Ancora di più
oggi che il mondo si mobilita contro la violenza sulle donne, vorrei entrare
nella mente di un uomo violento per capire, per cercare di capire. E se potessi
gli chiederei : « Perché ti privi del
piacere di un amplesso partecipe ? Non desideri mai che la tua donna ti apra le
braccia per accoglierti e offrirti il suo amore ? Non senti di essere soltanto
squallidamente vigliacco, quando colpisci una donna che non può difendersi ?
Dimmi la verità ti dà gioia ottenere qualcosa con la violenza ? » Ma dubito che un uomo violento
possa “sentire” l’intensità di questo approccio e allora è alle donne che rivolgerò
il mio appello : « Ribellatevi donne, vincete la paura, liberatevi di questa schiavitù umiliante che non meritate e ricordate che, oggi, c’è chi può venirvi in
aiuto. Concretamente. Basterà che voi lo vogliate veramente. Lasciatevi aiutare
e non lasciate inascoltata questa solidale, accorata preghiera.
Coraggiosamente, denunciate, reagite»
E, a
risvegliare la vostra dignità, rileggete
con me queste parole, trascritte dal Talmud ebraico : « State attenti a far piangere una
donna Che poi Dio, conta le sue lacrime
! E ricordate che “la donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi
per essere calpestata, né dalla testa per essere superiore. Ma dal fianco per
essere uguale, un po’ più in basso al braccio per essere protetta e accanto al
cuore per essere amata. »
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