domenica 23 giugno 2013

Pensierini e pensieroni .

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Apprezzare la solitudine è un’arte che si impara dopo aver superato alcuni passaggi obbligati. Dopo gli iniziali entusiastici contatti con i nostri simili arrivano – inevitabili – le prime delusioni. E  diventiamo cauti, poi selettivi e – infine -  proviamo a sperimentare la solitudine.
Se la troviamo appagante significa che riesce ad offrirci una  splendida sensazione di AUTONOMIA e di LIBERTA' ! r:m.
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giovedì 20 giugno 2013

Riepiloghiamo !

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Scioperi, rivendicazioni, diritti ! Tutti pronti remare contro, e le aziende forti sono andate all’estero e i piccoli imprenditori sono falliti oppure hanno chiuso l’attività. Cavolo ! Che bel risultato !

Certamente alla crisi hanno concorso altri motivi, ma resto convinta che il lungo periodo di particolare tensione tra i lavoratori e il settore imprenditoriale abbia dato una grande mano all’att...uale difficile situazione. Ne riparlo oggi perché mi è tornata tra le mani una mia riflessione che Bresciaoggi ha pubblicato il 13 luglio 2012 nella quale affermavo , tra l’altro, quanto segue :
“Provengo da una famiglia modesta ed ero bambina, quando la mamma mi esortava prima della nanna, con queste parole: «Ricorda la preghiera per il padrone del papà». Sorvoliamo sull´orrenda definizione di «padrone» ma ricordiamo anche che senza «el padron da le bele braghe bianche» non ci sarebbe lavoro per nessuno. E’ vero che nemmeno l´imprenditore potrebbe agire senza la mano d´opera, ma mi sembra questa una ulteriore buona ragione per collaborare sempre e comunque al buon andamento aziendale”
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mercoledì 19 giugno 2013

e...facciamo che sia un buon giorno !

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Si, è vero! E' un rituale, forse monotono, ma - adempierlo - mi rasserena, mi piace, mi gratifica.
Al risveglio...le coccole alla mia quattro zampe, Ketti che le reclama, lo stiracchiamento che soddisfa le membra, constatare che il mal di schiena è soppportabile e non mi impedisce i movimenti e poi...lasciare il letto. E compiere gesti, supportati anche dal ricordo:
a) la spremuta di un bel limone, con poca acqua ("ti disin
fetta l'intestino" sussurrava spesso la mia mamma);
b) tre noci e un bicchiere colmo di acqua;
c) le pastiglie rituali ( un paio)
d) finalmente il caffé
e a seguire il piacere di salutarvi, con il solito affettuoso sorriso. E poi, ancora io al centro dell'attenzione : doccetta veloce e il tentativo di "farmi bella" compemsato dal bacio che, posato sul palmo della mano, soffio verso lo specchio. Tutto qui, ma vi giuro A ME NON PARE POCO. Ciao bella gente y buen dia a todo el mundo. ♥b
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lunedì 10 giugno 2013

Io lo vedo così !

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Io vedo face book come un bel giardino a bordo strada, con il cancellino sempre socchiuso. Nessuno se ne occupa come “arredatore d’esterni”, ma è bello proprio per questo. Un paio di panchine sotto un noce ombreggiante, qualche seggiolina  pieghevole vicina all’oleandro e la siepe d’alloro che  circonda il tutto, offrendo una sensazione di intimità.
Sul tappeto erboso  minuscole pratoline e qualche fiore giallo di cicoria. Null’altro e molto, molto di più. Vi sosto in solitudine o in compagnia e amo ascoltare. C’è chi entra frettolosamente, scambia un sorriso e sbuffa per puerili motivi e se ne va. C’è chi sosta a lungo e si racconta senza averne l’intenzione. Esprime pensieri, ci porge immagini, spesso è sincero a qualche volta altera la realtà, per un suo scontento interiore, ma i più si rivelano.
Alcuni, che si sono accostati con cautela, si ravvedono e socializzano, lieti di aver intravisto affinità inattese e accettano di condividere questo spazio, come ogni spazio della vita di ogni giorno, dove si incontra di tutto e di più. Amo questo spazio e la mia gioia è grande quando chi entra, è contento di rivedermi  e mi sorride.
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giovedì 6 giugno 2013

Ah, l'amore !

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  • "Chi ama profondamente non invecchia mai neanche quando ha cent'anni. Potrà morire di vecchiaia ma morirà giovane." - Romano Battaglia
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    Ecco perché non riesco a fare a meno d'amare ! Voglio commuovermi, arrabbiarmi,scrivere, comunicare, discutere, conoscere, sorridere, partecipare, ascoltare, ribellarmi...VIVERE. Vorrei impegnarmi, per restare viva, fino all'ultimo istante. Ho cercato di spiegarlo alla mia Ketti ed ho colto il fremito delle sue orecchiette attente. Le ho poi chiesto se aveva capito. Ha piegato lievemente il capino in quel modo delizioso che io interpreto come un sorriso. Si, tutto chiaro ! forse.
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sabato 1 giugno 2013

Quale futuro ?

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Gramellini espone nel suo più recente “Buongiorno” su LA STAMPA il suo pensiero deluso sulla situazione giovanile che vede l’emigrazione delle nostre migliori menti o, semplicemente delle forze di lavoro giovanili. Ho estrapolato dal pregevole testo questa frase emblematica che trascrivo .
“il domani fa solo paura e si sono sacrificate intere generazioni sull’altare del «diritto acquisito» e dello «scatto d’anzianità»
 La frase mi riporta alla mia esperienza di lavoro, al tempo in cui si attuava il concetto  “non si muova foglia che il sindacato non voglia” e mi capitava spesso di pensare sommessamente “Speriamo di piantarla di fare conquiste, o non ci sarà più lavoro per nessuno” e devo constatare, con profonda amarezza, si è avverata l’avvilente previsione.
Tolta di mezzo la meritocrazia, l’attuazione di scioperi indiscriminati che volevano tutto per tutti si è finito per togliere l’essenziale a molti. L’appiattimento, l’elogio dei diritti non contrapposti ai doveri, il considerare l’imprenditore (indiscriminatamente) uno sfruttatore, ha portato alla deriva la base portante dell’economia.   
Per colpa di qualche datore di lavoro che tendeva a schiavizzare la classe operaia si è penalizzato l’intero assetto imprenditoriale. Non è che, per andare avanti, si può considerare utile fare qualche passo indietro ?
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