mercoledì 2 settembre 2015

Amarcord

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  Uno di quei motivi non chiaramente identificabili ha fatto riaffiorare eventi dell’infanzia che mi hanno  segnato profondamente. E rivivo un evento in cui, senza preavviso alcuno . indipendentemente dal fatto che il sole inondasse la nostra cucina o che piovesse a dirotto, quasi sempre di domenica - mamma apparecchiava con più cura, la tavola, adornandola con un fiore in un bicchiere e metteva in bella vista il mezzo litro di vino rosso che solitamente mancava sulla nostra mensa. Ci voleva, me e mia sorella, con il vestitino della festa ed esclamava orgogliosamente “Guardate un po’” accennando al cestino con la frutta di stagione (solitamente assente ) e aggiungeva “Dobbiamo festeggiare che stiamo bene, che papà lavora e che la natura che ci circonda è il nostro patrimonio più prezioso. Lo sapete vero ?” alla nostra risposta ovviamente affermativa aggiungeva in modo conclusivo, ma perentorio : ”Non dimenticatelo!” La mia mamma non aveva cultura, - maggiore di nove fratelli e orfana di madre – aveva dovuto affrontare precoci fatiche e responsabilità, ma fortunatamente era ricca di quella sensibilità intelligente che le ha consentito di essere madre amorevole e una splendida educatrice. Non faceva prediche o sermoni, ma si proponeva come esempio in ogni circostanza - Si dice che i figli cominciano con l’amare i genitori, poi li giudicano e, raramente li perdonano. Non so se ho attraversato queste fasi ma so che ho amato mia madre quando non si usava esternare i sentimenti.ma se potessi farlo adesso lo farei con uno slancio che è lievitato con una stima profonda. Santiddio, mi chiedo,  perché ci lasciamo sfuggire opportunità così importanti e irrecuperabili ? Ops !

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