Ho vissuto il periodo in cui anche la
letteratura era soggetta a censura, e, con l’avvento della cinematografia
alcune pellicole erano severamente vietate ai minori di 18 anni. Per le ragazze
e le donne in generale l’accesso nelle Chiese era subordinato a comportamenti
di rispetto anche esteriori. Un velo in testa e un abbigliamento consono al
luogo. Ai bambini era severamente proibito interrompere la conversazione degli
adulti e nelle aule scolastiche l’esortazione “In piedi, entra il Prof. “ era
consueta. Era il tempo in cui la verginità era considerata un valore e una
gravidanza fuori dal matrimonio si traduceva in una vergogna senza attenuanti.
Poi, è sopraggiunto l’auspicato
cambiamento ! E ci siamo ritrovati con nudi giganteschi esposti nelle edicole,
con una cinematografia violenta ed esplicita per quanto riflette la sessualità,
e il velo in testa che, nelle Chiese, sanciva umiltà e rispetto, è sparito e l’abbigliamento
prescindeva dalla sacralità del luogo. E i bambini sono state concesse libertà comportamentali che si sono imposte in ogni
àmbito, compresa la Scuola. La verginità è divenuta un optional e la gravidanza,
fuori dal matrimonio viene quasi sempre,
disinvoltamente accettata.
E i risultati, che ci hanno coinvolti,
meritano qualche riflessione soprattutto sulla mancata gradualità. Tutto troppo
in fretta e tutto anche con deprecabili eccessi
In conclusione io, che sono fuori dalla
mischia, ne parlo spinta dall’amore per la vita e per l’umanità che può
impegnarsi a smussare gli angoli, ad addolcire le asperità di un sistema che
può migliorar. Purché ognuno si impegni a migliorare se stesso facendosi carico
di fornire esempi equilibrati e positivi. E se lo vogliamo fermamente , Yes, we can ! - Sì,
possiamo
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