martedì 23 novembre 2010

Del tradimento.

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E’ consuetudine che all’inizio di una attività (commerciale, artigianale o altro) tra due soci venga sancito e a volte precisato per iscritto, l’obbligo della fedeltà verso il socio. In pratica se avrai offerte o prospettive migliori, prima avverti e poi agisci.

E’ norma imprescindibile anche nel matrimonio l’obbligo della fedeltà verso il coniuge, ma sono diverse le reazioni della così detta opinione pubblica.

E non mi sono mai data una ragione plausibile. Siamo tutti pronti a dare del farabutto a chi carpisce la buona fede di qualcuno, ma nel rapporto matrimoniale, abbondano i dubbi, i forse, i però. “In fondo….se l’è cercata….” “Forse…le troppe assenze….” “Però avrebbe dovuto accorgersene…”

Insomma una buona parte di torto viene assegnata alla parte lesa. Ma è indubbio che anche il matrimonio è un contratto con diritti e doveri, ben sanciti ed accettati e il mancato rispetto è sempre deprecabile.

Questo in teoria, ma – in pratica – si tende ad indulgere cercando ragioni provocatorie e giustificanti di un atto come il tradimento, che dovrebbe essere considerato estremo.

E, considerato che mi è difficile considerare disinvoltamente atteggiamenti che calpestano la dignità dell’individuo, vi chiamo in causa, amici. Sono davvero eccessiva ? Ma, non è meglio chiudere una storia prima di inziarne un’altra ?

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8 commenti:

riri ha detto...

E' meglio chiudere una storia prima di iniziarne un'altra, sono daccordo cara muccina, bisogna trovare il coraggio di fare una scelta e se non si riesce a stare + col proprio uomo/donna non c'è mai una ragione sufficiente per tenere in piedi 2 storie, qualche mia amica parla di figli,ma sono solo storie, quando si tradisce non si ama più, quindi è giusto andarsene con l'altro/a. Poi per me sarebbe troppo faticoso, non so mentire bene:-))Baci

Renata ha detto...

Quindi concordi, cara RIRI ! Bene ! Ed hai anche ragione quando dici che è faticoso mentire. E poi....perché ?

Facciamo una bella nanna, cara Riri.

Lucignolo ha detto...

Holà !

Trovo stridente l'esempio della società commerciale, la vita legata di due persone contiene molto di più che una finalità contrattuale.

Il tuo post lascia il dubbio che tutto sta in una scelta dei tempi, prima slego, poi fatto ciò saremo liberi... intanto è irreale, ci vorrebbe comunque una messa in liquidazione dell'impresa.

A parer mio la dignità richiamata alla fine nulla ha a che fare con la scelta di due persone che hanno voluto condividere una vita e nel corso dell'avventura senza raccontarselo, a volte senza ben capirlo, si sono trovati distanti.

Ragiono col presupposto che stiamo parlando di persone che si siano amate, quindi il rapporto sarà necessariamente a due, ed è evidente che qualcosa circa "l'allontanamento" dovesse essere stato percepito, da entrambi, ed è per me sufficiente questa percezione per dare il senso della condivisa responsabilità.

Io trovo un errore spostare l'attenzione sulla rivendicazione personale, davvero si può scordare tutto l'amore vissuto per un torto subito; quando accada sono portato a pensare che il problema sia insito più nelle insicurezze dei coinvolti.

Resta, sempre, l'unica strada di crescita personale e di coppia, presente o futura, la comprensione del divenire altro un rapporto che necessariamente e fortunatamente cambia con lo scorrere delle stagioni, come cambiano costantemente "le persone vive" !

Fosse dato capire prima e senza parlare tutte le emozioni, le sofferenze e le turbolenze umane, allora forse non ci innamoreremmo più.

Quindi, non questione di partita doppia, o di chiusura dei conti.

L'amore non è razionale,
e farcisi del male è l'amaro di fondo del cioccolato.

Insomma la mia risposta finale è no, non è giusto, occorre vivere e capire, possibilmente senza chiudere nel baule in soffitta tutto l'amore vissuto.

Adriano Maini ha detto...

Argomento difficilissimo e delicato ad un tempo. E neanche la grande letteratura può essere utile o di conforto.

Renata ha detto...

Caro LUCIGNOLO. Il tuo è un approfondimento mentre il mio è un volo d'uccello che coglie e auspica una soluzione di mero rispetto per l'altro.
Ma è evidente che-nello specifico-le considerazioni divengono soggettive e uniche.
Non si può farne una questione di dare e avere e hai ragione anche perchè il discorso è e rimane - in quest'ambito - incompleto e monco.

Un conto è accennare e un altro approfondire.
E approfondire ci porta senza dubbio ad un incontro di pensiero.
Forse è anzi, certamente, è azzardato trattare un argomento così sfaccettato, con la brevità che qui si impone.

Ma ho capito, ti assicuro, ho capito il tuo pensiero TUTTO CONDIVISIBILE. renatuzza

Renata ha detto...

ADRIANO MAINI - grazie per essere passato di qua. Alla tua nota abbiamo risposto in due e cioè io e Lucignolo. Ed è vero che l'argomento è spinoso e sopratutto soggettivo. Buona giornata.

manufatto ha detto...

Cara Renata,
fermo restando che diritti e doveri ci coinvolgono in ogni 'impegno', a me sembra che fare un parallelo fra un accordo aziendale e quello matrimoniale, o di coppia, sia cosa molto diversa e francamente non siano situazioni rapportabili. La chiarezza che sempre sarebbe auspicabile a volte, anche nella buona fede, non riusciamo ad averla; ecco, partiamo dalla buona fede, dal fatto che possano capitare (eccomeno!) momenti di cui ci siamo spersi, lontani, in cui sentiamo i nostri bisogni inappagati - non perchè ci mettiamo nell'atto di ricevere, ma perchè sono situazioni che possono capitare..e protrarsi. Ovviamente significa che c'è in atto un'incrinatura, o che stiamo cambiando, e non stiamo cambiando - lui ed io, lei ed io - nello stesso modo. Il cambiamento può significare anche (mi auguro soprattutto) crescita personale: come fermarla, ed è giusto fermarla? non vorrei dar l'impressione di farla più lunga di quanto sia ragionevolmente previsto in un blog, l'argomento può davvero snodarsi in molti modi.. Quello di cui parlo non è, va da sè, la storiella dimostrativa che non dimostra niente: vorrei dire però che ci sono molti modi per tradire, e non tutti passano da una relazione extra coniugale. Si può tradire con l'indifferenza, col rinnegare il progetto fatto, col non riconoscere l'altra persona, si può tradire non annaffiando mai quella piantina.., si può tradire esonerandosi dagli impegni familiari e caricando l'altra parte dei nostri, si può tradire quando, vivendo in due, rendi il tuo partner più solo che se fosse solo.. Tutto questo, lo so, 'cozza' con tutta la serie di corna e cornetti del reale e dell'immaginario, è meno grottesco, ha una sua responsabilità meno lampante, meno codificabile. Mantenere due rapporti insieme? penso ci possano essere occasioni in cui, e lo dico con le migliori intenzioni.. per scarsa lucidità personale, per autoindulgenza, perchè non riusciamo a colmare i nostri bisogni e 'erroneamente' li indirizziamo verso qualcuno,cercandone appagamento - ma temo sia una ricerca che non porti a nulla, siamo noi i ricercatori di noi stessi.. - lo si possa fare. Io, che amo i colori scuri ma ho bisogno di chiarezza e vivo male nella nebbia personale, come già sai - non penso ci riuscirei, certo non a lungo. Perchè la chiarezza vorrei offrirla anche a chi dico di amare, anzi, sarebbe davvero per me una priorità e per il resto mi sembrerebbe di procrastinare, in qualche modo di approfittare di chi, sapendolo o no.., mi dà tempo. Tutto questo mi sembra mille miglia lontano dalla volgarità di tante situazioni che forse conosciamo, ma ancora più volgare, secondo me, è il motteggio di chi giudica. Le situazioni sono diverse perchè diverse sono le persone e, non fosse perchè in ogni storia che coinvolge ''più''' persone, c'è sempre qualcuno che soffre, bisognerebbe stare ai margini.
Se sono stata confusa, perdonami ..
grazie a tutti!

manuela

Renata ha detto...

cara Manuela, hai messo un fascio di luce su molte sfaccettature del problema, ma molte ancora sono rimaste nell'ombra.

La complessità del problema è intricata e ineludibile.

In ordine alle reazioni, esse sono tante quanti sono gli individui coinvolti.

Poi capita anche di avere - a freddo - alcuni convincimenti e non riuscire ad attenersi ai programmi quando "a caldo" le ustioni sono eccessive.

Se ne parla, ma poi.....

Ciao Manuela, grazie per il tempo che mi hai dedicato. Un bacio