Certo, superficialmente e tecnologicamente si sa, cos’è facebook. Ma cosa rappresenta veramente, me lo sto chiedendo da tempo. Una “vanity fair ? Si, fiera della vanità è certamente e funziona sussurrando : “ Voglio esserci “ “Ci sono anch’io”.
Un po’ come lo struscio che si fa, avanti e indietro sulla passeggiata in centro, per vedere e farsi vedere. E’ anche uno spazio pubblicitario, una vetrina in cui porsi e proporsi concedendo spazio anche all'immancabile giocherellone, che pratica a vita l'allegra gogliardia.
Ma c’è ’altro, molto altro ! Vi riconosco la solitudine, il bisogno di comunicare, la ricerca di un appagamento intellettuale, il sogno dell’incontro speciale e c'é chi fa, di facebook, la ragione della speranza, andando incontro a probabili delusioni. Non è remota, infatti, l’eventualità di lasciarsi andare a costruire castelli di sabbia che la prima modesta onda, cancellerà per sempre.
Certamente, ne cancella i segni evidenti, ma l’ amarezza se ne andrà con altrettanta facilità. ? Facebook è il delizioso ritrovarsi tra uguali, oppure realizza il confronto tra diversi per un arricchimento reciproco? Oppure è altro ancora?
Me lo chiedo perché so di qualche anima travagliata, che scivola nell’adescante illusione di una perfetta, virtuale, vita parallela che disturba quella reale.
Realisticamente, penso sia bene accostarsi a facebook con un sorriso e avere l'accortezza di diradare la frequentazione quando ci si accorge che il sorriso non è più né divertito né spontaneo. E prima che riesca a creare dipendenza.
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