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Mi ha
svegliata la dolce percezione del corpicino caldo della mia Ketti,
rannicchiata al mio fianco. Ho allungato una mano per toccarla e lei si è
girata, offrendo il pancino per i grattini che le confermano il mio
amore.
Poi, sollevo la
tapparella sulla città deserta ed assonnata, e vado in cucina. Giro la
chiavetta del gas sotto la moka e mi attardo a guardare la trionfante
candida orchidea che mi è stata recentemente regalata.
E
sorrido a voi, grata per l’ascolto di questa mia realtà senza scosse
che può sembrare banale o puerile e che invece a me, pare il rinnovarsi
dello splendido miracolo che si chiama VITA !
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