block notes di renata mucci
Giornale di Brescia domenica 3 dicembre 2017
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La cronaca recente ci costringe a riaffrontare il tema del femmimnicidio, deprecabile fenomeno che angoscia la società. Come
mamma e donna, provo a cercare – nella personalità di questi assassini –
i bambini che sono stati e che, tenere piantine, dovevano essere
opportunamente indirizzati e supportati con il dovuto impegno.
Ci sono
state carenze educative ? O forse l’ambiente sfavorevole ha influito ?
Difficile districarsi perché questi assassini vengono dalle più diverse
estrazioni sociali. E’ certo che, precocemente, anche il più lieve
indizio di propensione alla prepotenza, all’ egoismo e alla violenza,
deve essere prontamente dirottato verso il più rigoroso rispetto
“dell’altro”.
Ovviamente, non ci sono garanzie che un aiuto in tal
senso, da parte della famiglia e della scuola possa essere determinante,
ma d’altra parte – è l’unico comportamento
che rimane imprescindibile per chi è preposto alla formazione di
qualsiasi individuo. Ma ciò sicuramente non basta e non fa testo.
Uccidere per sancire il possesso di una donna e farlo, talvolta, senza
un pensiero ai figli è talmente assurdo e inaccettabile che rende
difficile, anzi impossibile, trovare una causa,
che poi non sarà mai una sola.
Resta il fatto che questi eventi si
ripetono e lasciano soltanto sgomento. Sarà quindi affidato alla
GIUSTIZIA il compito e il dovere di intervenire con punizioni drastiche
ed esemplari, senza sconti o attenuanti, per confermare il doveroso
rispetto verso le vittime e gli orfani che perdono entrambi i genitori, nel modo più imprevedibile e traumatizzante. Questo si aspetta la società tutta, coinvolta dal dilagare di eventi ingiustificati e soprattutto inaccettabili.
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