sabato 8 dicembre 2018

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Giornale di Brescia - 8 dic.2018 pag.8
Blok notes di renata mucci

Caro babbo Natale,

ti ho indirizzato la mia prima lettera quando avevo sette anni e per gli altri 84 successivi ti ho rivolto ogni anno le più svariate richieste. E quest’anno ti scrivo per tempo per chiederti di far luce su alcuni punti del vivere che, nella mia mente, sono rimasti in ombra.

Mi chiedo da tempo perché l’Homo - che ha dimostrato in vari modi genialità e competenza – non riesca a gestire la quotidianità in modo da non arrecare danno a se stesso e alla terra che lo ospita. E da tempo mi chiedo perché impieghiamo intelligenza e risorse anche economiche per cercare, solo per fare un esempio, l’acqua su Marte mentre sul nostro pianeta c’è gente che muore per disidratazione e mancanza di acqua.

I costi di queste ricerche nello spazio sono veramente esorbitanti e potrebbero invece servire ad alleviare sofferenze inumane e a salvare vite. In questi lunghi anni della mia esistenza ho visto cambiare il mondo attraverso conquiste che premiano impegno, dedizione e intelligenza innegabili ma, nel contempo ho assistito al degrado globale che ha reso l’aria irrespirabile, inquinato i mari e non ha risolto problemi esistenziali per una parte del pianeta dove ancora si muore per denutrizione.

Caro Babbo Natale, credi di poter aiutare l’umanità a scegliere quelle priorità che sono indispensabili alla sopravvivenza ? Quest’anno vuoi ricordare a tutti che vivendo in un Paese indebitato non possiamo comportarci, nel privato come fossimo nel Paese di Bengodi ?

A fronte di miserie tristissime e irrisolte assistiamo a sprechi lontanissimi dal più semplice buon senso. Camerette di bimbi sovraccariche di giocattoli guardati poi distrattamente da bambini che hanno perso il piacere di desiderare. Un po’ di equilibrio e tanto buon senso sono le mie richieste per un mondo che non vedrò, ma che ha tanto bisogno di ritrovare i passi lenti, la semplicità e la forza delle piccole, gratificanti, umili cose.

renata mucci - Brescia

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