domenica 22 luglio 2018

Nostalgia canaglia !

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Giornale di Brescia, 22 luglio 2018
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Ai giorni nostri, per le strade si sente soltanto il rumore del traffico, ma io sorrido ancora con nostalgia, ricordando il garzone del fornaio che, in bicicletta, cantava a squarciagola mentre andava a consegnare il pane. Era tutta un’altra musica e non era raro incontrare un ciclista che fischiettava modulando allegri ritornelli. Non era che si fosse più felici, ma c’era indubbiamente più spontaneità. I pedoni erano tanti, frettolosi o lenti, ma numerosi. E poi, c’era il passeggio in centro, l’avanti e indietro, lo struscio, l’occhieggiare verso le vetrine, e tra i giovani lo scambio di sguardi furtivi, i capannelli di gente che conversava serena approfittando dell’incontro. 
C’era insomma una diversa animazione che rendeva piacevole l’essere pedone e, inoltre era più frequente indulgere al bighellonare, all’andare piano. Si è forse perso il gusto del passeggiare che prevedeva brevi soste che consentivano di assaporare le sensazioni. Non si vedono panni stesi sventolare sotto i sole. Non si parla più da balcone a balcone Mi mancano un po’ le voci di un passato che a me non sembra poi tanto remoto. Mi manca il richiamo dell’arrotino, del fruttivendolo ambulante. E mi mancano i bambini che - specie nelle vie periferiche - giocavano con le biglie, accovacciati sui marciapiedi. Mi mancano i cortili dove i i bimbi giocavano in spontanea libertà. 
Oggi, specialmente i giovani, sono assorti ad ascoltare musica dagli auricolari o conversano al cellulare. Ognuno, isolato nel suo mondo. Guardo malinconicamente i giardini dei condomini, ben tenuti e deserti. Mi mancano le voci della strada. Inutile nostalgia ? Forse, ma comunque insistente e dolcissima. renata mucci - Brescia

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