivo di rumore ( “rompi” come il ‘rumore’ del tuono),quindi da animale (nel significato zoologico,non altro), come i miei gattini che,quando sentono il rumore della porta che si apre, mi corrono attorno: sanno che c’è la leccornia della carne in scatola. Ma se il loro “miao” fosse superiore al “ come rompi”?

Renata ha detto...

Giriamola come vogliamo, ma rimane un tema tristissimo e, personalmente,sento la nostalgia del tempo in cui una seggiolina in cortile o sotto il portico e addirittura in qualche piazzetta cittadina, consentiva ai vecchi di restare in panchina....guardando giocare.
Questo è il mio pensiero.

Anonimo ha detto...

si Renata, è una cosa triste.
Ma se avranno fortuna invecchieranno anche loro e allora...capiranno..essi capiranno..
affezzionata lettrice

Renata ha detto...

Cara Anonima, grande verìtà la tua, che rende più triste la tristezza perchè quando "loro" capiranno, noi non ne trarremo alcun beneficio.
Così come la comprensione dei vecchi di oggi non gratificherà i vecchi di ieri, ormai scomparsi.
E la ruota gira e girerà senza che la tristezza si diradi.
E questo è il prezzo, forse, che va pagato a fronte di un lungo percorso augurandoci che questo pensiero, renda accettabile l'evento. Personalmente...mi impegno per adeguarmi a quest'ottica perchè mi sento, in concreto, privilegiata.

Mi piacerebbe sapere se sono riuscita a spiegarmi.

Adriano Maini ha detto...

Se capiranno, capiranno troppo tardi. E sarà peggio per loro.

Renata ha detto...

Il "mi babbo" (toscano) citava spesso questa grande verità :

POTEA, non volle. OR CHE VORRIA, non puote.

CIAO aDRIANO ! SONO PASSATA DA TE, MA TORNERò A RILEGGERE L'ARTICOLO DI UMBERTO ECO. INTANTO, UN ABBRACCIONE.