mercoledì 31 dicembre 2008
Cosa chiedere al 2009 ?
E per il 2009, cosa desiderano gli amici bloggers?
Le tre esse più richieste : Salute, soldi, sesso ?
oppure
con la salute, un po' di serenità e tanto amore?
oppure
un bel CLD che brescianamente significa "che la düre" ?
Scegliete bene ma, in ogni caso, gli auguri sono affettuosi. r.m.
lunedì 29 dicembre 2008
Il baby omicida delle nevi.
" da LIBERO il 2 gennaio 2009
" Corriere Forun il 2 gennaio 2009
" Giornale di Brescia 3 gennaio 2009
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domenica 28 dicembre 2008
Meditate gente ! Meditate! (;- ) (;-)
Le tegole che ci riparano dalla pioggia
devono essere poste quando c’è il sole!
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Silvia dell'Isola.
D'impulso mi ha preso il desiderio di farvi una carezza. Lieve, tenera, affettuosa....dedicata ad ognuno di voi. Ed ecco che mi viene in aiuto l'amica di sempre, un'amica che stimo. Mi aiuta lei a porgere la mia carezza. Silvia dell'Isola lascia cadere di tanto in tanto alcune perle ed ha postato, di recente, altri tre pensieri...là nel suo blog .
venerdì 26 dicembre 2008
Avvenne a Berna.
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A Berna , un' anziana signora ultra-ottantenne ,essendo rimasta sola e non avendo voglia di cucinare solo per se stessa, si reca tutti i giorni a pranzare alla Migros, una catena di ristoranti self-service.Quel giorno decide di mangiare un bel minestrone di verdura. Si procura un vassoio, riempie il piatto di minestrone, va alla cassa a pagare e prende posto ad un tavolo vuoto. Si siede, ma al momento di mangiare si accorge di non aver preso il cucchiaio. Si alza, va alla cassa dove ci sono le posate, prende un cucchiaio e ritorna al suo tavolo, ma...lì seduto c'è un ragazzo africano che sta mangiando il suo minestrone! Sul momento la signora s'indigna e vorrebbe andare dal ragazzo a dirgli di tutto, ma poi pensa che, certamente, quell'emigrato l'ha fatto per fame e, passata la rabbia, decide di sedersi davanti al ragazzo e, senza dirgli nulla, incomincia a mangiare anche lei il minestrone. Il ragazzo africano la guarda stupito, ma lei gli sorride, lui le sorride e continuano a mangiare il minestrone: un cucchiaio lei, un cucchiaio lui...Finito il minestrone il ragazzo si alza, va al banco dei primi piatti, prende un piatto di fettuccine alla bolognese, prende due forchette e torna al tavolo. Dà una forchetta alla vecchia signora, si siede davanti a lei e incominciano a mangiare le fettuccine,sorridendo; una forchettata lei, una forchettata lui...Terminate le fettuccine il ragazzo africano si alza, fa un sorriso alla signora e se ne va. La signora, contenta per aver fatto un'opera buona,si gira sorridendo, per salutarlo e....ad un tavolo vicino, dietro di lei, vede un vassoio con sopra un piatto di minestrone!! Il suo piatto!!
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Mi piace pensare che, un giorno, ci sarà una enorme virtuale zuppiera nella quale potranno inserirsi migliaia di cucchiai per sfamare in egual misura, tutta l'umanità, di qualsiasi colore essa sia. r.m.
giovedì 25 dicembre 2008
Si, è stato un buon Natale !
Un amico chiede stasera dal suo blog : “Si può dire che è stato un buon Natale ? “E presenta un sonoro col quale indirizza, a ragione, numerosi Vaff.....
Ho postato il mio commento che trascrivo :
Si, caro Viandante. E' stato un buon Natale ! Il terremoto non ha fatto guai, le tavole sono state, - per molti - abbondantemente imbandite, se c'è un po' di salute e un po' di spazio per la speranza...SI ! è stato un buon Natale. Mi è appena arrivato un video che mostra bimbi denutriti, mutilati, sporchi, malati. Pensiamo anche a loro e non bestemmiamo. Per favore ! Noi, che abbiamo potuto godere di un buon Natale, almeno, apprezziamo ciò che abbiamo e... miglioriamo noi stessi.
E qui aggiungo: “ e la libertà di dire vaff...ai politici, alla "in "giustizia, e a chiunque lo meriti! Che ne dite ? Io penso che questo profumi di libertà! E non è poco.
Scusate lo sfogo. muccina
E' Natale !
Feliz navidad ! Merry Christmas ! Joieux Noel !
Buon Natale ...in tutte le lingue del mondo,
un abrazo largo todo el dia y un mar de besitos
y buena vida para siempre.
Un grazie enorme per essere qui, ad impreziosire
il mio sereno, splendido, infinito autunno. muccina
mercoledì 24 dicembre 2008
Scosse sismiche, anche per l'anima.
Nel pomeriggio di ieri una lieve scossa di terremoto, ha riportato alla ribalta un concetto già n presente : la provvisorietà dell’esistenza che ci pone, impotenti, di fronte ad alcuni tragici eventi. Ed è un peccato che non si riesca a ricordarlo quando la quotidianità si dipana (più o meno serenamente) presentando soltanto inconvenienti superabili.
Ci lasciamo disturbare da noie di poca importanza (piove da troppi giorni, il ritardo di una risposta che attendiamo, un desiderio o un bisogno che non riusciamo a soddisfare) e non pensiamo che in attimo possiamo ritrovarci a non avere più bisogno di niente !
Questa mattina mi sembra di notare negli sguardi della gente, un alone di sorridente cordialità che ricambio con gioia. Ho anche notato un automobilista che nel rallentare per favorire l’attraversamento di un anziano aveva un atteggiamento più calmo e benevolo. L’ha perfino salutato con un gesto della mano...e gli ha sorriso.
Piccoli, rasserenanti gesti che lasciano riaffiorare ricordi che sono stati di grande utilità nel mio percorso. Quando, in un giorno qualunque, la mamma apparecchiava con più cura, sia nell’esteriorità che nella sostanza e – provocando il sorrisetto compiaciuto di papà - sturava una bottiglia di vino tappo sughero, era inevitabile la domanda “Cosa si festeggia?”; la risposta era “Che siamo vivi e stiamo bene assieme!”
La motivazione era ritenuta valida e... non c’era bisogno di una scossa sismica.!
Oggi, apparecchierò anch’io con più cura, sturerò una bottiglia riservata alle belle occasioni, lieta di lasciarmi coinvolgere, in questo clima di più cosciente serenità. r.m.
domenica 21 dicembre 2008
Domani è lunedì..
Nella nuova settimana il mio affetto ti accompagna, ma stasera, per favore, accontenta tu il mio cuore! Metti sul tuo comodino, lieve, lieve un pensierino! E' il mio augurio per domani : " Tu e l'amore siate compagni !" r.m.
sabato 20 dicembre 2008
Profumo di Natale.
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Un bagliore di gioia genuina illuminava lo sguardo del nonno che aveva avuto il privilegio, rìservato solo a lui, di gustare a metà della mattinata una scodellina di buon brodo, cosparso di abbondante formaggio, sorbito a cucchiaiate, con il conforto del calore del camino acceso.
Oggi ricchi e fantasiosi antipasti rallegrano le mense: affettati, mousse, crostacei, capitone, lumache e quant’altro, rendono invitante il conviviale ritrovarsi, ma io rimpiango l’odore di quel cappone che bolliva pian piano nella pentolona grande riservata a questo giorno davvero speciale.
Natale in famiglia…e già il giorno dopo i giovani veri, i giovani…dentro e quelli che ancora resistono invadono i campi innevati e scendono dai bianchi pendii con le gote arrossate. Ma intanto e fin d’ora, nell’avvicinarsi delle prossime Feste, auguro a tutti di conservare nel tempo, in un angolo privilegiato del cuore, il profumo di un sereno Natale! r.m.
venerdì 19 dicembre 2008
Al bivio.
E’ meglio prendere una strada, affrontando l'incognito,
piuttosto che rimanere indecisi al bivio. r.m.
mercoledì 17 dicembre 2008
Noi e i nostri figli.
La Stampa 10 nov.2008
Un suicidio ogni 40 secondi, un totale di un milione di morti l’anno. muoiono nel mondo di suicidio ogni anno più di quanti ne muoiano di Aids. Questi dati sono stati resi noti a settembre, nella Giornata per la prevenzione del suicidio, organizzata dalla Association for Suicide Prevention, in collaborazione con l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). L’Oms valuta inoltre che dal 1950 al 1995 la percentuale di suicidi è cresciuta globalmente del 60%.
E una ridda di insoluti “perché ?” riaffiorano. Sono persone di varia estrazione sociale, deluse, disperate impreparate ad affrontare la vita con i suoi tratti impervi con le immancabili difficoltà. Chi deve prepararli a tutto questo ? Un po’ tutti, famiglia e scuola, ma preferisco puntare il faro sulla famiglia che deve cominciare prestissimo ad indirizzare i comportamenti.
Nell’educare è prioritario offrire esperienze indimenticabili ! Ed è noto che saranno le sensazioni a restare indelebili. Ottenere tutto subito, senza nemmeno il tempo di desiderare non lascia traccia nell’intimo e guasta la formazione. Inculcare pochi sani principi e cioè ricordare instancabilmente che il premio arriva dopo il merito, che nella vita niente è facile che le conquiste appagano di per sé, che non esistono soldi facili, che bisogna saper aspettare. In concreto addestrarli a vivere. Ad affrontare la vita.
Questo non è il rimedio e nemmeno il deterrente, ma è un primo passo doveroso che spetta obbligatoriamente ai genitori. Dire “NO” costa, ma certamente premia. I nostri figli devono saper affrontare i marosi. Devono saper camminare su terreni accidentati. Possono cadere, ma devono essere addestrati a rialzarsi. Formarli forti e pronti a camminare nelle strade del mondo sarà il nostro premio. r.m.
lunedì 15 dicembre 2008
Se non puoi migliorare il mondo,migliora te stesso.
Se ognuno spala la neve davanti alla sua porta,
chilometri di strada saranno puliti. muccina
domenica 14 dicembre 2008
Un'alta onorificienza.
Premetto che i quotidiani della mia città mi ospitano assiduamente, tra le lettere al Direttore e il ritmo accelerato delle pubblicazione mi ha valso la qualifica di "amica dei bresciani " che mi gratifica molto. E recentemente ho ricevuto una medaglia virtuale che mi ha commosso profondamente.
Mi telefona una signora che,(con un po’ in faticoso italiano e un po’ in dialetto) mi esterna il suo compiacimento per una mia lettera che il Giornale di Brescia ha pubblicato. Mi racconta che, con altre quattro amiche che fruiscono della pensione sociale minima, si trovano a casa dell’una o dell’altra per leggere il quotidiano che comperano a turno.
Quattro amiche sole, e con lei, cinque. Ma i giorni della settimana sono sette. Cominciando dal mercoledì leggono e commentano, sentendosi soddisfatte. Ma, da quando leggono i miei scritti, ospitati sul loro amatissimo quotidiano, si preoccupano di perdere la lettura di qualche mio scritto. Qual’è la richiesta? Essere informate, a mezzo telefono, nel caso che qualcosa firmato da me, apparisse nelle giornate di lunedì o martedì.
L’avrei abbracciata. Dopo averla rassicurata ho parlato pochissimo. La commozione spegneva le parole sulle mie labbra.
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venerdì 12 dicembre 2008
La potenza della parola.
Il linguaggio è quella cosa meravigliosa che può essere usata per esprimere compiutamente i nostri pensieri o per sostituirli del tutto (Sante Beuve)
mercoledì 10 dicembre 2008
Le lenti magiche di Babbo Natale.
domenica 7 dicembre 2008
L'albero.
Tu
che
Signore
restano dimenticati, quelli
i nomi di tutti quelli che sono passati
si uniscano ai
Un albero con
un'ombra molto
le lotte della vita.
Amarcord del 1947
Mi sono imposta di rimuovere tutto ciò che è eliminabile dai vari cassetti, ormai stracolmi. Mi ci dedico con metodo con l’intento di concludere entro breve tempo, ma frequentemente un foglio desta ricordi, mi riporta l’eco di passate stagioni e mi resta a lungo tra le mani inerti. E’ il caso di un cartoncino azzurro, non dimenticato, riposto in idonea custodia. Nel testo il breve acrostico che mi è stato dedicato quando, appena ventenne sono salita all’altare. Mi fa piacere rileggerlo con voi. E’ così dolce ..! O, forse lo sembra soltanto a me ?
--- R aggiante splende amor sul tuo bel viso
--- E, mentre accogli della fede il pegno
--- N e l’occhio trema sorridente il pianto
--- A te, si schiude in terra il paradiso!
--- T u, sei regina d’ un novello regno
--- A l quale rechi il più sereno incanto.
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venerdì 5 dicembre 2008
Piove.
giovedì 4 dicembre 2008
Parliamo ancora di casalinghe.
Con accorati accenti Elena mi ha costretta a riflettere. Il patrimonio intellettuale delle donne dovrebbe, tanto quanto quello maschile essere messo a disposizione e fruito dalla società. Come darle torto ? Ne sono convinta, ma mi pare che stiamo esaminando la funzione di quella famosa coperta corta che se copre le spalle, lascia scoperti i piedi e viceversa.
Ho capito, ma ci sono scelte che vanno fatte a priori. La società ha bisogno della donna, delle sue doti di intelligenza, di intuito, di coraggio ? O.K. Se è in grado di farlo e vuole impegnarsi in tal senso dovrà deciderlo in accordo con il suo compagno di vita. Dovrà essere chiaro che i ruoli devono adeguarsi alle esigenze. Se fin qui l’uomo, assolti i doveri esterni alla famiglia, si riteneva esonerato da altre incombenze dovrà rivedere i suoi comportamenti . Fin qui la donna è stata disponibile : lui lavora fuori, lei all’interno della famiglia. Lui ha un orario, lei....no.
Si è cominciato a programmare l’ingresso della prole quindi andrà programmata anche l’attribuzione delle incombenze. Afferma Elena che – una volta considerato imprescindibile il lavoro esterno della donna – va riconsiderato il ruolo maschile anche in caso di ingresso di nuovi membri. Tanto per fare un esempio semplice, la mamma allatta e il papà collabora. Peserà il bambino, lo pulirà e farà di volta in volta “la sua parte” che sarà quella della costante condivisione. Tutto auspicabile e quasi paradisiaco, ma ci vorrà tempo e rimane sempre valido il mio punto di vista sulla libertà di scelta. E quando la donna sceglierà liberamente di dedicarsi totalmente alla famiglia le andrà riconosciuto comunque tutto il merito di cui ho già discusso evidenziando il ruolo prezioso di chi prepara per la società gli individui che la popoleranno. Ritengo però che ci sarà da risolvere comunque un grosso problema. Va bene la suddivisione dei compiti, va bene la condivisione, va bene tutto ,ma quando entrambi sono fuori casa con chi stanno i figli ? Ci vorranno adeguate strutture, ci vorranno gli asili nido, ci vorranno i dopo scuola. Anche questo giusto ed auspicabile ma....io vorrei che il bambino che si sbuccia il ginocchio, che ha mal di pancia, che ha un problema qualsiasi, importante o banale, potesse correre dalla sua mamma per raccontare, per piangere per fare merenda, per maturare. La coperta virtuale di cui ho fatto cenno, é davvero troppo corta e poi forse è vero, non so stare al passo con i tempi. Lo so ! r.m.
martedì 2 dicembre 2008
L'elogio della casalinga.
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domenica 30 novembre 2008
Aspettando il Natale.
Non posso dire di essermi stupita entrando in quel locale esclusivamente adibito al divertimento, letteralmente invaso da giocattoli di ogni genere, ma devo sinceramente ammettere che le consuete perplessità si sono riproposte. Mensole a due piani ospitavano animali di peluche ben collocati separati da un numero consistente di bambole e bambolotti che riproducevano un mondo multietnico ( il bambolotto nero, la cinesina, ecc,). A terra la tenda degli indiani, la cucina di Barbie, triciclo, trenini, animaletti di gomma, scatole e accessori per disegnare e altro ancora.
La giovane mamma (che chiamerò Edvige) si rammaricava però del fatto che nonni, zii e amici vari continuassero a sovraccaricare di giochi -spesso inutilizzati - i bambini che avevano perso la gioia di desiderare. E io aggiungo, di meritare. Edvige ricordava la sua infanzia gioiosa nel tempo in cui ogni giocattolo era una conquista e rappresentava il compensoa piccoli successi scolastici. Come arginare questo confluire di giocattoli che costituivano, ormai, solo un ingombro? E – soprattutto – come convincere i bimbi a liberarsene ? “Mi lasci provare?” Le chiesi ed Edvige, piacevolmente incuriosita, chiamò i bimbi che ci raggiunsero correndo.
Forse per istinto o forse perchè covavo da tempo pensieri e soluzioni per questo fenomeno non raro, le parole uscivano fluidamente e catturavano l’attenzione dei piccoli ascoltatori. Ho cominciato a parlare del Natale ormai prossimo ponendo l’accento sui problemi che angustiavano Babbo Natale che doveva accontentare un numero imponente di bambini, anche poverissimi, in tutto il nostro vasto mondo. Prospettai così l’opportunità di aiutare il Grande Vecchio nell’adempimento del gravoso compito. Nel mio progetto, ogni bimbo poteva privarsi di alcuni giocattoli in buono stato e consegnarli alla Parrocchia, all’asilo, alle Suore o a qualsiasi disponibile centro di raccolta dove Babbo Natale avrebbe potuto attingere per portare gioia là dove non c’era e dove, forse, non era nemmeno attesa.
Mi sono dilungata a descrivere lo stupore di bimbi che ignorano gli agi, soffermandomi sulla loro gioia paragonabile a quella che avrebbero provato, contribuendo, i piccoli donatori. Si allontanò per primo il maschietto che, tornando dalla stanza dei giochi posò a terra vicino ai miei piedi un camioncino, un trattore e una grossa palla. Mi guardò soddisfatto e ricambiò felice il mio abbraccio. Intanto anche la bimba si era allontanata per tornare con un grosso orso di peluche e due belle bambole.
Edvige reperì uno scatolone e i bambini vi collocarono i loro regali. Festeggiammo con gioia l’evento pregustando il compiacimento di Babbo Natale che si sentiva aiutato nel gravoso compito. Ci lasciammo, felici di aver dato una svolta positiva ad un incontro già di per sé affettuoso e lieto. Forse questa può sembrare la cronaca di un pomeriggio qualunque, ma sono certa che saranno in molti a coglierne il significato profondo che é quello di offrire davvero un Buon Natale a tutti bimbi del mondo.
muccinavenerdì 28 novembre 2008
Staccarsi dolcemente.
giovedì 27 novembre 2008
Valori !
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Recentemente – sollecitata dalla lettura di una intensa poesia d’amore - io ho apportato una variante alla mia graduatoria che, da sempre, poneva come essenziali - “salute” – “coppia” - “lavoro” - posizionati in quest’ordine.
Quando i figli prendono la loro strada fuori dal nido, i due protagonisti rimangono, e se la tenerezza sarà subentrata alla passione, se gli angoli si saranno smussati e se ci sarà un patrimonio di ricordi comuni ai quali attingere... significherà che si è imparato ad amare veramente !
Però, ho constatato e concluso che l’amore ha una sua consistenza e un’appagante riscontro anche se non è riferito alla coppia. Una persona sola, può essere comunque piena d’amore e può considerare imprescindibile l’amore per la vita, per la natura, per il prossimo per tutto ciò che esalta questo sentimento.
Quindi, ho apportato un lieve ritocco alla mia graduatoria che trovo così più equilibrata e realistica. Dirò dunque : “salute” – “amore “ - “ lavoro”, con la sensazione di aver rimesso l'amore al posto a cui aveva sacrosanto diritto. r.m.
martedì 25 novembre 2008
Un po' d'aria buona ! E' possibile ? ? ?
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sabato 22 novembre 2008
Donne.
"Una donna liberà è l’assoluto contrario di una donna leggera.”
(S.De Beauvoir)
giovedì 20 novembre 2008
Caffé corretto... lacrime !
lunedì 17 novembre 2008
Ancora per Eluana Englaro.
(lettere)
pubblicato da "Mister no" di Cesare Lanza 20/11/2008
e su Bresciaoggi del 22 nov.2008
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Ascoltando ripetutamente sul tema, non sono riuscita a rimanere insensibile al grido di dolore di chi guarda a quest'ultima sentenza come ad una condanna a morte e Dio voglia che chi parla di ulteriori sofferenze per Eluana, abbia torto.
sabato 15 novembre 2008
Imbranati se non si nasce...qualche volta si diventa.
Abraham Lincoln - Non si può.
Il segreto degli uomini liberi.
Non si può arrivare alla prosperità
scoraggiando l’impresa.
Non si può rafforzare il debole
indebolendo il più forte.
Non si può aiutare chi è piccolo
abbattendo chi è grande.
Non si può aiutare il povero
distruggendo il ricco.
Non si possono aumentare le paghe
rovinando i datori di lavoro.
Non si può progredire serenamente
spendendo più del guadagno.
Non si può promuovere la fratellanza
predicando l’odio di classe.
Non si può instaurare la sicurezza sociale
adoperando denaro imprestato.
Non si può formare carattere e coraggio
togliendo iniziativa e sicurezza.
Non si può aiutare continuamente la gente,
facendo in sua vece ciò che potrebbe e dovrebbe fare da sola.
Abraham Lincoln
venerdì 14 novembre 2008
12 novembre. Buon onomastico.
Mi è tornata tra le mani una poesia che mi è stata dedicata un....antina di anni fa in occasione del mio onomastico che cade il 12 novembre. Ve la offro più che altro per rendere omaggio all'amico che me l'ha dedicata per festggiare il primo onomastico da giovane sposa.
12 novembre. Santa Renata
Fecero i tuoi, chiamandoti Renata
a sacra fonte che la colpa lava,
palese error di strana discordanza
(posto che donna uscivi conformata
e certo chi ti vide lo notava
senza provar dubbiosa titubanza),
chiamarti si doveva Reginata
che è come quanto dir “nata Regina”.
Fosti sovrana, fino da piccina
nel cuor dei Mucci e diventasti
qui, dove regna Amore ....
senza corona, ancora più regina
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A me sembra ancora, dopo tanti, tanti anni, gentile e dolcissima. Forse, perchè ho gli occhi annebbiati ? Chissà.
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giovedì 13 novembre 2008
Tutti da M!ka !
il 20 novembre 2008
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Mi permetto invitarvi tutti dall'amica blogger http://mikasonopazza.blogspot.com/ e per stuzzicare la vostra curiosità, trascrivo le prime righe della sua intensa lettera da Nairobi.
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"solo". SOLO???
Altro che solo! in realtà mi sento addosso almeno 5 anni di più! E' strano poter avere, finalmente, a che fare con un sogno. Strano perchè un conto è pensarlo a casa mia, un conto è doverci avere a che fare qui. Sinceramente non credevo di dover andare incontro a tante cose.. non, perlomeno, a quelle che invece mi si sono "gentilmente" presentate davanti..
Vivere in un posto letteralmente sperduto tra i monti, dove sembra di essere in mezzo agli aborigeni, dove il più alto e ricco lavoro è il pastore, dove i bambini corrono scalzi sulle pietre senza piangere, dove ancora c'è chi muore per l'influenza e dove, ANCORA, sanno dire grazie. Anzi, sanno dire "Achèole!".
Vivere senza telefono, senza notizie dal mondo, senza sapere se e cosa mangiamo oggi, senza essere certi che stanotte dormiremo, perchè tanto al 90% ti bussano alla porta per chiedere aiuto, vivere in un posto dove nessuno parla la tua lingua.. e anche se tu ti sforzi di parlare il migliore inglese che è in te, ti accorgi che il loro è un dialetto e non ci capisci una mazza!! .................. segue
mercoledì 12 novembre 2008
Un gradito apprezzamento.
Continuo il mio lavoro di cernita tra le carte accumulate nel tempo, ma confesso che mi costa separarmi da alcuni dolcissimi ricordi e, frequentemente, mi ritrovo a cambiare semplicemente collocazione.
E' il caso di questa testimonianza che trascrivo :
“La saluto cara Signora Renata, ma non so cosa fare per ringraziarla per quello che fa per far emergere il meglio di noi. Anzi, sa cosa farò?....le manderò la foto della mia amata, fiammante Kavashaki ! E’ una moto splendida, vedrà!”.
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domenica 9 novembre 2008
I costi della politica.
In veste di volontaria portavoce di quegli italiani che si sentono presi per i fondelli da chi dovrebbe tutelarli, mi permetto manifestare la mia indignazione. La nostra Italia, indebitata in modo preoccupante, è costretta a subire l’arbitrio di politici, che si assegnano compensi e retribuzioni esorbitanti indebolendo un’economia già in affanno. E se le mie fonti sono attendibili gli importi dipendono soltanto dalla loro discrezionalità.
E' vero che una drastica riduzione di compensi, rimborsi e privilegi, purtroppo non basterebbe a risolvere una situazione economica che peggiora ogni giorno ma, darebbe almeno un segnale rassicurante ! Non parlo politichese, parlo di gestione di risorse con la semplicità e la coerenza di una madre di famiglia. E parlo di debiti ! Di debiti, cari Parlamentari, Senatori, Ministri.
Debiti ! Nella gestione familiare, aziendale, imprenditoriale i debiti sono il tormentone, il giogo pesante, quello da togliere di mezzo al più presto, a costo di qualsiasi sacrificio. Sacrificio e rinunce da parte di tutti i componenti. Quindi non è tollerabile che mentre i contribuenti faticano a far quadrare i conti, i loro delegati si comportino come se rappresentassero il Paese di Bengodi!Sono sicura che qualsiasi contribuente condivide la mia esasperazione, ma mi scuso comunque per la veemenza che rappresenta solo vagamente l’amarezza che mi pervade. r.m.
sabato 8 novembre 2008
Il denaro..
Chi crede che con il denaro si possa fare ogni cosa,
sarà anche disposto a fare ogni cosa per il denaro.
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venerdì 7 novembre 2008
Il principe azzurro.
L’ uomo, fin dalle prime pulsioni, sogna una donna vera, dolce, magari gestibile, ma carnale e senza diademi e – in generale – si accosta di buon grado alle complesse esigenze femminili....senza capirle o condividerle fino in fondo !
E io, donna, lo capisco! Perché mi conosco, perché vi conosco, gentili signore. So bene quante contorsioni di pensiero si agitano in noi ! Quando soffrivo per quella che definivo carenza maschile capivo anche che la semplicità del pensiero maschile....poteva essere considerata un risorsa e un elemento equilibratore.
Queste embrionali constatazioni aiutano a prendere atto di alcune diversità che rendono provvidenziale la complementarietà. Mi aiuta anche il fatto di avere un figlio maschio al quale riconosco il merito di aver riportato qualche volta la calma nelle onde agitate dei miei pensieri.
Noi ragazze, chiamiamo sensibilità un contorsionismo dei pensieri che spesso complica le cose semplici. In genere, parlando con un uomo dovremmo apprezzare la mancanza quasi totale di “però” “ma” “se”.
Li incontriamo, li amiamo per come sono e – appena riteniamo di possederli – tentiamo di cambiarli. Ahi, ahi !
martedì 4 novembre 2008
Nord-Sud
Viaggiando, ho imparato due cose : nel sud del mondo
non bere acqua e nel nord non respirare. (anonimo)
domenica 2 novembre 2008
Ladra di ciliege.
Superfluo parlare dei familiari che – nella mia realtà – sono ancora e sempre presenti, ma guardo alla ormai folta schiera di amici, coppie e singoli personaggi che hanno animato e arricchito il mio percorso. Sono quasi una superstite della mia generazione, una ladra di ciliege, se paragono i mesi ai polposi frutti.
Molte volte il padrone del campo mi ha sorpreso a cogliere i rossi frutti e - forse per ricordarmi che sono fuori tempo massimo - mi ha inseguito e l’ha fatto l’ultima volta nell’agosto di quest’anno, ma ancora una volta gli sono sgusciata via di tra le mani. Fortunatamente mi sono anche ripresa velocemente, "falso allarme" mi sono detta facendo l’occhiolino.
Ma in questo momento vorrei rivolgermi ad un’altro tesoro di amica che mi “tira le orecchie” con garbate, affettuose sollecitazioni. Edvige, rileva, giustamente che un intervento giornaliero per 365 giorni l’anno nel mio Blog è troppo impegnativo. Come darle torto ?
Lei ha ragione se non tiene conto delle mie ragioni. La mia età è nota, ma...ho ancora vagonate di pensieri in lista d’attesa. E voglio porgerli ! Sono certa che festeggeremo assieme i miei cento, ma....se io fossi chiamata improvvisamente altrove ?!
In corsa verso la Casa Bianca.
Sorrido anch’io felice all’ idea che questo nostro pazzo mondo abbia fatto, pian, piano, conquiste tanto positive premiando il costante elogio alla speranza che ho sempre posto alla base del mio vivere.
E plaudo alla folta umanità nera che sta vincendo la sua battaglia, con risultati impensabili, soltanto trent’anni fa !
Ricordo ancora, nitidamente, la proiezione televisiva a puntate di Radici che descriveva situazioni in atto poco prima delle guerre di secessione, quando un bianco aveva diritto di vita e di morte su qualsiasi individuo di pelle scura.... SCHIAVO !
Ma oggi la parte migliore dell’umanità può essere fiera dei risultati raggiunti, indipendentemente dalla conclusione nella corsa al potere, perché il solo fatto di aver potuto intraprendere questa lotta politica è già prova concreta dei risultati raggiunti in tema di parità dei diritti umani.
Gli sbarchi a Lampedusa e in ogni costa del Mediterraneo parlano di un cammino ancora lungo e impervio, ma danno forza ai seguaci di Madre Teresa, Ghandi, Martin Luther King e a tutti quelli che si sono schierati dalla parte giusta. Io non smetto di sperare ! - r.m.
sabato 1 novembre 2008
Ponti d'oro alla fantasia !
Ma per il gioco e nei momenti di svago dei nostri figli, adoperiamoci invece affinché usino la fantasia ! Stimoliamoli, giochiamo con loro o semplicemente lasciamoli fare, togliendo di mezzo tutto ciò che li rende passivi.
Le mie pronipoti credono veramente che la mia borsetta me l’abbia regalata Mary Poppins e mi si accolgono ansiose perché da quella borsa esce di tutto. Ne traggo un foglio di giornale per costruire con loro un cappellino che si tramuta in barchetta. Oppure avvolgendo la parte superiore dell’indice e del medio faccio la piccola sceneggiata di Gigino e Gigetto, oppure, ancora insegno i giochetti che si fanno con le dita o le piccole commediole che esibisco con la mobilità dell’espressione. E l’attenzione è totale.
Ma qualche volta noto, in alcuni genitori, una condiscendenza di comodo, prevalentemente diseducativa.
Certamente caro Massimiliano, stai facendo con tua moglie un ottimo lavoro e fortunatamente lo fanno tanti bravi, collaborativi genitori. I risultati si vedranno oggi e soprattutto nella società di domani.
In attesa che quei fiori sboccino io, intanto, mi sento meno sola e immensamente più serena. Grazie a tutti i Max e alle loro spose. - r.m.
venerdì 31 ottobre 2008
Uno sguardo sulla strada.
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Sorrido da dietro le tende, lo accarezzo con lo sguardo mentre cerco di indovinare i suoi pensieri : “Cavolo, questa scuola anche di sabato, che stress! “ questo lascia presumere il suo annoiato procedere sulla strada. Volo idealmente ai miei verdi anni e mi pongo al suo fianco. Lo spintono un po’. “Dai muoviti, non vedi che è tardi ?" E lui si affretta appena, appena con l’aria di concedersi. Mi avrà sentito ?
Io, a scuola, arrivavo sempre di corsa, un po’ affannata. Spesso avevo già speso i pochi spiccioli che mi venivano consegnati per la filovia e mi facevo una bella scarpinata quasi correndo. I libri, tenuti assieme da una cinghia e il cuore sempre teso a qualche nuova conquista. Avida di conoscenza, entusiasta, protesa verso l’ignoto che avrei voluto scandagliare....tutto in una volta. Alla sua età, frequentavo la terza media, c’era la guerra, avevo sempre fame e vivevo, come tutti, in ristrettezze e qualche volta, passavo la notte nella cantina umida e insicura (eletta a “rifugio”) durante i bombardamenti.
Questo ignaro adolescente avrà dormito in una casa ben riscaldata e certamente avrà consumato una buona colazione. Ma naturalmente non è consapevole dei privilegi che la sorte gli ha riservato. Lui non conosce il mio vivere e io, a malapena, riesco a rendermi conto del suo. Classi miste che accolgono ragazzi e bambine di diversa provenienza geografica e – a seconda di ciò che “si portano da casa” - avranno atteggiamenti di accoglienza o discriminatori.
Perché è indubbio che arrivano a scuola già intrisi di convincimenti assorbiti in famiglia . I ragazzi oggi sono esperti in ogni diavoleria elettronica, in attività sedentarie, in tutto ciò che offre la tecnologia più avanzata. Per contro non possono correre sicuri sulle strade, non giocano “a mondo” a cicotti sul marciapiede, non sanno niente dei cortili, delle sedie fuori dall’uscio, delle chiacchiere dei vecchi, dell’abito della festa, della cena a base di caffé/latte, dei pranzi a polenta e uova all’olio, delle lenzuola gelide. Non so nemmeno se hanno un salvadanaio, se conoscono l’attesa di un giocattolo, di una vacanza, di un premio.
Hanno molto di più e tanto di meno. Però, loro e noi (giovani di ieri) siamo virtualmente accomunati da una indimenticabile, fuggevole ricchezza che “ha un nome lungo e breve.....giovinezza !” r.m.
giovedì 30 ottobre 2008
Non rinunciamo ai nostri sogni.
“Non rinunciare ad un sogno perché pensi
che ti ci vorrà troppo tempo per realizzarlo.
Il tempo…..passerà comunque !”
anonimo
mercoledì 29 ottobre 2008
Un Bar aperto 24 ore su 24.
La gratificante frequentazione nel mio Blog è indicativa di molti consolanti aspetti del convivere. Primo fra tutti, il desiderio di pulizia morale seguito dalla necessità di comunicare e da una buona disponibilità all’ascolto. Questo leggo nei numeri e tra le righe.
Mi piace ascoltare il palpito delle menti che rivelano e cercano riferimenti da utilizzare come àncora al riparo dei marosi. Leggo parole che rivelano ansie, aspettative, dolore, scetticismo, amore. Parole che scoprono fragilità, irruenza, saggezza, malinconia e svelano aspetti della quotidianità. Leggo di famiglie unite attorno a valori inamovibili, di amori importanti, di trepide speranze.
Nascono qui piacevoli consuetudini, legami, simpatie, perfino amicizie! Qualche visitatore è assiduo, altri passano di tanto in tanto, qualcuno si affaccia e sosta e c’è chi non trova quello che cerca e se ne va. Ma io ho in mente un profilo morale di alcuni di voi e per ognuno ho un sorriso. Vi aspetto e vi leggo con piacere e comincio bene le mie giornate se vi trovo, solerti, nonostante siate ancora attivamente coinvolti in tante incombenze improrogabili. Il lavoro, accompagnare i figli a scuola e quant’altro attiene alla quotidianità.
Inizialmente vedevo questo spazio come un salotto, poi con l’arrivo del caldo ho preferito immaginarlo come un giardino fresco e ben ombreggiato, ma adesso torna il cattivo tempo e allora ? Propongo una sosta accogliente col profumo di buon caffè espresso, con brioche freschissime, dolci e salate, succhi di frutta e comode poltroncine. Un Bar con la scritta “qui vi aspetta la muccina, fin dall’alba, ogni mattina”. Può andare ? E’ un po’ lungo, ma è ipotetico e deve piacere solo a voi.
Mi piace l’idea del libero accesso forse perché quando mi sono affacciata alla vita i miei genitori avevano una di quelle vecchie trattorie tradizionali del tipo “giovedì gnocchi” e “sabato trippa”. La domenica, casoncelli al burro “versatile” come diceva una ragazza che serviva in tavola. Tovaglie candide, il sorriso della mia mamma, le partite a carte del “mi babbo” che doveva fare “il quarto”. La mamma non sopportava di veder uscire clienti scontenti e se in tre volevano giocare a carte papà era il quarto, disponibile.
Ho fatto i primi traballanti passi tra le gambe dei tavoli e dei clienti; Ho ricevuto carezze che mi infastidivano e altre che sollecitavo, sempre circondata da esemplari della varia umanità e ...dal profumo intenso del brasato al vino rosso.
Oggi, che tutti siamo consapevoli del degrado morale e ambientale che ci circonda, io vi chiedo : la ricordate la mia teoria sull’orticello ? Vuole rammentare che – se ognuno di noi coltiva con cura il suo orto - realizzerà il sogno di una pianura uniformemente verdeggiante e produttiva. E io continuo a ritenerlo possibile !
Quindi, teniamoci per mano e andiamo avanti. La porta è aperta. Il bar è tiepido, lindo accogliente. e io... sono qui. Non alla cassa perché qui c’è una rara nota positiva...è tutto gratuito!
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P.S. Sulle proprietà terapeutiche della trippa ho scritto qualcosa, diversi anni fa dilungandomi un po’, ma - quando penso di riproporlo -mi frena il timore di annoiare. (forse, in due puntate, chi sa !)
martedì 28 ottobre 2008
Quattro regole fondamentali. La quarta :
lunedì 27 ottobre 2008
Quattro regole fondamentali. La terza :
domenica 26 ottobre 2008
Quattro regole fondamentali. La seconda :
sabato 25 ottobre 2008
Quattro regole fondamentali. La prima :
Ho ritrovato ancora tra le mie carte, un buon testo di un certo André Maurois (morto nel 1967) che detta QUATTRO REGOLE FONDAMENTALI ovviamente riferite al vivere e al convivere, ma io ho scelto di sottoporvele una alla volta.
André Maurois inizia così :
Vi racconteranno molte storie: che il mondo è assurdo, che tutto è cambiato, che i vecchi valori morali hanno raggiunto le vecchie lune. Tutto questo non ha alcun senso e se andate a cercare la realtà sotto le parole che la mascherano, ritroverete l'uomo eterno. I valori sicuri non sono stati inventati a piacere da moralisti senili. Sono in quanto senza di loro né una società, né una felicità possono sopravvivere. Ecco qui alcune regole, antiche quanto la civiltà, che restano vere, malgrado le tecniche nuove e le filosofie crudeli.
La prima è che bisogna vivere per qualcosa d'altro che per sé stessi. L'uomo che medita senza fine su sé stesso trova mille ragioni d'essere infelice. Non ha mai fatto quello che avrebbe voluto o dovuto fare; mai ha ottenuto tutto quello che, pensa, meritava di ottenere; raramente è stato amato come sognava d'esserlo. Ma se vive fuori di sé, per la sua fede, per il suo Paese, per il suo gruppo, per la sua famiglia, per una donna, allora dimentica in modo meraviglioso queste inutili preoccupazioni. Poiché ha cercato di fare la felicità degli altri, egli ha in sovrappiù, fatta la sua. (Il vero mondo interiore è il vero mondo esteriore).
venerdì 24 ottobre 2008
Preghiera.
Signore,
= preservami dall’abitudine di esprimere un’opinione
su ogni argomento e in ogni occasione;
= toglimi l’ardente desiderio di sistemare gli affari degli altri ;
= aiutami ad arrivare al dunque, senza perdermi in superflui
dettagli;
= spronami a porgere orecchio alle altrui sofferenze;
= aiutami a tollerare con pazienza e benevolenza;
= insegnami la bella lezione secondo la quale “Io posso anche
avere torto.”
= suggella le mie labbra sui miei dolori e sulle mie pene
= mantienimi ragionevolmente dolce e fa che io ricordi sempre che
“una persona inacidita è una delle supreme opere del demonio”;
= dammi la capacità di vedere in ognuno, qualcosa di buono e fammi
trovare le parole adatte per dirlo;
= fa che io non sia mai né lunatico, né prevaricatore ;
= aiutami o Signore ad ottenere tutto ciò perché tu lo sai che io
vorrei riuscire........ a tenermi qualche amico !
giovedì 23 ottobre 2008
Un po' di cautela !
Chi rivela i segreti altrui è un traditore.
Chi rivela i propri è uno sciocco. anonimo
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mercoledì 22 ottobre 2008
Autostima.
10/7/2005 - "Non cercarti fuori di te" è una massima filosofica di Aulo Flacco Persio (poeta satirico latino Volterra 34 d.c.- Roma 62 da "Satire") e la trascrivo perché so che la inserirai (quale legge inderogabile di vita) anche nell'animo di tua figlia.
11/7/2005 Renata : Se mi regali uno spazio nel tuo tempo, vorrei continuare il nostro difficile approfondimento sull'autostima. Ritengo che il primo dovere verso noi stessi sia quello di saperci guardare con serena obiettività per vedere se possiamo trarre alcune confortanti certezze.
martedì 21 ottobre 2008
Eroi e galantuomini.
lunedì 20 ottobre 2008
Solitudine !
Non è vero che la parola “solitudine” definisce uno status. Non è vero ! Sono talmente tanti gli aspetti di questa sofferenza – perché di ciò in concreto si tratta – che circoscriverla, significa non conoscerla.
C’è l’ isolamento di chi si chiude fra quattro mura, adattandosi ad un comportamento imposto prevalentemente dalla sofferenza fisica.
C’è la solitudine vissuta tra la folla. Preclude l’approccio, radica nell’intimo fino a divenire parte integrante della personalità e si manifesta, generalmente, con mutismo e scarso ascolto.
Il rifiuto della banalità pone a volte l’individuo nella condizione di selezionare eccessivamente i contatti nelle vana speranza di accostarsi soltanto al meglio.
Molta influenza nell’instaurarsi della solitudine è dovuta alla scarsa autostima e al pessimismo. Ciò rende le persone poco disponibili alla cordialità che, anche a livello superficiale, è sempre gratificante.
La solitudine, all’interno della coppia è forse la più disarmante e dolorosa. Vivacchiare l’uno di fianco all’altro senza dialogo, senza compiacenza senza condivisione, instaura uno squallido panorama più frequente di quanto si possa immaginare.
La solitudine dovuta ad una qualche delusione è di solito scelta come rifugio ed ha carattere fortunatamente temporaneo.
E’ comunque una situazione che chiude a prospettive che - nel bene e nel male - fanno parte integrante del vivere e del convivere. Ed è facile constatare che, frequentemente, chi è solo (o si sente solo) cerca conforto nel cibo, nella sedentarietà, in ogni atteggiamento passivo che, alla lunga, coinvolge anche il fisico e ne altera le funzioni.
Strategie ? Forse “guardarsi dentro” in modo disincantato e valutare la situazione per quello che è. E’ un problema e come tale deve essere risolto prima che apra l’accesso alla depressione. In concreto reagire !
Impresa non facile, ma non impossibile. Siamo fragili e abbiamo bisogno di aiuto, come tutti gli individui tendenzialmente socievoli. Il primo passo, sempre efficacie, potrebbe essere quello di aprirsi al sorriso. E....provare, non costa niente ! r.m.
domenica 19 ottobre 2008
Buona domenica e...buona lettura !
Se puoi cominciare la giornata senza caffeina,
Se puoi andare avanti senza pillole stimolanti,
Se riesci ad essere festoso ignorando dolori e sofferenze,
Se eviti di lamentarti, annoiando la gente con i tuoi problemi,
Se puoi mangiare lo stesso cibo ogni giorno ed esserne grato,
Se riesci a capire quando le persone che ami sono troppo occupate per darti retta,
Se passi sopra al fatto che chi ami ti dà erroneamente la colpa se qualcosa va storto,
Se accetti critiche e rimproveri senza risentirti,
Se ignori la cattiva educazione di un amico ed eviti di correggerlo,
Se tratti i ricchi come i poveri,
Se affronti il mondo senza bugie o inganni,
Se sai vincere la tensione senza l'aiuto di un medico,
Se sei capace di rilassarti senza uso di liquori,
Se riesci a dormire senza l'aiuto di farmaci,
Se puoi affermare in tutta onesta che, al fondo del tuo cuore,
sei privo di qualsiasi pregiudizio su religione, colore, credo politico,
Allora, sei buono QUASI quanto il tuo cane!
anonimo
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sabato 18 ottobre 2008
Presunzione o vanità ?
Partire dal presupposto che la vanità sia un peccato, chiaramente veniale, ha stuzzicato il mio desiderio di analisi supportato dal bisogno di fare chiarezza in un ambito nel quale c’é anche spazio per l’ autocritica.
E’ anzitutto necessario distinguere tra “vanità” e “coscienza del proprio valore” perché, se ci sono reali e concrete qualità di fondo, l’essere consci di una qualche bella prerogativa che ci riguarda è – a mio avviso – un ulteriore valore. Che poi un positivo riconoscimento rechi gioia e appagamento, é naturale conseguenza legata alla sensibilità individuale.
Per quanto attiene a quella sottile, impalpabile voglia di luce che spinge ad affacciarsi alla ribalta - quando non è arido protagonismo - vi si può ravvisare il desiderio di scansare la banalità . Traguardo questo che è spesso pagato a caro prezzo in moneta di impegno, dedizione, sacrificio, rare gratificazioni e...meschina invidia.
Solo in assenza di valori la vanità si identifica con la presunzione e palesa il suo profilo totalmente negativo.
Inoltre, mentre la vanità é sterile, una giusta dose di ambizione è sempre indispensabile per progredire. Tutto ciò, ovviamente, secondo il mio personale (incerto) parere...per quello che vale. E il vostro ?
venerdì 17 ottobre 2008
Morire a quindici anni.
A livello cerebrale indubbiamente! E’ deficiente senza dubbio un individuo che - stupidamente - non si pone davanti alle sue responsabilità.
“ Non sei solo al mondo !” Vorrei urlargli nell’orecchio, fino a stordirlo. E non potendo urlarlo in faccia al colpevole di questa morte assurda, lo grido ai giovani, agli adulti a coloro che si mostrano indifferenti nei confronti degli altri.
Ogni nostra azione coinvolge gli altri e l’indifferenza è già di per sé una colpa ! Sarà stato “allegro” quell’ incosciente, mentre distruggeva i sogni di un ragazzo, gettando nella disperazione una madre, una famiglia. E l’ha fatto...allegramente!. Pensateci, pensiamoci tutti ricordando che gli altri...siamo noi!
E veniamo alla possibilità di perdono che il padre del ragazzo, pare abbia ventilato nei confronti dell’assassino di suo figlio. Soggettivamente ognuno può assumere gli atteggiamenti che ritiene opportuni ma, la Giustizia NO !
La Giustizia non può e non deve concedere attenuanti a chi stronca la vita di un innocente. Mi chiedo frequentemente perchè le leggi vengono interpretate, anziché applicate. Concedere attenuanti privilegiando il responsabile, relegando nell’ombra l’innocente è irrispettoso verso le vittime e verso le famiglie.
giovedì 16 ottobre 2008
Noi decidiamo per noi !.
Nessuno può farti sentire inferiore, senza il tuo consenso.
(Kennet Blanchard)
mercoledì 15 ottobre 2008
Vorrei soltanto capire.
Sappiamo bene che le tempeste ormonali che coinvolgono e inducono ad un rapporto intimo non sono sempre ispirate dal desiderio di procreare.
Affinché un amplesso, magari deludente non costringa un donna a portar avanti una fecondazione sgradita, la scienza ha realizzato “la pillola del giorno dopo”, ma questa nuova alternativa sembra aver suscitato vivaci contrasti d’opinione.
Esiste già l’anticoncezionale che regolarmente assunto pone al riparo da conseguenze indesiderate e anche l’uso del profilattico viene consigliato senza creare problemi, se non quelli legati alla religione.
Quindi, perché la sostanza introdotta nella donna, ed espulsa entro 24 ore, con l’ausilio di una pillola, ne sta creando invece moltissimi ?
Gli spermatozoi costretti a lasciare - in tempi brevi - la sede dell’eventuale fecondazione, in che cosa sono diversi da quelli ai quali è stato vietato l’ingresso?
Eludo in questa sede l’eventualità della violenza, per esaminare con onestà un’ipotesi piuttosto ricorrente : pulsioni indipendenti dal saggio preordinare, attirano una coppia ad assecondare naturali esigenze sessuali .
Se, per vanificare conseguenze indesiderate e frequentemente del tutto inopportune, si può ricorrere all'uso della tanto discussa “pastiglia del giorno dopo” in alternativa all’uso del consueto anticoncezionale, quale remora si può legittimamente interporre ?
Vorrei soltanto capire. r.m.
martedì 14 ottobre 2008
Pro-memoria per giovani leoni !
"Ho molti quadri, però, son sempre quelli ! Quello che varia colori e panorama, è la finestra della mia cucina, che cambia di colore, ogni mattina. "
....ed ha ragione !Se a volte il cielo è cupo....e penso “Pioverà!” aggiungo :“Farò polenta” per evocare il giallo del mio sole. Ma quando il sole vero inonda la mia casa, il sorriso radioso...poi scompare! E mi guardo attorno con un po’ di malumore.
Perchéééé ? Perchè il sole illumina ogni dove e un briciolo di polvere, che col buio scompare, é lì ad imporsi, a dirmi cosa fare. E l’attributo che mi fa dubbiosa, ecco riappare. "regina della casa” ! ? E’ una definizione che , se son stanca morta, mi dà da pensare.
L’avrà inventata un uomo.... che ci sapeva fare! E che ha capito in fretta che poco può bastare!
“Cara, sei un tesoro “ - “Mmmmm, ma é squisito !” - “ Smetti tesoro – dai - non ti stancare !”E ancor oggi basterebbe, ma molti l’han scordato. Cosa appaga una donna, hanno dimenticato.
Ecco perché vi prego, giovani leoni, fatevi micioni e la vostra regina, dispenserà bacioni !
lunedì 13 ottobre 2008
Spazio al sorriso.
Recentemente ho incontrato un amico che mi ha gradevolmente intrattenuta con una punta di curiosità riferita alla mia recente assenza. “Vacanze?” “No” – ho ammesso - ma relax e riposo (un po’ forzato) in una Clinica cittadina” “Tutto bene?” ”Tutto bene davvero” è stata la mia sollecita risposta seguita però dall’affettuosa insistenza per conoscere maggiori dettagli che (considerato il rapporto non superficiale con l’amabile interlocutore) ho fornito brevemente.
Spiego che la diagnosi è di una certa gravità ma, che per come la vedo io, è anche confortevole. Infatti la sto traducendo in un avvertimento perché mi è stato detto con molta chiarezza che ho superato una crisi, ma devo considerarmi a rischio. In concreto, oltre ai controlli periodici e all’utilizzo dei medicinali, dovrò avere più cura di me e costringermi ad affrontare gli eventi con maggiore distacco. Ed é questo che, ringraziando la sorte, mi predispongo a fare.
E ridendo aggiungo :"Anche se lo spirito è rimasto indomito, l'anagrafe non rinuncia a preesentare il conto, ma se si è fortunati...si può pagare a rate !"
“Scrivi tutto questo Renata! Può servire, credimi.” E’ stato l’accorato appello dell’ amico al quale ho esternato la mia reazione all’evento. Lo faccio con la speranza che ciò possa aiutare chi è costretto a porsi davanti alla consapevolezza della precarietà del vivere. In effetti, a 80 anni si può già ritenere di essere stati privilegiati dalla sorte, ma arrivarci senza scosse a senza guai è chiedere troppo.
Un’anca scricchiola o cede, capita di tornare su argomenti già esposti, la cervicale rovina qualche ora nella giornata, le sedute dal dentista sono più ravvicinate, l’ esteriorità richiede cure più attente, il cuore batte con aritmia costante o intervengono guai più consistenti, ma ciò che resta... può rimanere gradevole se diamo il nostro contributo minimizzando per quanto è possibile, evitando di descrivere i nostri guai in un verbale bollettino quotidiano a larga diffusione.
Mi sono recentemente sorpresa a rispondere dopo l’abituale “Buongiorno, come sta?”di una conoscente “ Se io le dico che sto bene ... lei mi promette che farà altrettanto? Avrei proprio voglia di passare con lei qualche minuto piacevole. Ci sta?” Abbiamo fatto una risata e abbiamo riflettuto entrambe sull’utilità di occultare le negatività del vivere.
Abbiamo bisogno tutti di qualche contatto umano, ma se ci ostiniamo a rovesciare i nostri guai sul prossimo, faremo il vuoto intorno a noi e non saremo utili a noi stessi. Nemmeno le sventure ci autorizzano a proclamarci protagonisti. E se conserveremo la capacità di ritagliare uno spazio per far posto al sorriso, forse ne riceveremo uno in cambio.
domenica 12 ottobre 2008
Buona, serena domenica !
A ognuno un augurio fatto col cuore affinché siano liete le prossime ore,
ma un contributo anche tu dovrai dare,il pelo nell’uovo non devi cercare!
Sorvola, sorridi, guardati intorno, ricorda che l’oggi non avrà più ritorno.
Sorseggia le ore, gusta la vita, impegnati sempre e vincerai la partita.
f/to : muccina
sabato 11 ottobre 2008
Pensiero del giorno.
Di tutte le perversioni sessuali, la castità è la più strana.
Anatole France -
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leggo "perversione" come "comportamento innaturale". r.m.
venerdì 10 ottobre 2008
Un pomeriggio qualunque.
I loro occhi sono ancora fiduciosi, ma già preludono a quelli che saranno gli atteggiamenti successivi. Questi piccoli individui che si realizzeranno domani offrono indicazioni precise. Il più timido, raramente ammesso al gioco collettivo, si colloca in disparte mentre il prepotente dirige e dispone i suoi sudditi improvvisati. “Tu, là in fondo ! Voi due sull’altalena. Lasciate lo scivolo a mia sorella con le sue amiche “ Ordina con una lieve inflessione di compatimento. Femmine !
Piccole donne, infatti. Già maliziose, con innata civetteria osservano...i maschi che maldestri, irruenti e chiassosi, le ignorano. Sono le 16,30 e si scatenano dopo la lunga seduta sui banchi e per quelli che hanno frequentato l’asilo c’è la cronistoria da raccontare alla mamma. C’è la bimba petulante, e quella riservata, in disparte le due amichette confabulanti e tanti bimbi di ogni estrazione sociale. E mi rincuora vedere la naturalezza dei più piccini nel contatto con la cinesina e con il bimbo di colore.
Molte famiglie indiane gravitano nella zona e non è raro incontrare donne sapientemente avvolte nelle tuniche lunghe, colorate che accompagnano i loro bambini, davvero belli con i grandi occhi scuri e denti bianchissimi. Noto anche una piccina che sta accanto alla sua mamma che porta il foulard ben assestato in capo. Il mondo ! Questo campionario di umanità uguale e diversa con le stesse aspirazioni e gli stessi disagi, questo mondo vario che qui si inserisce serenamente mi ha trasmesso fiducia.
Peccato che gli adulti complichino la vita di questi fanciulli che si accettano con tanta naturalezza! Mi alzo e mi accingo a rientrare con il desiderio di descrivere questo pomeriggio qualunque.
Ma è davvero.....qualunque ?
giovedì 9 ottobre 2008
Trilussa docet.
mercoledì 8 ottobre 2008
Pensiero del giorno.
Si può comprare tutto ciò che serve al corpo,
ma pochissimo di ciò che serve all’anima. r.m.
martedì 7 ottobre 2008
Briciole !
Ho scritto due righe ad un’amica che amo profondamente. Questo è il motivo per cui le parole scorrevano veloci, dettate “dal di dentro”. Alla fine un pensiero ha indugiato nella mia mente : “Perché non dirlo a chi vive la sua pagina bella." "Perché non sollecitare affettuosamente invitando alla consapevolezza ?” Credo di essere la decana tra i bloggers ed è con affetto che vi offro qualche briciola di ciò che ho raccolto nella mia passeggiata nella vita. Così, la lettera per l'amica, la trascrivo per ognuno di voi :
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