giovedì 21 ottobre 2010

La carta vincente.

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L’amica seduta di fronte a me ha sollecitato l’incontro per trovare conforto a un forte disagio. La mia iniziale disponibilità è silenziosa mentre i pensieri turbinano in congetture di ogni genere : un lutto? una grave malattia? Il comportamento preoccupante del figlio? Un problema di droga? Un handicap?

Perché queste sono, nella mia scala dei valori, le cose che possono giustificare l’angoscia che leggevo su quel volto. E poi…lo sfogo: “Mio figlio è tornato dopo un lungo soggiorno in Africa, innamorato al punto da non riuscire a intravedere ostacoli, E’ tornato con lei e vuole sposarla. Lei è etiope,bellissima,ma di un’altra religione, di costumi diversi. Non so nemmeno con quale rito intendono sposarsi…Si amano…ma…” conclude tra le lacrime “Non so darmi pace!”

Il mio sollievo è quasi palpabile; e cerco le parole adatte a ridimensionare i motivi della sua pena : “Per fortuna siamo di fronte ad un problema…non ad una tragedia e come spesso accade la parte del genitore diventa solo quella dello spettatore. Tutto quello che possiamo fare è non aggravare la situazione, già pesante provocata, però, dall’amore! Questo piccolo, immenso, delicato, granitico dono…che può fare miracoli!

E come sempre, possiamo offrire il nostro aiuto schierandoci dalla loro parte, dimentichi di noi, dei nostro sogni che, ormai, non coincidono più con i loro! Dirottando tutte le nostre speranze sulla durata di un sentimento che, cementato dalle inevitabili difficoltà, sappia resistere all’insulto del tempo e dei pregiudizi. Guarda negli occhi la donna che tuo figlio ha scelto e lascia che il cuore ti aiuti, fin d’ora, a vedere in lei anche l’artefice del tuo futuro di nonna”.

Immerse totalmente nel dialogo percepivamo, del mondo intorno a noi, soltanto il fruscio. C’era unicamente il suo problema e la mia totale, trepida partecipazione., Quando ci congediamo, mi resta la speranza di averla aiutata a riprendere tra le mani l’unica carta sempre vincente : quella disinteressata dell’amore!

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4 commenti:

riri ha detto...

Sei mitica muccina:-) Un'amica come te è un dono:-) Anni fa una mia ex collega torinese doc sposò un iraniano doc, fui invitata al matrimonio che si celebrò anche in chiesa, parole tratte dalla Bibbia e dal Corano, una cosa meravigliosa:-) Questo è l'amore, che non conosce confini, ostacoli ecc.
Baci

Renata ha detto...

Grazie RIRI, so che l'argomento è ostico, ma io credo che con il movimento delle genti una maggior comprensione si farà strada.

Lo dimostrano le varie Hina e Saana che sono morte vittime di crudeli pregiudizi.

Sono felice che tu mi abbia trasmesso il tuo pensiero solidale. Ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

Porta da parte mia gli auguri ai futuri sposi.
E' una bellissima notizia.
Auguri!
viola

Renata ha detto...

Caro ANONIMO, sento che partecipi affettuosamente agli inevitabili travagli di una coppia mista e dei loro figli, quindi, a nome loro - e di tutti coloro che si trovano a vivere gli inevitabili disagi - ti ringrazio.

A te, un abbraccione da parte mia.