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La
tragica notizia riportata dal Giornale di Brescia nell’edizione odierna
riporta alla ribalta un problema ricorrente che non vuole porsi a lato
del caso in esame, ma propone una ineludibile riflessione.
I
nostri ragazzi non vengono più addestrati ad affrontale la sconfitta che
può essere sentimentale, scolastica o sociale Distogliamoci
rispettosamente da questa tragedia, ma non trascuriamo l’occasione per
ribadire che i “NO” imposti in famiglia sono indispensabili e formativi .
All’epoca della mia infanzia, le lacrime dell ’infantile delusione
erano ricorrenti e considerate inevitabili. “Queste sono lacrime dolci –
ripeteva spesso mia mamma – Quelle amare le verserai fuori dalla
famiglia, nel mondo, che non è sempre benevolo !”
La sconfitta
deve essere affrontata con caparbia volontà di ripresa. Rialzarsi dopo
la caduta e riprendere con impegno è la giusta ribellione. “L’erba
“Voglio” non cresce nemmeno nel Giardino del Re “ a ricordare che non
sempre ciò che vogliamo è dato ottenere.
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