venerdì 3 agosto 2012

Amarcord del tempo delle mele.

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Il caldo umido e opprimente mi obbliga a dedicare qualche momento, al dolce far niente, che concedo e impongo al corpo, ma indurre la mente al riposo é questione improponibile. E il pensiero ripercorre serenamente, noti sentieri.

Avevo 14 anni quando la mia mamma, mi ha messo davanti a precoci responsabilità: “Hai il diploma di terza media e puoi lavorare. Conosci le motivazioni per cui è necessario anche il tuo contributo e mi spiace perché so cosa vorresti, ma la vita è anche questo.” Non mi ha abbracciato, non ha indorato la pillola. Avevo già intuito questa realtà, ma io coltivavo diversi, appassionanti interessi, volevo conoscere, mi sentivo spronata a dare di più, leggevo moltissimo, volevo studiare. L’ho fatto in seguito, ma le lacrime di quella notte bruciarono a lungo.

Ho cominciato da un professionista facendo un lavoro che non mi piaceva, ma al termine del primo mese di lavoro……. stringevo tra le mani la mia dignità, la mia indipendenza, il mio contributo al benessere della famiglia : il mio primo stipendio!

Forse è così che si è mantenuto sereno il mio lungo percorso lavorativo, saldamente ancorato all’impegno, alla disponibilità e alla fiducia nella mia possibilità di essere autonoma, anche se non sono mancate delusioni e difficoltà. Molte persone mi hanno sfiorato… diverse, stimabili, mediocri, autorevoli, alcune ambigue, insignificanti, in qualche raro caso anche biasimevoli, però contribuirono tutte, alla mia formazione. Sono stata fortunata perché non ho mai dovuto abdicare ai miei principi, ed ho raccolto alternativamente stima, ingratitudine, stupida cattiveria, affetto, insomma un po’ di tutto quello che passa il Convento!

Il resto...alla prossima puntata.
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