Giornale di Brescia - domenica 2 ottobre 2016
bllock notes di renata mucci
bllock notes di renata mucci
Saranno certamente in pochi a ricordare che sotto i Portici in corso
Zanardelli proprio a lato del Teatro Grande - dove successivamente ha
trovato spazio per molti anni l’Eurosport, - si apriva, nei tribolati
anni del tempo di guerra, invitante e consolatorio il Caffè Roma. Ai
tavolini del piano terra si ritrovavano giovanette accompagnata dalla
mamma o dalla sorella più grande, per ascoltare un‘orchestrina di soli
tre elementi (piano, violino e voce) che esordiva ogni giorno con le
note del conturbante “Tango della gelosia”. E al piano superiore,
alcuni tavoli da biliardo consentivano ai giovanotti un lecito svago
interrotto dallo scendere al Bar e dare un’occhiata intorno.
E per me,
tra i 16 e i 18 anni. quelle rare soste, alimentavano i sogni più
romantici e mi aiutavano a sperare che la pace sarebbe presto giunta a
rischiarare quei tempi oscuri. Non c’erano altoparlanti e la musica
conservava la sua carezzevole armonia che invitava a sognare.
L’atmosfera è rimasta ferma nella nicchia del tempo e pare improponibile
ai giorno nostri, ma io dubito fortemente che nelle chiassose
discoteche ci sia spazio per i sogni. Anche se sono certa che i sogni
albergano ancora intatti e prepotenti, nei cuori dei nostri ragazzi.
Al
caffè Roma ho soffiato via la polvere del tempo per presentarlo alle mie
nipoti Roberta e Paola, giovani mamme, che si sono mostrate
piacevolmente interessate. E questo è bastata al mio dolce riandare. Il
ricordo si è riaffacciato per farmi riascoltare la voce suadente che
sussurrava nel Tango della gelosia , parole – per quel tempo - erotiche e
quasi peccaminose «Io fremo al pensiero che un dì, un altro amore ti
insegnò a baciare così !» r.m.
----------------------------
Nessun commento:
Posta un commento